Egregio Dott. Gubitosi, seguo da quarant'anni le vicende di Israele ed il modo in cui vengono raccontate. Già da ragazzo, confrontando come lo stesso fatto (ad esempio, il massacro degli atleti israeliani alle Olimpiadi di Monaco ad opera di un commando di terroristi palestinesi) è stato raccontato in modi diversi nel corso degli anni ed a seconda del momento storico particolare, mi sono reso conto di come l'informazione spesso sia disinformazione. Quando poi l'allora responsabile Rai per il Medio Oriente, Riccardo Cristiano (che oggi fa il vaticanista ancora alla Rai) scrisse quella scandalosa lettera all'ANP per "spiegare" come le immagini del linciaggio di due riservisti israeliani finiti, per errore, a Ramallah fossero state riprese da una rete televisiva italiana, sì, ma concorrente Rai e "confermando" che la Rai si è sempre attenuta alle regole fissate dall'ANP (il che significa che la Rai non avrebbe dato quella notizia) io, e tanti come me, ebbero la conferma che la Rai non racconta in modo professionalmente corretto il conflitto mediorientale ma si schiera acriticamente con una delle due parti in conflitto e cerca di orientare il telespettatori nel senso del pensiero del giornalista di turno. In Medio Oriente tutti i corrispondenti, tranne l'ottimo Claudio Pagliara che usava l'accortezza (ma il termine più adatto sarebbe "correttezza professionale") di ascoltare entrambe le parti dando pari importanza ad esse, si sono distinti i un'opera di disinformazione antiisraeliana che, oltre ad essere offensiva per gli utenti del servizio radiotelevisivo, rischia di dare forza a manifestazioni di antisemitismo sempre più frequenti e virulente in Europa, Italia compresa. L'ultimo esempio di giornalismo barricadero, schierato con una delle due parti, quella di Hamas, organizzazione dichiarata terrorista non solo da Israele e USA, ma anche dalla UE, di cui l'Italia fa parte, oltre che da altri Paesi è¨ la sig.ra Lucia Goracci, già distintasi per le sue simpatie filoislamiche in Egitto e in Libia, e adesso confermatasi con servizi faziosi e orientati più a suscitare emozioni e simpatie filopalestinesi che ad informare. L'informazione deve essere libera, ma un'informazione libera non significa un'informazione libera d essere di parte ma libera da condizionamenti non solo "esterni" ma anche derivanti dalle proprie convinzioni ideologiche e, sicuramente, rispettose del principio della verifica delle fonti e, in caso di guerra, di attribuire pari attendibilità alle due parti, e non usando il "presente" per le notizie di fonte palestinese ed il "condizionale" per quelle di fonte israeliana. I giornalisti sono esseri umani con le loro ambizioni personali e, probabilmente, la sig.ra Goracci col suo personale "stile" punta ad ottenere premi e riconoscimenti. Basterebbe che lo facesse senza assassinare la corretta informazione.
Cordiali saluti
Daniele Coppin
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Egregio Direttore Generale, la disinformazione dei suoi giornalisti sulla guerra Israele / Hamas sta raggiungendo livelli di impudicizia davvero insopportabili. Lei dirige un ente pubblico, cui gli italiani pagano una tassa obbligatoria chiamata canone. Pertanto lei è al servizio di una informazione assolutamente corretta e ha il dovere di fornire adeguate spiegazione degli avvenimenti. Non può usare il Servizio pubblico per somministrare ai tele-ascoltatori, come un pappagallo ubriaco, la propaganda di Hamas.Conosce la differenza tra informazione e propaganda? Sa che le parole (e le immagini) possono essere armi di terrorismo ? Spero che lei ignori tutto ciò, nell'interesse della sua coscienza e della sua dignità . Con convinta disistima.
Michele Rinaldi
Grazie di aver inviato queste lettera a Luciano Gubitosi. Invitiamo ancora i nostri lettoti a scrivere al direttore generale della Rai circa la disinformazione di Rainews 24. Si può scrivere anche alla Presidente della Rai Annamaria Tarantola e alla direttrice di Rainews 24 Monica Maggioni, utilizzando i seguenti indirizzi e-mail :
http://luigi.gubitosi@rai.it
annamaria.tarantola@rai.it
monica.maggioni@rai.it