Sean Carmeli non è più solo
di Deborah Fait
A destra, Sean Carmeli
E’ difficile scrivere perchè mille pensieri, mille emozioni e lacrime si confondono nell’animo di chi segue questa guerra, di chi la vive anche se non è soldato, di chi la soffre. Ad oggi i nostri caduti sono 28, il fiore di Israele , quasi tutti ragazzi di 19, 20 anni andati a difendere il nostro Paese da una masnada di mascalzoni assassini e terroristi incapaci di vivere come esseri umani.
http://www.haaretz.com/news/diplomacy-defense/.premium-1.606367
Bastardi che usano la loro stessa gente per difendere i loro maledetti depositi di armi, che impediscono alla popolazione di Gaza di mettersi in salvo quando Israele avvisa che sta per colpire le migliaia di missili, armi e esplosivo situati dentro scuole, ospedali, case civili.
Bastardi che obbligano dei bambini a stare vicino alle rampe, sistemate anche sui tetti delle case, per farli morire non appena Israele risponde all lancio di missili, scudi umani da usare per la propaganda palestinista.
Farabutti responsabili, unici e soli responsabili della morte di centinaia di persone, per la maggior parte terroristi e lo dicono gli stessi arabi che l’82% delle vittime sono uomini cinicamente circondati dalle loro famiglie tenute in ostaggio perchè poi hamas possa spargere lacrime di coccodrillo sui “civili”, sui bambini, sulle donne ammazzate durante i bombardamenti.
Bastardi che usano i miliardi che il mondo, questo stupido e debole mondo occidentale, manda ai palestinesi per comprare armi, per costruire chilometri di tunnel sotto terra e riempirli di missili, per entrare, da sottoterra, in territorio israeliano e tentare di fare stragi.
Guai a fermarsi questa volta, dobbiamo arrivare fino in fondo e finirla con Hamas e i suoi missili, con il terrorismo, con le sirene che urlano senza sosta in tutto il Paese. Basta!. Spero tanto che Netaniahu non si lasci convincere dal trio dei pagliacci, Obama che quando parla sembra pensare di se stesso “ ...ma cosa sto dicendo?...”, John Kerry che forse nemmeno pensa e Ban Ki Moon che osa dire a Israele di “frenare la propria forza”.
Frenare? Ma lo sa il Ki -moon che se Israele non frenasse la propria forza tutta la Striscia non esisterebbe più e Gaza City sarebbe ridotta a un ammasso di macerie, compreso il bunker sotto l’ospedale Shifra dove stanno nascosti i capetti di hamas...i capi quelli grossi sono già lontano, scappati coi loro jet verso il Qatar.
Lo capiscono, quei tre clown, che qualsiasi nazione del mondo , se attaccata da lanci di missili quotidiani, per 9 anni, senza un giorno di pace, qualsiasi nazione del mondo non avrebbe avuto la pazienza di Israele e avrebbe reagito prima, molto prima, e con molta più forza?
Lo capiscono che nessun esercito del mondo ha mai avvisato la popolazione nemica che stanno incominciando i bombardamenti?
Lo capiscono che Hamas impedisce alla propria gente di scappare, dopo essere stata avvisata da Israele?
Qualcuno nel mondo capisce tutto questo?
Quando nel 2005 tutti gli israeliani che vivevano nella Striscia furono evacuati per lasciare la terra ai palestinesi e permettere loro di gettare le basi di uno stato, Hamas si è impossessato di tutto e ha incomiciato a sparare missili contro Israele, missili forniti dall’Iran, da Hezbollah, poi anche dalla Siria. Decine di migliaia ne hanno sparati e decine di migliaia hanno ancora nei loro maledetti depositi.
“Distruggere l’entità sionista” sta scritto sul loro statuto ed è questo che cercano di fare
Questa guerra è stata provocata da Hamas sulla pelle dei palestinesi e anche questa volta Israele, prima di attaccare per difendersi, ha avvisato il nemico di smetterla, per giorni ha chiesto a Hamas di fermarsi altrimenti ne avrebbe pagato il prezzo.
E Hamas ha continuato,non solo ha continuato lanciando decine di missili all’ora ma ha anche allungato il tiro fino a Tel Aviv, fiino a Haifa a nord, fino a Naharya ancora più a nord, tanto a nord che si pensava a un risveglio di Hezbollah annoiato dalla solita guerra in Siria.
No, non erano missili sparati dal Libano ma da Gaza, dall’estremo sud all’estremo nord!
Ma io non posso dare tutta la colpa ai palestinisti di Hamas nè ai loro fratelli che vivono in Giudea e Samaria e che sperano invano nella disperazione di Israele o a quelli che, da dentro Israele, saltano di gioia, come tanti imbecilli, invasati di odio, ad ogni missile o ad ogni soldato caduto, no, loro sono colpevoli di barbarie e arretratezza ma il maggior colpevole di questa situazione è l’Occidente debole, stupido e antisemita. L’Europa soprattutto, sta portando avanti da anni una politica filoterrorista e ostile a Israele da lasciare senza parole.
Un’Europa debole e tremante, schiava degli arabi e del mondo islamico, che ha sempre voluto mettere Israele tra le fauci arabe e un Presidente USA, che peggio non si poteva pensare di vedere alla Casa Bianca, che ha dato vita alle Primavere arabe riducendo a un bagno di sangue Medio Oriente, Egitto e Libia, hanno dato forza, appoggio, simpatia e tanti soldi al terrorismo palestinese.
In tutta Europa sinagoghe attaccate da fanatici delinquenti, quartieri distrutti a Parigi, migliaia di belve sanguinarie per le strade di Berlino a invocare il gas per gli ebrei, morte agli ebrei.
Delinquenti antisemiti che tengono conferenze disgustose contro Israele, contro gli ebrei.
Ebrei antisemiti che, smentendo il luogo comune che vuole gli ebrei tutti intelligenti, riescono a dire tante di quelle idiozie e falsità da far paura.
Non tutti, al di fuori da Israele, sono contro di noi, abbiamo anche tanti amici che piangono con noi per i nostri ragazzi caduti, i Fiori di Israele, intorno alle loro bare coperte dalla bandiera, intorno alle loro famiglie in lacrime si stringe tutto il Paese con il cuore grande che lo caraterizza, con il calore che viene dalla consapevolezza di essere uniti, una Famiglia e un Popolo.
Il funerale di Sean Carmeli
I funerali si susseguono ogni giorno e uno ha particolarmente commosso tutti noi.
Aveva 21 anni, si chiamava Sean Carmeli, era un “Hayal boded” cioè un soldato solo, la sua famiglia era in America per lavoro. Era venuto in Israele a 16 anni, se ne era innamorato, aveva fatto Aliyà, entrato nei Golani, era andato a Gaza, da dove non è più tornato, per difendere il Paese che amava.
Un messaggio sul web: “E’ morto Sean Carmeli, hayal boded” è bastato: è stato accompagnato al Cimitero Militare di Haifa da 20.000 persone arrivate da tutto Israele. Nessuno lo conosceva, tutti piangevano per lui e anche per noi perchè ogni figlio di Israele che muore di guerra porta con lui una parte delle nostre anime .
Sean non era più solo, i suoi genitori, le sue sorelle e tutta Israele erano stretti a lui.
Deborah Fait