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Avvenire - L'Unità - Il Manifesto - Il Fatto Quotidiano Rassegna Stampa
23.07.2014 Falsi capi d'accusa contro Israele
Rassegna di cronache scorrette

Testata:Avvenire - L'Unità - Il Manifesto - Il Fatto Quotidiano
Autore: Susan Dabbous - Umberto De Giovannageli - Michele Giorgio - Cosimo Caridi
Titolo: «L'Unicef: è strage di bambini - No di Israele alla tregua umanitaria - 135mila in fuga dalle bombe - Hamas, il giano bifronte»
Riportiamo da AVVENIRE di oggi 23/07/2014, a pag. 7 l'articolo di Susan Dabbous dal titolo "L'Unicef:  è strage di bambini gli ospedali sono in ginocchio".
Dall' articolo si ricava l'impressione che Israele compia una strage deliberata di bambini palestinesi. Non è così, perché le vittime civili sono dovute alla strategia degli scudi umani di Hamas. Il loro numero è  comunque inferiore a quello dei miliziani di Hamas uccisi, ulteriore prova del fatto che i bersagli di Israele sono obiettivi militari legittimi. Inoltre, va ricordato che Hamas utilizza in combattimento anche adolescenti e preadolescenti: alcuni di essi, feriti negli scontri, sono in cura in Israele.

Segnaliamo anche l'articolo di Umberto De Giovannageli pubblicato dall'UNITA' a pagg. 1-9, con il mtitolo "No di Israele alla tregua umanitaria. Civili in fuga". Nessun cenno ai titmori israeliani che Hamas utilizzi la tregua umanitaria per trasportare uomini  e armi, nè al fatto che Israele aveva in precedenza accettato un atregua umanitaria, rotta da Hamas.

Sul MANIFESTO, Michele Giorgio, a pag. 8, nell'articolo "135mila in fuga dalle bombe" ironizza sulle dichiarazioni dell'Ambasciatore d'Israele negli Stati Uniti,  Ron Dermer, che ha detto: "
Non tollero le critiche che sono rivolte al mio paese nel momento in cui i soldati israeliani stanno morendo per far vivere i palestinesi innocenti". Di fatto, il fatto che vi siano morti civili, non voluti da Israele, ma da Hamas, non cambia la verità delle parole di Dermer. Israele potrebbe neutralizzare Hamas con il solo impiego dell'aviazione: l'invio di truppe di terra minimizza però le perdite civili a Gaza.

Sul FATTO QUOTIDIANO a pag. 16 segnaliamo l'articolo di Cosimo Caridi "Hamas, il giano bifronte". Caridi conclude l'articolo scrivendo che le Brigate al Qassam (il braccio armato di Hamas) danno "
l'impressione, e solo quella, di poter ottenere con le armi la giustizia che la politica sa solo chiedere", bollando così  Israele come ingiusto e oppressore. In realtà, sono il terrorismo e il rifiuto dell'esistenza di Israele, che produce una guerra perpetua di alterna intensità, a determinare le sofferenze dei palestinesi, non viceversa.






Di seguito, l'articolo di Susan Dabbous:


Susan Dabbous


Abir, tre anni, chiede continuamente se tornerà il terremoto, perché è questo che le hanno raccontato i genitori: le case crollano e i bimbi muoiono a causa della terra che trema e non per i missili. «Non puoi spiegare la guerra a un bambino di tre anni - spiega Nahed Hadi, padre della piccola, da un quartiere occidentale di Gaza city - io e mia moglie ringraziamo Dio tutti i giorni per aver salvato la vita dei nostri tre figli. Siamo stati allo Shifaa (principale ospedale di Gaza City n-dr) perché mia figlia si è rotta un braccio. Durante l'attesa ho pensato di portarla via, Abir faceva continue domande sugli altri bambini che erano in coma e con ossa fuoriuscite dalla carne lacerata». Abir si è fatta male mentre «scappavamo da un bombardamento a Sajaya nel cuore della notte - spiega Nahed - era buio e mia moglie correva poi è caduta con lei addosso». La bambina se l'è cavata con una frattura mentre quella stessa notte il vicino di Nahed è rimasto seppellito nelle macerie insieme ad altri 9 membri della sua famiglia, tra cui i suoi figli. E un dato drammatico quello dei bambini morti nella Striscia di Gaza dall'8 luglio ad oggi, l'Unicef ne conta più di 120 (le autorità palestinese parlano di 154 minori rimasti uccisi), mentre sono 900 quelli feriti. Per denunciare l'ininterrotta strage di bambini palestinesi a Gaza, decine di piccole bare sono state allineate ieri nel piazzale antistante il comune di Ramallah. L'agenzia Onu per la protezione dell'infanzia ha registrato l'identità dei minori deceduti: 84 maschi e 37 femmine di età compresa fra i 5 mesi e i 17 anni. Ben due piccoli uccisi su tre avevano meno di 12 anni. L'Unicef ha fatto sapere poi che 107mila bambini hanno bisogno di sostegno psicosociale per affrontare il trauma di questa guerra. Un sostegno per bambini che come Abir, che non dormono, non mangiano, non parlano, perché hanno paura delle bombe o del «terremoto». Sulla popolazione gravano inoltre le carenze di forniture ospedaliere e medicinali. Diciotto strutture sanitarie sono state danneggiate nella Striscia, inclusi tre ospedali, ha riferito l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms). Tra questi c'è anche l'ospedale di Al Aqsa bombardato due giorni fa dall'aviazione israeliana.

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