Emergenza antisemitismo in Francia Analisi di Carlo Panella
Testata: Libero Data: 22 luglio 2014 Pagina: 15 Autore: Carlo Panella Titolo: «E in Francia riesplode l'antisemitismo»
Riprendiamo da LIBERO di oggi, 22/07/2014, a pag. 15, l'articolo di Carlo Panella dal titolo 'E in Francia riesplode l'antisemitismo'
Carlo Panella Ilan Halimi
«Gaza: la Francia rischia il contagio»: l'eloquente titolo di Le Monde di ieri, come a volte capita ai media francesi, è intriso di ipocrisia. Il vero contagio infatti, che il titolo non evoca, anche se è deprecato con forza dal primo ministro Manuel Valls, è la chiara caratterizzazione di manifestazioni che in apparenza sono contro Israele, ma che in realtà sono di feroce antisemitismo. Lo stesso che peraltro caratterizza Hamas, che lancia razzi su Israele e rifiuta persino la tregua, non per riavere una terra che Israele le ha già riconsegnato ma per puro odio antisemita (peraltro rivendicato ampiamente nel suo Statuto). Ancora una volta, infatti, l'obbiettivo delle manifestazioni filo palestinesi in Francia sono state le sinagoghe, il luogo di culto degli ebrei, e non edifici legati a Israele. Domenica scorsa alcune centinaia di manifestanti arabi e francesi filo palestinesi hanno tentato di assalire la sinagoga di Sarcelle, detta "piccola Gerusalemme" perché è abitata da centinaia di ebrei sefarditi. Respinti dalla polizia davanti al tempio, i manifestanti hanno incendiato auto e rotto vetrine per poi saccheggiare un supermercato di proprietà di una famiglia di ebrei. Il ministro degli Interni, Bernard Cazeneuve, ha stigmatizzato questi fatti scandendo: «Quando si cerca di assaltare una sinagoga o si saccheggia un negozio solo perché è di proprietà ebraica, bisogna chiamare questi atti con il loro nome: sono episodi antisemiti». Gravi incidenti con la polizia si sono avuti domenica anche nel XVIII arrondissement di Parigi, dove la Prefettura ha proibito una manifestazione dopo che 13 luglio scorso manifestazioni di solidarietà con Gaza si erano dirette contro due sinagoghe, una a Parigi e l'altra a Aulnay-sous-Bois nel tentativo di saccheggiarle. L'estrema gravità di queste manifestazioni è legata al contesto della Francia, il Paese che ospita la più grande comunità ebraica sopravvissuta alla Shoa d'Europa (gli ebrei francesi sono 600.000) e che da anni è teatro di una tale ondata di antisemitismo, di attacchi e di violenze agli ebrei in quanto ebrei, da spingere migliaia di loro a fuggire in Israele. Ancor più grave è il fatto evidente che questa ondata di antisemitismo è sviluppata da anni non solo da settori della gauche, ma essenzialmente dalla grande comunità araba e islamica di Francia, di nuovo la più grande d'Europa, che ha creato un clima talmente irrespirabile da costringere spesso gli ebrei a non uscire per le strade con la kippah o muoversi per le strade in gruppo per evitare attacchi antisemiti (frequentissimi dentro le scuole). Peraltro, questo clima di antisemitismo diffuso ha visto anche due episodi atroci: i126 gennaio 2006 una banda capeggiata da Youssouf Foufana, un fondamentalista islamico, ha rapito, torturato per ben 24 giorni e infine uciso flan Halimi, ragazzo ebreo di 24 anni; e poi il 19 marzo 2012 Mohammed Merah un estremista islamico ha ucciso a colpi di mitra tre bambini e un professore ebrei davanti alla scuola ebraica di Tolosa. Una situazione gravissima che dimostra che chi odia Israele in realtà odia gli ebrei.
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