E’ iniziata la caccia alla strega Mordechai Kedar
lettera da Gerusalemme, di Angelo Pezzana
Una delle tecniche, nelle quali eccelleva il Kgb della defunta Unione Sovietica per distruggere un nemico interno, consisteva nell’attaccarlo sul piano personale, distorcendone il pensiero, presentandolo come un ‘nemico del popolo’, un primo passo per passare poi all’incriminazione, alla deportazione in Siberia, o, se la persona era di un certo rilievo pubblico, alla sua eliminazione fisica. Una confessione, magari non firmata, nella quale il malcapitato ammetteva tutte le sue colpe non mancava mai.
Molto tempo è trascorso da quegli anni, ma il vizio è rimasto in una certa sinistra estrema, cui non par vero mettere fuori gioco un avversario politico, soprattutto se gode di buona fama. Allora si prende una sua affermazione, la si isola il più possibile dal contesto, e si parte all’attacco. E’ quanto sta succedendo in Israele a Mordechai Kedar, abituale collaboratore di informazione corretta, che i nostri lettori conoscono bene. Kedar è tra gli storici del mondo arabo-musulmano uno dei più autorevoli. Insegna nel dipartimento di arabo della Bar Ilan University di Tel Aviv - conosce l’arabo come l’ebraico- è anche ricercatore del Centro Begin-Sadat per gli studi strategici della stessa università. Che cosa avrà mai commesso di tanto grave il prof.Kedar per suscitare l’interesse di Haaretz, che gli ha dedicato un lungo articolo oggi, titolandolo “ Il destrorso prof: solo lo stupro della sorella ferma gli attentatori-suicidi” ?.
Da quando è iniziata l’Operazione Zuk Eitan – margine di protezione - due settimane fa,Kedar è presente quasi quotidianamente in molte reti televisive, le sue opinioni sul mondo arabo-musulmano sono evidentemente giudicate interessanti. Tanto è bastato a una sinistra intollerante verso chi la pensa diversamente per cercare di rovinargli la reputazione.
In una intervista del 1° luglio, nel programma “hakol Diburim”- ‘parliamone’- subito dopo il ritrovamento dei corpi di Gilas Shaar,Naftali Fraenkel e Eyal Yifrah,i tre ragazzi israeliani, Kedar aveva dichiarato: “ Dobbiamo capire la cultura nella quale viviamo… i terroristi che hanno rapito e ucciso i tre ragazzi, l’unica cosa che potrebbe allontanarli da una simile azione, sarebbe sapere che una sorella o la loro madre potrebbero essere stuprate in una azione simile a quella commessa da loro..” L’intervistatore aveva replicato “ Non possiamo comportarci così ..” al che Kedar rispose “ Non sto dicendo cosa dovremmo o non dovremmo fare.. sto dicendo che l’unica cosa che potrebbe impedire a un suicida di farsi saltare in aria è sapere che, se aziona il detonatore, sua sorella verrà stuprata.. se ne tornerà a casa, per salvare l’onore della sorella”.
Abbiamo citato dall’articolo di Haaretz, quindi nessun intervento da parte nostra. Come risulta chiaro a chiunque, Mordechai Kedar non ha invitato a nessuno stupro, ha più semplicemente richiamato un aspetto delle società arabo-musulmane per quanto riguarda il concetto di ‘onore’, la cui importanza viene quasi sempre ignorata dai cosiddetti esperti mediorientali, mentre invece riveste intatta la sua influenza non solo sul costume ma anche sulle sue propaggini politiche.
Ma, come dicevamo, la caccia alla strega Kedar è iniziata. Si sono mosse alcune femministe, con una lettera al preside dell’Università Bar Ilan, per sapere se la presenza di Kedar è compatibile dopo le sue dichiarazioni sullo stupro delle donne, che metterebbe a rischio sia le israeliane che le palestinesi. Non vi risulta che le femministe, israeliane e non, abbiano mai fatto dimostrazioni di solidarietà con le donne palestinesi ! Ma se l’obiettivo è Kedar, che racconta il mondo islamico senza i filtri dell’auto-censura della sinistra ultra-dialogante, ecco che si scatena il tam tam contro di lui, fino alla richiesta implicita di esonerarlo dal suo incarico accademico, in altre parole licenziarlo. In nome, naturalmente, di quella politica che giustifica la diffusione delle menzogne più orripilanti della propaganda palestinista in nome della… libertà di espressione.
Tieni duro, caro Kedar, non prevarranno !
Angelo Pezzana