venerdi 29 novembre 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Lo dice anche il principe saudita Bin Salman: Khamenei è il nuovo Hitler


Clicca qui






 
Angelo Pezzana
Israele/Analisi
<< torna all'indice della rubrica
Hamas studi la storia del popolo ebraico 21/07/2014

Hamas studi la storia del popolo ebraico
Lettera da Gerusalemme, di Angelo Pezzana


Ron Prosor, Ambasciatore d'Israele all'Onu

 “Non esiste altro stato al mondo che fornisca al nemico con il quale è in guerra elettricità, benzina, cibo, cure in ospedale”, è la dichiarazione di ieri all’Onu dell'ambasciatore di Israele Ron Prosor.
Questa affermazione fa riflettere.
Mentre il mondo resta indifferente ai massacri, guerre civili, tribali che sconvolgono gli stati arabo-musulmani, producendo centinaia di migliaia di vittime e l’uso di armi di sterminio di massa, non faccio l’elenco degli stati coinvolti, sarebbe troppo lungo, non abbiamo assistito a nessuna manifestazione non dico di solidarietà e di protesta, ma nemmeno a qualche presa di posizione delle stesse comunità musulmane in Europa e nel mondo occidentale.
Sono affari loro, è la morale che se ne ricava.
Ma se di mezzo c’è Israele, tutto il mondo si indigna per un’azione difensiva, ripeto difensiva, che qualunque altro stato avrebbe già preso da molto tempo. Il fatto che per l’islam Israele non abbia il diritto di vivere sulla sua terra, è un fatto importanza zero, non interessa, visto che non viene mai citato. Conta solo il suo ' potente esercito, portatore di stragi fra la gente di Gaza ', nessun media che ricordi l’obiettivo di Hamas, la distruzione dello stato ebraico.
Israele è un paese moderno, democratico, che ama la pace e detesta la guerra, se non fosse stato aggredito 5 volte con altrettante guerre dagli stati islamici della regione, avrebbe ancora quei confini che l’Onu gli aveva concesso nel novembre 1947. E’ vero, erano indifendibili, per questo gli stati arabi ci hanno provato 5 volte a cancellarlo dalla carta geografica. Ma Israele quelle guerre le ha vinte, e come succede sempre in questi casi il primo obiettivo da consolidare erano dei confini che consentissero a Israele di difendersi. E’questo l’Israele dal potente esercito, forzatamente obbligato a investire nella difesa quanto potrebbe invece dedicare al progresso, alla modernità, come – miracolosamente – riesce comunque a fare, a beneficio di tutta l’umanità.
Ritorno alla affermazione iniziale dell’ambasciatore di Israele all’Onu, e se Israele si comportasse con il proprio nemico come fanno tutti gli altri stati ? Perché Tsahal ha regole morali di comportamento che nessun altro esercito possiede ? Perché non agisce come uno stato islamico, visto che massacri e stragi nel nome dell’Islam non suscitano reazioni in tutto il mondo ? Quando mai è esistito uno stato che attaccato con razzi e missili, atti di terrorismo alla popolazione civile, sopporta per almeno quasi 70 anni, sempre nella speranza che il nemico si convinca che è meglio vivere in pace ? Isoli Hamas, faccia come un normale stato islamico, ne distrugga tutte le infrastrutture militari senza alcun riguardo per la popolazione civile, invece di avvisare quando un obiettivo militare di Hamas piazzato fra strutture civili sta per essere colpito. Allora sì, potremo fare il paragone tra il silenzio che ottunde e allontana da qualsiasi interesse ciò che avviene nel mondo arabo-musulmano e le reazioni – che continuiamo a definire incomprensibili – colme di odio contro Israele e dense di partecipazione con Hamas.
Per evitare la più che giusta accusa di antisemitismo dovranno comportarsi come scelgono di fare nei casi di guerre civili,stragi, nelle quali Israele è assente. Dovranno dire ‘affari loro’, e voltare lo sguardo altrove.
Israele non farà questa scelta, è ovvio, e pagherà un prezzo altissimo per essere un paese che mai accetterà gli standard criminali di altri stati, e sempre cercherà di contrastare l’ipocrisia occidentale, che invoca la pace infischiandosi se il prezzo da pagare toccherà a Israele.
Come scrive oggi Ugo Volli, Israele non ha altra scelta che vincere. Se vuole sopravvivere.
Hamas ha dichiarato che continuerà a sorprendere gli israeliani militarmente, perché non sono in grado di sopportare perdite umane. C’è del vero, in questo cinismo, gli israeliani amano la vita, non la morte, ma anche un grande errore di valutazione. Hamas, oltre a essere una organizzazione terrorista, dimostra una grande ignoranza storica. Studi la storia del popolo ebraico, si renderà conto della qualità della stoffa.


Angelo Pezzana


Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT