Guerra asimmetrica, ma facile da interpretare
Lettera da Gerusalemme, di Angelo Pezzana
L'evoluzione della guerra palestinese
Mentre l’iniziativa di difesa di Israele entra nel 13° giorno, a Londra, Parigi, Oslo i cosiddetti pacifisti manifestano contro Israele che null’altro fa se non impedire il lancio dei missili da Gaza contro la popolazione civile, ignorando Hamas, che questa guerra ha provocato. Dalla mezzanotte di venerdì scorso fino alle 9 di ieri sera sono stai lanciati 93 razzi e colpi di mortaio, 30 intercettati da Iron Dome. Intanto Israele piange i suoi 3 soldati uccisi ne primi due giorni della campagna di terra nella Striscia di Gaza. Una squadra di 9 terroristi stava entrando in un villaggio di confine nella regione di Eshkol, quando viene avvistata da una pattuglia di Tsahal,ne segue una sparatoria, viene ucciso un terrorista, ma gli altri riescono a rientrare a Gaza attraverso un tunnel. Lo scopo dell’attacco lo rivelano le uniformi israeliane indossate dai terroristi, tutti armati con granate, razzi a propulsione, siringhe, sedativi e manette, l’obiettivo era dunque la cattura di ostaggi. Dall’inizio dell’Operazione “Zuk Eitan”- margine di protezione-Tsahal ha finora eliminato 70 terroristi, distrutto 40 tunnel e 450 obiettivi militari di Hamas. L’iniziativa di terra è indispensabile, perché permette di colpire a distanza ravvicinata l’obiettivo individuato, il tutto mentre continua il fuoco dell’aviazione. Ma quella di Hamas è una guerra asimmetrica, difficile da spiegare a una opinione pubblica che crede che nelle autoambulanze ci siano dei feriti da portare in ospedale, mentre Hamas le riempie invece di bambini circondati da combattenti che se ne fanno scudo. Se l’autoambulanza viene colpita, i titoli dei giornali saranno incentrati sulla strage di bambini, non sull’uso che ne fa Hamas. Per questo Israele, spesso evita di colpire una autoambulanza se viene rilevata la presenza di bambini a bordo. La loro vita conta di più per Israele di quanto importi ad Hamas, che usa abitualmente i civili come scudi, sapendo di condannarli così a morte. È inutile chiedersi perché la popolazione di Gaza non si ribella. Non va dimenticato che Hamas prese il potere nel 2007 attraverso regolari elezioni, furono i cittadini della Striscia a scegliere. Abu Mazen venne sconfitto, i suoi uomini eliminati in una mattanza che quasi nessun cronista ricorda, fu uno spettacolo orribile, vennero trascinati in cima agli ultimi piani dei palazzi e poi scvaraventati in strada. E’ questa la società palestinese di Gaza, quella per cui manifestano i pacifinti nei paesi occidentali, è l’odio verso Israele che li muove e che provoca il risorgere dell’anti-semitismo.
Angelo Pezzana