Le 'nefande illazioni' di Vattimo, la lode del portavoce islamico al corteo che a Parigi ha assediato una sinagoga cresce l'intolleranza degli odiatori
Testata:La Repubblica - Corriere della Sera Autore: la redazione - Alessandra Coppola Titolo: «Sono peggio di Hitler, la frase choc di Vattimo.Gli ebrei italiani: disgusto - Quel post istiga all'odio. Tensione ebrei-musulmani»
Riprendiamo da REPUBBLICA di oggi 17/07/2014, a pag. 7, l'articolo dal titolo " Sono peggio di Hitler, la frase choc di Vattimo.Gli ebrei italiani:disgusto.", dal CORRIERE della SERA l'articolo di Alessandra Coppola dal titolo "Quel post istiga all'odio. Tensione ebrei-musulmani".
Di seguito, gli articoli:
Bandiera d'Israele imbrattata a Milano
LA REPUBBLICA - "Sono peggio di Hitler, la frase choc di Vattimo.Gli ebrei italiani: disgusto"
Gianni Vattimo
Durissima polemica fra Gianni Vattimo e la comunità ebraica sui fatti di Gaza. Il filosofo ed ex europarlamentare torinese era intervenuto ai microfoni della trasmissione La Zanzara, su Radio24, sostenendo che «è il momento di formare le Brigate Internazionali, come in Spagna. Anche in Israele c’è un regime fascista che sta distruggendo un popolo intero, c’è un genocidio in atto». Secondo Vattimo «Israele è uno stato nazista, peggio di Hitler». E «bisogna avviare una sottoscrizione mondiale per permette ai palestinesi di comperarsi delle armi vere». Renzo Gattegna, presidente dell’Unione delle Comunità ebraiche italiane, ha replicato che «non sorprende che Gianni Vattimo torni a cavalcare le peggiori stereotipie dei nostri tempi per affermare la propria ostilità nei confronti dello Stato di Israele». Secondo Gattegna le idee di Vattimo sono «un concentrato delle più nefande illazioni, che non meriterebbe risposta se attorno a queste non si costruissero, con modalità che riteniamo inaccettabili, trasmissioni di successo e molto seguite dai giovani come La Zanzara » . «I veleni di Vattimo - conclude Gattegna - non solo ci disgustano ma saranno oggetto di un nostro approfondimento per un’adeguata reazione».
CORRIERE della SERA - Alessandra Coppola: "Quel post istiga all'odio. Tensione ebrei-musulmani"
< Davide Piccardo
Alle due del pomeriggio Davide Piccardo, portavoce del Coordinamento delle associazioni islamiche milanesi (Caim), posta sulla sua pagina Facebook personale un video che assembla immagini delle proteste filo-palestinesi a Parigi con il titolo, in inglese: «Scontri davanti alla sinagoga». Uno degli episodi di queste manifestazioni, tra sassi e fumogeni, si è svolto lungo la via del tempio ebraico, nel quartiere della Bastiglia. Le immagini sono accompagnate da un commento di Piccardo: «E finita la pacchia...». Il post compare sullo schermo di Daniele Nahum, responsabile culturale del Pd e consigliere (già portavoce) della comunità ebraica, che ha un sussulto. «È di una gravità inaudita — dice —: un'istigazione all'odio». Un'ora dopo, ancora su Facebook, scrive la sua replica: «Parole inaccettabili e irresponsabili. Mi aspetto una immediata smentita da parte dei vertici del Cairn». Intanto gli arriva la solidarietà dell'assessore ai Lavori pubblici, Carmela Rozza: «Una vergogna» e del collega alle Politiche sociali, Pierfrancesco Majorino: «E allucinante». Il punto critico, sottolinea Nahum, è collegare le critiche anti-israeliane all'aggressione agli ebrei in Europa. Non è così, ribatte Piccardo, «i luoghi di culto per noi musulmani sono intoccabili, tutti, ebrei o cristiani che siano». Il video non l'ha pubblicato per il titolo, dice, ma per le immagini di protesta «che riguardano anche altre zone della città» . Quanto al commento duramente contestato, cerca di spiegarsi meglio online: «Sono finiti finalmente i tempi dell'indifferenza, la sensibilità e la solidarietà verso la Palestina stanno crescendo e chi sostiene le guerre di Israele dovrà farci i conti». Aggiunge al telefono che bisogna capire «il dolore e la frustrazione della nostra comunità, anche qui sapere che stanno morendo bambini, disabili, donne e uomini innocenti a Gaza è un trauma». Non si conclude così. Nell'infinito conflitto mediorientale che è anche di informazione (e di propaganda), lo scontro locale scatena difensori e detrattori. Chi accusa Nahum di essere indifferente alle vittime palestinesi, chi ricorda i 700 razzi sparati da Hamas sulle città israeliane (e neutralizzati solo grazie al sistema di sicurezza avanzato dello Stato ebraico). Non è la prima volta. Di simili duelli verbali in rete se ne leggono a centinaia. Era successo con una certa rilevanza ancora per un post di Piccardo contro la bandiera d'Israele che sfilava al corteo del 25 aprile (in rappresentanza della Brigata ebraica). Si rischia di proseguire all'infinito. Prova a mediare Reas Syed, responsabile dell'area legale del Caim, che propone: «Facciamo insieme una veglia per la pace? Anche per dimostrare che Milano non è Parigi?». La possibilità di un incontro c'è: «Condivido in pieno», risponde Nahum.