Intimidazione contro Angelo Panebianco: ha difeso Israele e scrive del pericolo islamista gli odiatori contro la libertà di espresione
Testata: ANSA Data: 16 luglio 2014 Pagina: 1 Autore: la redazione Titolo: «Unversità, collettivi contestano Panebianco dopo editoriale»
Riprendiamo da ANSA il lancio del 15/07/2014 dal titolo "Unversità, collettivi contestano Panebianco dopo editoriale".
La porta murata dello studio di Angelo Panebianco
Angelo Panebianco
(ANSA) - BOLOGNA, 15 LUG - Il politologo Angelo Panebianco, docente di Scienze politiche all'Università di Bologna, è stato preso nuovamente di mira dagli attivisti del collettivo Hobo per un suo editoriale pubblicato domenica sul Corriere della Sera. Alcuni giovani con il volto coperto hanno 'murato' con cemento, pannelli e filo spinato il suo ufficio e imbrattato con vernice rossa la parete, con scritte in solidarietà alla Palestina ('Stop ai baroni della guerra. #FreePalestine') Già lo scorso gennaio, Panebianco era stato contestato dagli attivisti del collettivo che lo accusavano di razzismo per i contenuti di un editoriale sull'immigrazione pubblicato sul Corriere. «Noi non riconosciamo libertà di espressione - ha scritto Hobo in una nota - a chi ogni giorno calpesta e invita a cancellare, dalle ben remunerate cattedre dell'università e dalle pagine dei giornali dei potenti, la libertà di milioni di persone. L'unica libertà che riconosciamo ai baroni alla Panebianco è di tacere. L'impunità per loro è finita». Nell'editoriale, dal titolo 'Due argomenti ancora tabù', Panebianco affronta i temi della tassazione e dell'immigrazione in riferimento al governo di Matteo Renzi. Per gli attivisti di Hobo «il barone nero invoca la guerra santa contro gli immigrati, semina islamofobia e predica una nuova crociata neoliberista».