Una situazione fluida, dove tutto è possibile 15/07/2014
Una situazione fluida, dove tutto è possibile Lettera di Gerusalemme, di Angelo Pezzana
Riunione di gabinetto in Israele
Una fotografia di Mohamemd Deif, capo delle Brigate Izzadin Kassam
Il ‘cessate il fuoco’ doveva iniziare stamattina alle 9, il governo israeliano era pronto, ma qualcosa non ha funzionato, perché Hamas ha lanciato sul sud del paese una pioggia di razzi. Una tregua che Hamas stava cercando disperatamente dopo che Israele aveva distrutto un terzo dell’arsenale missilistico a Gaza, metà delle strutture adibite alla loro costruzione, gran parte dei centri di lancio dei razzi situati in edifici civili e centinaia di tunnel sotterranei adibiti a magazzini. Tutto questo mentre Hamas falliva quasi tutti i lanci grazie al sistema difensivo rappresentato dagli Iron Dome. La distruzione completa di Hamas sarebbe però potuta avvenire solo con forze di terra, una operazione giudicata troppo pericolosa per l’incolumità dei soldati israeliani, scartata quindi dal Gabinetto governativo per la Sicurezza. E’ stata questa valutazione a determinare la scelta di Israele ad acconsentire al ‘cessate il fuoco’, proposto dall’Egitto, a certe condizioni, diverse da quelle che misero fine alla Operazione ‘Pillar of Defense’ del 2012, che potrebbero comprendere la richiesta di una completa demilitarizzazione di Hamas. Pur avendo cercato con forza l’aiuto dei governi arabi della regione per uscire senza perdere troppo la faccia, ed averlo ottenuto, i capi di Hamas hanno fatto marcia indietro. Khaled Mashaal, nel sicuro buen retiro del Katar, e Ismail Haniyeh, responsabile del settore politico di Hamas a Gaza, parevano essere d’accordo, ma Muhammad Deif, capo delle forze armate Izzadin Kassam era d’altro avviso. Tutti e tre cercano ora una uscita di sicurezza dal disastro nel quale si sono cacciati, ma, secondo la tradizione islamica, devono poter dire di avere vinto quando è vero il contrario. Nel frattempo è avvenuto il quarto lancio di missili dal Libano sul nord del paese, da quando è iniziata l’Operazione ‘Zuk Eitan’(Margine Protettivo) una settimana fa, mentre ieri, alle 18,30, un razzo lanciato dalla Siria è caduto sulle alture del Golan. Che cosa farà adesso Israele ? Bibi Netnayahu ha dichiarato che se Hamas continua a respingere la proposta egiziana di un ‘cessate il fuoco’, continuando a lanciare missili, Israele proteggerà la sicurezza dei propri cittadini con tutti i mezzi a disposizione, incentivandone la portata. Il ‘cessate il fuoco’ non dovrà prevedere condizioni poste da Hamas, come il rilascio degli arrestati da Israele in Giudea e Samaria dopo l’uccisione dei tre ragazzi rapiti, né il pagamento degli stipendi a decine di migliaia di dipendenti pubblici a Gaza, richieste che Hamas aveva presentato al Katar e all’Anp, stante la crisi nella quale si dibatte l’economia della Striscia, dove gli enormi capitali che arrivano dalle istituzioni straniere vengono in larga parte investiti per fare la guerra a Israele. Come si vede, una situazione fluida, dove l’unico dato certo sono i missili che continuano a cadere su Israele dopo essere stati lanciati da Gaza.