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Il papa parli su Eyal, Gilad e Naftali 27/06/2014

Anch'io sono cristiana e cattolica praticante, e mi stupisco del silenzio del Papa davanti al rapimento di tre esponenti del popolo che sto studiando dal 1972. Non voglio fare un azzardato paragone con Pio XII, (si tratta di due contesti storici completamente diversi e da non sovrapporre) ma credo proprio che il Santo Padre dovrebbe dire una parola sui tre infelici figli di quelli che S. Giovanni Paolo II definiva "I nostri fratelli maggiori"!!

Lettera firmata

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Non bastano gli incontri di preghiera, la commozione al Kotel, i generici inviti alla pace...quando bisognerebbe parlare con voce forte il Papa tace. Purtroppo e già avvenuto...

R. Razza

Siamo d'accordo con queste considerazioni. Il Papa tace quando "bisognerebbe parlare con voce forte". Tuttavia, potrebbe essere indotto a parlare da un moltiplicarsi delle richieste di intervento. Per questo è bene continuare a tenere l'attenzione vigile sul comportamento suo e della Chiesa nella vicenda del sequestro di Eyal Yfrach, Gilad Shaar e Naftali Fraenkel
IC redazione


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