Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 22/06/2014, a pag.12, con il titolo "Egitto, condanna a morte per il leader dei Fratelli", una nota di agenzia sui processi e relative condanne a morte della leadership dei Fratelli Musulmani egiziani.

Mohamed Badie, leader supremo Fratellanza musulmana
Nessun ripensamento, nessun passo indietro: il tribunale di Minya, a Sud del Cairo, ha confermato le condanne a morte di 183 Fratelli Musulmani, tra cui il leader spirituale, Mohamed Badie, per il loro coinvolgimento nell'attacco a un commissariato di polizia durante le proteste seguite alla deposizione di Morsi, nell'agosto dell'anno scorso. La sentenza, appellabile, rappresenta uno sviluppo del maxi-processo con oltre 1.200 imputati criticato a livello internazionale: l'Onu l'ha bollato come «il più grande processo di massa» della recente storia mondiale e Amnesty International ha già chiesto l'annullamento della sentenza. La condanna a morte del «Morshed» (la «Guida») della Confraternita era stata pronunciata a fine aprile ma la Corte d'assise di Minya ha dovuto attendere il parere del Gran Mufti, la massima autorità religiosa egiziana e rappresentante dell'Islam presso le istituzioni. E ieri ha fatto anche scalpore il gesto compiuto da Al Sisi per esprimere rispetto al sovrano dell'Arabia Saudita: nell'incontrare re Abdullah al Cairo, il neo-presidente egiziano non si è limitato a baciare tre volte sulle guance il regnante saudita, ma ha addirittura baciato anche il cordone nero che fermava la sua kefiah. D'altronde l'Arabia Saudita è stata tra i più convinti sostenitori della defenestrazione di Morsi da parte dei militari guidati proprio da Al Sisi e ora la monarchia si è fatta promotrice di una conferenza di donatori per aiutare l'Egitto a superare le difficoltà economiche.
Per inviare alla Stampa la propria opinione, cliccare sulla e-mail sottostante