sabato 12 aprile 2025
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Fiamma Nirenstein ci parla della guerra antisemita contro l'Occidente

Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein". 
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)

Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine. 



Clicca qui






 
Manfred Gerstenfeld
Israele, ebrei & il mondo
<< torna all'indice della rubrica
Antisemitismo islamico in Nord America 21/06/2014

Antisemitismo islamico in Nord America
Manfred Gerstenfeld intervista Steven K. Baum

(Traduzione di Angelo Pezzana)


Steven Baum

Steven Baum, vive a Albuquerque, dove per 30 anni ha esercitato la professione di psicologo clinico. Un interesse che ha poi compreso la psicologia del genocidio, dell’anti-semitismo e dell’odio. Ha pubblicato numerosi libri e articoli su questi argomenti. Ha fondato e dirige il Journal for the Study of Anti-Semitism.

 “Il Rapporto 2014 dell’ Anti Defamation League ha reso evidenti i molti aspetti dell’anti-semitismo contemporaneo. In modo evidente il diffusissimo pregiudizio anti-semita nel mondo musulmano, che finora non è stato oggetto di studi approfonditi. Nel 2009 ho pubblicato il primo studio comparato in Nord America dell’anti-semitismo musulmano e cristiano, interrogando per ognuno dei due gruppi cento persone, dati che ho poi confrontato con le opinioni di cento ebrei nordamericani “

“ Dai risultati è risultato chiaro come l’anti-semitismo dei musulmani intervistati fosse maggiore di quello dei cristiani, sia negli Usa che in Canada. La media dei test che riguardavano gli stereotipi negativi sugli ebrei – dopo averli separati da quelli che riguardavano Israele - erano più del doppio rispetto a quelli cristiani. Separando la cultura dalla religione, gli arabi musulmani erano decisamente i più anti-semiti. Gli arabi cristiani e i musulmani non arabi originari della Bosnia e del Pakistan, lo erano meno. I nativi cristiani nord americani lo erano ancora meno.

“ Dopo ho cercato di evidenziare statisticamente gli elementi che caratterizzavano le posizioni più anti-semite. I cristiani erano spesso persone la cui esperienza personale e l’identità erano state messe in discussione, lasciandoli impreparati di fronte alla crescita del proprio anti-semitismo. I musulmani, invece, credevano che esperienza e identità come gruppo – cioè il loro ambiente socio-culturale e religioso- fosse invariabilmente minacciato dagli ebrei.

“ Ovviamente c’erano delle eccezioni. Una minoranza di musulmani ha dimostrato un basso livello di anti-semitismo, più o meno come quello della controparte cristiana. I musulmani meno anti-semiti non si identificavano con i propri gruppi sociali, ma con chi rivelava una identità personale più evoluta. Erano meno autoritari, meno conformisti, meno religiosi, e psicologicamente più evoluti. Emotivamente più avanzati non condividevano le opinioni di quei gruppi religiosi che credevano vere le minacce degli ebrei, tendevano invece a dimostrare simpatia verso questi ultimi. Questi risultati sono coerenti con gli studi sui soccorritori durante la Shoah. Se si escludono i motivi economici o politici, l’analisi psicologica di chi ha aiutato rivela la loro provenienza da famiglie di buona cultura e dalla mentalità aperta, lontani dagli standard tradizionali, con uno sviluppo emotivo e individuale più alto della media.

“ In questo studio, la maggior parte dei musulmani aveva una forte aderenza con il proprio gruppo, con una cultura di odio verso gli ebrei. Che fossero sciiti o sunniti, non faceva nessuna differenza se si trattava di anti-semitismo. L’odio di entrambi i gruppi era identico.

“ Le credenze sociali di una nazione possono essere patologiche e fonte di  superstizioni, spesso immaginarie e ridicole. Ma quando queste credenze diventano politiche, sostenute da una religione di Stato,dal governo e dalla cultura popolare, la maggior parte della gente le accetta in pieno come veritiere. 

 “ L’assimilazione può includere nuovi valori culturali, abbigliamento e stile di vita, ma non eliminerà credenze ben radicate come l’anti-semitismo. Nel mio studio l’anti-semitismo musulmano non sembra diminuire anche dopo anni di vita nella società nordamericana, anzi, ho notato persino un aumento.

 “ Lo sviluppo identitario e della personalità sono anch’essi una chiave per capire il pregiudizio. Nel 2004, i ricercartori belgi Vassilis Saroglou e Philippe Galand iniziarono una indagine sulle identità di gruppo di 246 tra nativi e giovani musulmani, immigrati di area mediterranea. Scoprirono attraverso una serie di test psicologici che gli immigrati musulmani differivano dai nativi belgi: erano profondamente religiosi, non erano interessati ad approfondire la conoscenza di se stessi ed erano meno disponibili a nuove esperienze. Non fu quindi una sorpresa che queste caratteristiche si accompagnassero con l’ostilità verso l’America.

“ L’indagine confermò che i più anti-semiti erano quelli più legati alla religione, mentre lo erano meno i più assimilati. L’ex presidente Bill Clinton anticipò i risultati dell’indagine durante una intervista dove gli venne chiesto perché esistevano disumanizzazione e violenza. Disse che bisognava andare oltre ‘il più antico e primitivo problema, il nostro tribalismo, la nostra tendenza di andare oltre un orgoglio naturale nel nostro gruppo identitario’.

 “ Vi furono anche altri risultati psicologici, collegati in genere a un minore anti-semitismo, fra i cristiani. Nevrosi e psicosi erano più presenti insieme a un alto livello di rabbia, autoritarismo nell’islam e nell’essere arabi. Ma anche cristiani nord americani, di origini mediorientali, erano anti-semiti, che non derivava necessariamente dalla religione, ma piuttosto dalla cultura di origine, portatrice di pericoli veleni.

” Baum conclude: “ Occorre essere molto cauti nel trarre conclusion da questo studio, che ci indica con i suoi risultati che molta ricerca va ancora fatta.

Manfred Gerstenfeld è presidente emerito del  “Jerusalem Center for Public Affairs” di Gerusalemme. Ha pubblicato più di 20 libri. E’ stato di recente ristampato il suo libro “ Israel’s New Future” con una nuova introduzione e il nuovo titolo di “Israel’s New Future Revisited”.
Il suo nuovo libro può essere acquistato su Amazon


Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT