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Mordechai Kedar
L'Islam dall'interno
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Il cavallo di Troia musulmano alle porte dell’Inghilterra 14/06/2014

 Il cavallo di Troia musulmano alle porte dell’Inghilterra
Analisi di Mordechai Kedar

 (Traduzione dall’ebraico di Rochel Sylvetsky, versione italiana di Yehudit Weisz)

 Se c’è un aspetto speciale di cui la Gran Bretagna va orgogliosa è il suo sistema scolastico, le cui regole sono uniformemente valide per ogni ordine di scuola e che si ritiene vengano seguite scrupolosamente da ogni istituzione scolastica.
Si ritiene, perché di recente una profonda frattura ha infranto quello che era ritenuto un muro inviolabile. Succede a Birmingham, una città con una vasta presenza di immigrati musulmani. In circa venti scuole cittadine gli studenti musulmani sono già in maggioranza, e un gruppo di insegnanti, di propria iniziativa, hanno deciso di unire ai programmi scolastici dei corsi di studio sull’islam radicale.
Alcuni di loro, appartenenti al movimento salafita, hanno preparato un documento nel quale veniva previsto il licenziamento per tutti gli insegnanti, presidi e supervisori comunali che fossero contrari alla islamizzazione del sistema educativo.


La protesta salafita include la richiesta che definisce le regole scolastiche come troppo permissive, e vuole escludere che vengano eseguiti cori cristiani nelle scuole e si oppone a che nelle ore di educazione fisica le classi siano miste.  Il Ministero dell’Educazione ha attivato immediatamente una indagine conoscitiva per bloccare il progetto prima che si diffonda in altre città dove gli studenti musulmani sono maggioranza. 
E' venuto alla luce recentemente che una delle figure chiave di questo progetto di islamizzazione risponde al nome di Bil’al Bil’ali, che è stato in Siria almeno una volta ed è sospettato di avere arruolato gran parte dei quasi 400 cittadini inglesi che stanno combattendo con le forze jihadiste contro Assad.
Bil’ali ha pubblicato su Facebook frasi del tipo “ Perchè i media attaccano i nostri eroi, che hanno abbandonato la bella vita in Inghilterra per combattere a fianco del popolo siriano ?” Mancano però prove che Bil’ali abbia partecipato a dei combattimenti in Siria.
Ci sono altri simili casi di islamizzazione in Gran Bretagna, e il governo sta studiando sanzioni contro la creazione di un sistema tribunalizio islamico basato sulla Shari’a nelle cause tra musulmani e nel diritto di famiglia.
Se il governo lo permettesse significherebbe che in Gran Bretagna esiste un sistema multiculturale, in cui ogni cultura ha la propria autonomia, senza che il governo possa intervenire.
Nel frattempo, prosegue l’indagine a Birmingham, e il Ministero dell’Educazione sta valutando la possibilità di abrogare la competenza della municipalità di Birmingham di supervisionare il proprio sistema scolastico, per passare a una istituzione governativa meno disponibile a cedere di fronte ai desiderata islamici della popolazione musulmana della città.
Il ministero degli Interni, responsabile dell’ordine pubblico e dell’osservanza delle leggi, è molto preoccupato dalla crescente islamizzazione dell’educazione, un segnale che ci fa capire verso  quale futuro si sta dirigendo la società inglese.
Più avanza l’islamizzazione, più diventa difficile integrare le comunità islamiche nella società britannica. Abbandonare la popolazione chiusa nella propria bolla creerà violente reazioni tra questi settori e il governo con le sue istituzioni che governano l’applicazione della legge.
Il giornale arabo online Elaph ha riportato questi avvenimenti storia chiedendo ai lettori di commentarli. Ecco in versione integrale tre commenti. Ricordo che qualcuno che firma con un nome islamico potrebbe averlo scelto per dare l’impressione di esserlo, anche se potrebbe essere di un’altra religione.
Non ho cambiato nulla, i commenti tra parentesi sono i miei:

Farouk ( nome islamico) dal Libano, scrive:
Il tempo sta scadendo. Ciò che può impedire il lavoro efficace delle organizzazioni occidentali di intelligence sono le regole e i limiti insiti nei principi che regolano i diritti umani, che favoriscono le cellule del terrorismo più pericoloso, attive nel lavaggio del cervello a 360 gradi dei giovani immigrati da paesi musulmani, ma anche delle seconde e terze generazioni. Gli promettono vergini , fiumi di miele e vino (in Paradiso). I governi occidentali devono unire le forze per approvare leggi che gli consentano di attaccare coloro che non riconoscono alcuna legge che non sia quella della giungla.
Muhammed (nome musulmano) scrive:
Questo è solo l’inizio. L’errore più grande commesso da ogni governo britannico è stato dare la cittadinanza inglese a questi fanatici, estremisti religiosi, senza mettere condizioni a coloro che la richiedevano. Un altro errore è non avere limitato sin dall’inizio questo fenomeno, che poi è cresciuto e diffuso apertamente. Oltre a ciò, l’Inghilterra ha offerto rifugio a estremisti musulmani, compresi i Fratelli Musulmani. Non ci si deve quindi sorprendere che oggi ringhino e annuncino pubblicamente i loro progetti per le prossime generazioni inglesi. Tutte le statistiche li danno come maggioranza entro pochi anni. E dato la Gran Bretagna è una democrazia, i cristiani inglesi non avranno altra scelta che alzare bandiera bianca davanti a questi terroristi consegnandogli il futuro del paese. Ciò che pensano questi estremisti va al di là di quel che vediamo ora, il loro obiettivo finale è trasformare l’Inghilterra in un nuovo Pakistan, con le stesse mafie, corruzione politica, amministrativa e burocratica. Se le leggi inglesi rimangono come sono adesso, questo risultato si avvererà entro pochi anni di conflitti sanguinari, perché questa gente, se non raggiunge i propri scopi in modo pacifico, lo farà in modo violento, che è parte della loro natura e della loro eredità genetica. Se la Gran Bretagna vuole prevenirlo, deve cominciare a emettere leggi molto rigorose, affinchè il paese rimanga laico, con la chiesa separata dallo Stato. Io ritengo che non ci sia altro comportamento con questa gente che annullare la loro cittadinanza inglese e rinviarli nel loro incomparabile e democratico Paradiso che è il Pakistan, che non ha eguali nel mondo intero. Se lo meritano interamente, perché le loro leggi  non riconoscono la libertà di pensiero a meno che questa libertà sia in sintonia con il loro stile di vita e serva solo gli interessi del loro malato sistema .
"Uno che ama l’Occidente" scrive:
Ciò che è permesso e proibito ha perduto il suo significato. Tornate nei vostri paesi islamici, godete delle vostre moschee, tende, cammelli e petrolio.

 Il mio commento: Queste risposte erano scritte in arabo, apparentemente da persone di provenienza da paesi arabi e poi emigrate in Inghilterra, integrate nella società britannica, dopo averne adottato valori e sistemi di vita, leggi e costumi. Le loro parole provano chegli immigrati in Occidente da paesi musulmani non ragionano tutti allo stesso modo. C’è invece una grande differenza tra coloro che desiderano integrarsi nella società e coloro che farebbe qualunque cosa – violenza inclusa – per impedire agli immigrati musulmani di inserirsi, socialmente e culturalmente, imponendogli una educazione islamica per garantire ai loro figli di rimanere leali verso l’islam e non verso la nazione che li ospita.
Il conflitto esiste dentro le società islamiche che vivono in Europa, per cui si può prevedere una spaccatura tra i figli che scelgono di integrarsi senza ostentare il proprio islam, e gli altri che invece preservano la loro identità, abitudini, valori, in modo da mantenerli inalterati. Il conflitto tra questi due obiettivi lo si verifica ogni giorno nelle discussioni per la nomina di un nuovo imam per la moschea, sul contenuto dei sermoni e sugli insegnamenti religiosi, la forma degli abiti maschili e femminili, il loro comportamento in pubblico, tutte cose che vanno ad aggiungersi al curriculum scolastico professionale.
La vita degli immigrati islamici in Occidente non è facile. Molti di loro sono fuggiti da paesi dove vivere era come essere all’inferno, come in Siria e Libia. Quel che succede in Gran Bretagna oggi, specialmente adesso dopo il risultato elettorale della destra europea, non rende la loro vita più facile e solleva tensioni in Europa. Una tensione che trova espressione nella violenza e nell’jihad contro chiunque non accetti la legge della Shari’a, pur essendo egli stesso un musulmano.

Mordechai Kedar è lettore di arabo e islam all' Università di Bar Ilan a Tel Aviv. Nella stessa università è direttore del Centro Sudi (in formazione) su Medio Oriente e Islam. E' studioso di ideologia, politica e movimenti islamici dei paesi arabi, Siria in particolare, e analista dei media arabi.
Link: http://eightstatesolution.com/
http://mordechaikedar.com


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