Paragonare antisemitismo e islamofobia è certamente falsare la realtà, ancor più metterli insieme all'insofferenza verso i rom. Detto ciò, l'articolo di Roberto Della Seta mi sembra equilibrato e obiettivo nel ricostruire l'itinerario storico di un particolare ramo dell'antisemitismo (quello detto dall'autore "sociale") che mi sembra tanto più pericoloso in quanto prescinde dall'esistenza di Israele come Stato "etnico" degli Ebrei e pone le premesse per una caccia all'ebreo a livello planetario. Del resto, si licet parva componere magnis, anch'io ho espresso pensieri analoghi a quelli del Della Seta in alcuni saggi pubblicati quasi 10 anni fa su riviste specializzate in filosofia del diritto e della politica (vedi il mio sito http://digilander.libero.it/stefano.carloni). In conclusione, per l'antisemitismo sociale il problema non è l'esistenza dello Stato di israele, ma l'esistenza stessa degli Ebrei in quanto individui umani non legati alle categorie del sangue e del suolo, e per questo esso mi sembra ancor più pericoloso dello stesso antisionismo.
Stefano Carloni
L'antisemitismo contemporaneo, ovvero l'odio contro gli ebrei, si esprime in due direzioni: contro gli ebrei che vivono nella diaspora e contro Israele. Il primo ha ormai via libera in diversi stati europei, con legali partiti politici che lo esprimono, il tutto reso possibile dalla 'giustificazione' "non siamo antisemiti, noi critichiamo lo Stato di Israele". Se in una analisi - storica e contemporanea - dei risorgere dell'odio contro gli ebrei si omette di citare ciò che ne aiuta la diffusione - l'antisionismo, ovvero la guerra contro Israele per delegittimarne la stessa esistenza - si fa una operazione che- di fatto - non serve a combattere gli odiatori degli ebrei perchè, nello stesso tempo, nasconde lo strumento che lo nutre e ne consente la diffusione: la guerra contro Israele. E' quello che ha fatto Della Seta, e che IC ha evidenziato, al di là della ricostruzione dell'antisemitismo europeo, sulla quale, essendo una citazione di fatti avvenuti, non abbiamo avuto nulla da ridire.
IC redazione