Non posso non concordare con l'accorata lettera al Papa di Deborah Fait . Sono cattolica e mi ha disturbato tantissimo quella sosta al muro di Betlemme perchè è stata preparata ad hoc. e strumentalizzata. Papa Francesco si è trovato coinvolto forse suo malgrado. Si è, in qualche modo, riscattato soffermandosi successivamente in preghiera presso il Kotel e a Yad Vashem, ma, comunque, continuo a non capire neanche io perchè c'è tutto questo buonismo nei confronti della palese cattiveria palestinese che non si può non conoscere...e tanta disapprovazione per ogni atteggiamento difensivo di Israele. La cecità è diffusa. Vado regolarmente in Israele e mi reco anche nei territori palestinesi e non ho trovato mai le situazioni che vengono descritte e lamentate dai mass media....Non ho visto mitragliatrici puntate, soldati che impediscono l'entrata e l'uscita, ma sicuramente che controllano e mi pare giusto. A chi giudica con superficialità dico: andate in Israele e fatevi una vostra idea osservando con i vostri occhi e ascoltando con le vostre orecchie. Vedrete un paese moderno, gioioso, fiorente, sicuro, democratico, non violento. E a Betlemme non vedrete gente schiavizzata o oggetto di soprusi. Andate.
Franca Soldato
Lei fornisce un ottimo suggerimento, al quale ci associamo: prima di giudicare, visitare Israele per vedere con i propri occhi. Per quanto riguarda la visita del Papa, certamente vi è stata una strumentalizzazione da parte della propaganda palestinese. Che Bergoglio sia stato coinvolto "suo malgrado" nella visita alla barriera difensiva è però difficile da credere. In ogni caso, avrebbe almeno potuto dissociarsi dagli espliciti richiami antigiudaici nella messa di Betlemme (le immagini della storia sacra cristiana nelle quali gli israeliani impersonavano i carnefici e i palestinesi le vittime, il paragone tra Israele ed Erode) e, durante la visita al memoriale dedicato alle vittime del terrorismo, collegare quest'ultimo alla necessità della barriera difensiva. Non lo ha fatto. IC redazione