Scambiare il turismo europeo in Iran per una 'rivoluzione' dimenticando il terrorismo, il programma nucleare, i diritti umani violati
Testata: Corriere della Sera Sette Data: 06 giugno 2014 Pagina: 54 Autore: Stefano M. Torelli Titolo: «La Rivoluzione del turista»
Riprendiamo da CORRIERE della SERA SETTE di oggi, 06/06/2014, a pag. 54, l'articolo di Stefano M. Torelli dal titolo "La Rivoluzione del turista". Stefano M. Torrelli quando non scrive in maniera pregiudiziale contro Israele divaga, come in questo articolo, sugli aspetti positivi di regimi come quello degli ayatollah. L'apertura dell'Iran al turismo internazionale, in realtà, non può essere considerata una "rivoluzione". Il regime di Teheran continuerà a violare i diritti umani, a sostenere il terrorismo, ad avanzare nel suo programma nucleare. Il denaro portato dai visitatori stranieri gli darà anzi una maggiore capacità di perseguire le sue politiche aggressive- La direzione del supplemento settimanale del CORRIERE avrebbe potuto e dovuto mettere sull'avviso Stefano M. Torrelli, che nella sua rubrica sul Medio Oriente si è fatto spesso trombettiere della propaganda antisraeliana: descrivere l'arrivo dei turisti come un cambiamento positivo e cruciale del regime degli ayatollah significa approvare in sostanza la fine delle sanzioni, che renderà legale la realizzazione della bomba nucleare.
Di seguito, l'articolo:
Ali Khamenei "Guida suprema" iraniana
La centrale nucleare di Busher
IRAN Nuova rivoluzione in vista per l'Iran. E stavolta si tratta di una rivoluzione che potrebbe portare solo effetti benefici alle casse e all'immagine del Paese. Sarà l'elezione di Hassan Rouhani - eletto un anno fa presidente dell'Iran -, sarà la parziale apertura della comunità internazionale e in particolare degli Stati Uniti e dell'Europa per via dei negoziati sul nucleare di Teheran, fatto sta che nel Paese stanno tornando i turisti. E si tratta, spesso, di turisti provenienti proprio dall'estero e più specificamente dall'Europa. Non è raro imbattersi in gruppi di visitatori di tutte le nazionalità, dal Belgio al la Polonia, soprattutto in città storiche e d'arte (nella foto, Persepolis) il cui fascino è indiscutibile, come è il caso di Esfahan, vero gioiello degli antichi imperi che si sono succeduti nei secoli in quella che fu la Persia. Secondo alcune stime fornite dal ministero del Turismo iraniano, nel primo mese dell'anno corrente (che in Iran è iniziato a marzo), il Paese ha visto l'arrivo di più di 4.500 gruppi di turisti organizzati, una cifra che supera del doppio i visitatori dello stesso periodo dell'anno scorso. L'aumento del turismo potrebbe generare una crescita degli introiti di almeno 4 miliardi di euro, secondo alcune stime. E, per di più, il nuovo clima di 'distensione" internazionale sta portando in Iran compagnie aeree europee e catene di alberghi di lusso, come è il caso della francese Accor, primo gruppo alberghiero d'Europa. L'effetto benefico, addirittura, sembra aver coinvolto anche lo storico nemico regionale, l'Arabia Saudita, se è vero che la catena di alberghi saudita Rotana Group ha progettato di aprire degli hotel a cinque stelle a Teheran e Mashhad, luogo di culto per eccellenza dello sciismo e, quindi, destinazione turistica di milioni di visitatori anche interni. II governo di Teheran sta pensando di eliminare o alleggerire il sistema di visti da almeno una dozzina di Paesi esteri, mentre aumentano le visite ufficiali di delegazioni dei più importanti Paesi occidentali, come l'Italia, la Germania e i Paesi Bassi, con l'obiettivo di individuare nuove opportunità di scambio economico e culturale. E la vera rivoluzione potrebbe essere, come riportano fonti del Washington Post, il ritorno dei capitali statunitensi. II turismo come nuova risorsa, dunque, per un Paese che ha in questo settore un pezzo importante di quella che viene chiamata' economia di resistenza", alludendo al bisogno iraniano di sopperire ai rapporti con una parte importante di mondo.
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