I risultati delle elezioni mostrano il vero volto dell’Europa
Analisi di Manfred Gerstenfeld
(Traduzione di Angelo Pezzana)
I simboli di Movimento 5 Stelle, Alba Dorata e Jobbik
Quanto forte sarà l’effetto su ebrei e Israele del risultato elettorale che ha portato nel Parlamento europeo partiti neo-fascisti e di estrema destra ? Domande sbagliate o incomplete non ci aiuteranno a capire meglio la complessa realtà dell’Unione Europea.
Sarà molto più utile porsi un’altra domanda, di portata più vasta, quali minacce stanno per arrivare dall’Unione Europea agli ebrei e a Israele ? Per approfondirla dobbiamo dividere la domanda in due parti. Gran parte di ciò che è una minaccia per gli ebrei non è necessariamente tale per Israele, e viceversa.
Il pericolo più grande per gli ebrei in Europa sono la violenza fisica e gli altri tipi di attentati. I partiti di estrema destra, come l’ungherese Jobbik e il greco Alba Dorata rappresentano un pericolo soprattutto nei loro Paesi. Un'altra questione importante riguarda i frequenti tentativi di proibire la macellazione rituale e la circoncisione. Sulla violenza fisica, la nuova composizione del Parlamento non rappresenterà un cambiamento rilevante, anche se la presenza di più partiti di destra e populisti farà crescere la richiesta di nuove leggi sull’ordine pubblico in Europa.
L’aumento del numero di parlamentari anti-islam non porterà solo maggiore xenofobia, ma anche un segnale alle comunità musulmane e ai loro leader di agire con forza al loro interno contro i molti razzisti, anti-semiti, estremisti e violenti. Data la pericolosa natura del razzismo, una maggiore responsabilità delle comunità musulmane sarà un fatto positivo. Con l’eccezione di alcune località, come la città di Malmoe, la terza città svedese per importanza, la maggioranza delle aggressioni fisiche contro gli ebrei vengono perpetrate da ‘bianchi’, anche se i musulmani hanno maggiore visibilità, in quanto aggressori anti-semiti, in considerazione del loro minor numero fra la popolazione. Il che è ancora più vero fra coloro che commettono gravi atti criminali.
Dan Jørgensen, ministro dell'Agricoltura danese
Il simbolo del partito animalista olandese
Per ciò che concerne gli attacchi alle regole religiose ebraiche, molti sono istigati dai partiti di sinistra, a volte persino dalla stessa maggioranza. Il caso più recente – la proibizione della macellazione rituale in Danimarca - veniva da un decreto ipocrita emesso dal ministro socialista dell’agricoltura, perché pretendeva di difendere gli animali, in un paese dove vi sono dei bordelli nei quali è possibile avere legalmente rapporti sessuali con cani e altri animali. L’attacco alla macellazione rituale in Olanda – approvata nella Camera bassa del Parlamento, ma respinta al Senato – era stato iniziato dal Partito animalista, che ha ottenuto per la prima volta un eletto al Parlamento Europeo, con l’appoggio del Partito socialista di sinistra e del Partito della Libertà del populista Geert Wilders.
L’Unione Europea ha fatto molto poco per combattere l’anti-semitismo, solo molta retorica. Nel 2013, la sua affiliata “Fundamental Rights Agency (FRA)” ha cancellato la vecchia definizione di anti-semitismo che appariva da otto anni sul suo sito web. Questo può essere spiegato dal fatto che la definizione includeva negli attacchi anti-semiti anche quelli contro Israele. In base a quella definizione, infatti, la UE e diversi suoi leader si comportano regolarmente da anti-semiti, per esempio applicando il doppio standard riguardo ai Territori.
I simboli dei Verdi francesi e di Syriza
Su Israele la situazione è ancora più complessa, se si parte dalla classificazione degli odiatori di Israele – per esempio il Partito dei Verdi francese- che sostengono coloro che applaudono gli assassini palestinesi dei civili israeliani – e li si paragona al Fronte Nazionale guidato da Marine LePen. Il partito ha avuto origini fasciste, e negatori della Shoah e fascisti fra i suoi membri, tra i quali il padre di Marine, Jean Marie Le Pen, rieletto al Parlamento Europeo.
Anche l’estrema sinistra europea ha cercato di riorganizzarsi, con il greco Alexis Tsipras come suo leader, che guida il partito anti-israeliano Syriza, che ha avuto più voti alle ultime elezioni europee. Molti socialisti europei ignorano sistematicamente la propaganda genocida e anti-semita di Hamas e la glorificazione degli assassini palestinesi di civili israeliani da parte di Mahmoud Abbas e dell’Anp. Ma non sono solo i socialisti- fra i partiti maggiori- a comportarsi in questo modo.
I populisti europei hanno molte facce. Il partito italiano arrivato secondo alle elezioni europee, il Movimento 5 Stelle, è guidato dal comico Bebbe Grillo, che è anti-israeliano, come molti dei suoi parlamentari. Il Partito anti-immigrati Ukip, che ha vinto le lezioni in Inghilterra, non si è ancora espresso su Israele, mentre il Partito della Libertà olandese è invece pro Israele.
Chi ha perso le elezioni è l’Unione Europea, con la sua burocrazia arrogante e anti-democratica. Innanzi tutto l’affluenza alle urne è stata molto bassa, del 43%, mentre gli euroscettici e anti-UE rappresentano il 30% dei parlamentari. Anche se la loro composizione è molto eterogenea, tra sinistra, destra e populisti, la burocrazia a Bruxelles avvertirà la loro presenza.
Il voltafaccia più clamoroso è stato quello del leader Ukip Nigel Farage, avvenuto alla vigilia del voto. La sua campagna elettorale si era basata sull’uscita della Gran Bretagna dall’Europa, mentre ora è per l’abolizione della stessa Unione Europea. La posizione euroscettica e il sentimento anti-Europa più diffusi derivano in parte dalla crisi economica, con la creazione, compiuta in modo irresponsabile, dell’Euro.
Questa situazione difficile coinvolge soprattutto il Paesi del nord Europa, che devono affrontare rischi economici e dimostrare solidarietà con Paesi del sud Europa, come Grecia, Spagna e Portogallo, le cui politiche economiche si sono rivelate in realtà irresponsabili. Uno degli errori più drammatici è stata l’apertura delle frontiere con l’arrivo di milioni di immigrati, molti dei quali da Paesi non-democratici, dove l’anti-semitismo è più forte e pericoloso che in Europa. Fra gli immigrati, sono entrati i fanatici del proselitismo dell’islam.
Per lungo tempo Israele è stato un prisma attraverso il quale era possibile vedere l’esteso numero di macchie sulla carta geografica europea. Più del 40% degli europei pensa che Israele stia conducendo una guerra di sterminio contro i palestinesi, come dire che Israele è uno Stato nazista. Questa gente è totalmente anti-semita, secondo la definizione che la UE ha preferito cancellare, piuttosto che combattere contro ciò che di sbagliato esiste al suo interno. Sia il Simon Wiesenthal Center che il Gatestone Istitute hanno contattato politici europei su questo tema, ma le migliori risposte che hanno ottenuto sono state parole vuote.
Udo Voigt
Forse la macchia più grande è stata l’elezione al Parlamento Europeo di Udo Voigt, del Partito neo-nazista tedesco NPD, che considera Hitler “un grande statista” e suggeriva di dare al vice di Hitler, Rudolf Hess, il Premio Nobel per la pace. Con lui sono stati eletti altri anti-semiti xenofobi, negatori della Shoah e vari razzisti ‘umanitari-progressisti’, ai quali non importa l’incitamento islamico al genocidio. Nel nuovo parlamento rappresentano le diverse facce ripugnanti del vero volto dell’Europa.
Manfred Gerstenfeld è presidente emerito del “Jerusalem Center for Public Affairs” di Gerusalemme. Ha pubblicato più di 20 libri. E’ stato di recente ristampato il suo libro “ Israel’s New Future” con una nuova introduzione e il nuovo titolo di “Israel’s New Future Revisited”.
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