Considerazioni sgradevoli: chi è davvero pericoloso oggi ? 03/06/2014
Considerazioni sgradevoli: chi è davvero pericoloso oggi ? Cartoline da Eurabia, di Ugo Volli
A destra, Mehdi Nemmouche, arrestato per la strage al Museo Ebraico di Bruxelles
Mohammed Merah, autore della strage di Tolosa
Youssouf Fofana, capo della banda responsabile dell'omicidio di Ilan Halimi
Cari amici,
fatemi capire. E' un seguace di Wilders? Dell' inglese Farage? Appartiene agli euroscettici che hanno vinto in Francia, in Danimarca, in mezza Europa? Appartiene a un partito di destra, di quelli pericolosi per la democrazia secondo i giornali e i politici più autorevoli ? Lui o i suoi amici sono iscritti alla Lega, al Front National ? Li sostengono i nazionalisti del Vlaamski Blok, gli xenofobi belgi ? Sto parlando di Mehdi Nemmouche, degli altri quattro complici che sono stati arrestati e degli altri non ancora noti, insomma degli autori della strage del Museo Ebraico di Bruxelles. Ripeto la domanda in maniera più brutale: erano fascisti, fascisti europei ? Ed era un fascista l'autore della strage di Tolosa Mohammed Merah, i rapitori di Ilan Halimi a Parigi, gli attentatori della stazione di Madrid, della metropolitana di Londra, “l'ambasciatore” palestinese a Praga che è morto mentre maneggiava dell'esplosivo nella cassaforte del suo ufficio (attività che fa parte del lavoro di ogni buon diplomatico) ? E tutti gli altri che hanno fatto, progettato, predicato attentati come parte della guerra santa contro gli ebrei e l'Occidente in questi anni, erano fascisti ? No, non erano fascisti, almeno non fascisti europei, semmai erano fascisti di quel nazismo arabo particolarmente feroce che si chiama islamismo. Magari con esperienza nelle “brigate internazionali” di quelle loro “guerre di Spagna” che si svolgono in Siria, in Afghanistan, in Libia, intorno a Israele. E allora, dicendo che il pericolo per la democrazia europea sono i movimenti di estrema destra, non si sbaglia qualcosa ? Non si perde un pezzo importante del quadro ? Badate che io non ho nessuna simpatia per i fascisti. Ho incominciato a farci a botte al liceo, negli anni Sessanta, quando ero più o meno l'unico antifascista militante in circolazione. Ho continuato all' università, in epoca più matura e meno manesca ho scritto mille volte contro i fascisti, faccio parte di quelli segnalati per nome sui siti neonazisti.
Luigi De Magistris Leoluca Orlando
Ma resta il fatto che negli ultimi anni il pericolo vero, quello che riguarda la vita, non è venuto da quella parte – semmai dalla parte apposta, da quelli che sostengono gli islamisti, perché sono vittime della società (e naturalmente di Israele). Guardate qui come i giornali progressisti francesi intessono già subito giustificazioni per l'assassino (http://www.europe-israel.org/2014/06/enfance-difficile-disent-les-medias-mais-oui-la-vraie-victime-de-bruxelles-cest-mehdi-nemmouche/); o pensate a quel sindaco di estrema sinistra di un sobborgo di Parigi di cui vi ho parlato (http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=&sez=280&id=51703) che ha cercato di dare la cittadinanza onoraria all'assassino di un diplomatico israeliano ancora in carcere, o al sindaco di Palermo, Orlando, che ci è riuscito con quel Barghouti che per gli omicidi che ha organizzato si è meritato otto ergastoli, o ancora a De Magistris col dittatore dell'Anp Mahmoud Abbas. E forse, vorrei aggiungere, un bel pezzo dei voti antieuropeisti è venuta da elettori che non sono particolarmente fascisti, ma non sopportano il lavoro sistematico che l'Unione Europea e i governi che la appoggiano (ricambiati) fanno per favorire l'estinzione delle differenze nazionali, in particolare aiutando, proteggendo, valorizzando l'immigrazione islamica, nonostante il pericolo terrorista, ormai chiaro da molti anni.
Non è politically correct, ma per essere onesti intellettualmente e soprattutto lucidi politicamente bisogna proprio chiedersi perché l'attentatore di Bruxelles come tutti gli altri sia un islamista e non un fascista (http://www.europe-israel.org/2014/06/pourquoi-le-terroriste-du-musee-juif-de-bruxelles-nest-pas-dextreme-droite-neo-nazie/) o uno dei 160 milioni e passa di europei che nutrono sentimenti antisemiti secondo la definizione dell'ADL ( http://global100.adl.org/#map) che vi ho riportato qualche giorno fa (http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=&sez=280&id=53466). La risposta è che passare dai pregiudizi agli omicidi non è ovvio, che per assumersi il compito di distruggere fisicamente gli ebrei ci vuole qualcos'altro oltre dell'odio: la percezione di poterci riuscire, l'impunità sociale, l'approvazione collettiva, e in più naturalmente le armi e l'addestramento. Tutti questi fattori oggi stanno dalla parte degli islamisti, molto più che dei fascisti. L'ideologia omicida contro gli ebrei è propagandata da radio, televisioni, giornali, predicatori in tutto il mondo (in particolare fra i “palestinesi”) in modo così diretto che neppure Hitler ha mai osato; ne consegue l'approvazione sociale, la convinzione del successo, la solidarietà collettiva. L'addestramento e le armi naturalmente non mancano. Per questo è una menzogna parlare di “lupi solitari”, secondo la retorica dei giornali sugli autori di questi attentati. Sulla metafora del lupo si può discutere (i lupi sono nobili animali, forse sarebbe meglio qualche termine meno positivo, chessò, iene, serpenti, maiali). Ma non sono mai solitari, c'è sempre una rete sociale forte e ramificata che li appoggia (http://www.jpost.com/International/Terrorist-of-Brussels-shooting-proves-lone-wolf-attackers-are-never-really-alone-355088).
Mahmoud Abbas e il capo di Hamas Khaled Meshal
Catherine Ashton
I sentimenti antisemiti sono invece ben presenti nella mentalità collettiva europea, ma nascosti, sottaciuti. Si esprimono nella virtuosa indignazione dei pacifisti, della stampa e dei governi per i “crimini” di Israele (come quel “muro” che ha il difetto di salvare la vita degli ebrei). Difficilmente si traducono in azione, se non di solidarietà ed appoggio ai terroristi islamici. Vi faccio solo un esempio. Dopo l'attentato di Bruxelles, tutti i media e i politici si sono affrettati a condannare, come tutta l'Europa celebra la giornata della memoria. Sugli ebrei morti è obbligatorio esprimere pietà. Ma nel frattempo l'Autorità Palestinese, finanziata e appoggiata politicamente in maniera determinante dall'Unione Europea, formava un governo che include l'appoggio e i rappresentanti di Hamas, un'organizzazione che ha iscritto la caccia all'ebreo (all'ebreo, non solo all'israeliano) nel suo statuto (http://www.thejerusalemfund.org/www.thejerusalemfund.org/carryover/documents/charter.html?chocaid=397), che si è sempre comportata in conseguenza, che ha dichiarato formalmente che non intende rinunciare al terrorismo per essere entrata al governo, ma lo considera solo un'altra maniera di proseguire la lotta armata, cioè il terrorismo. Che ha fatto l'Europa ? Ha condannato la formazione di un tale governo “terrorista in abito blu” ? Ma neanche per sogno. Ha dichiarato di appoggiarlo e di considerare positiva la sua formazione. Questa è l'ipocrisia dell'Europa, fra l'altro di un Europa di sinistra (la baronessa Ashton, responsabile della politica estera europea, è laburista): lasciare che gli altri facciano il lavoro sporco, riservandosi di piangere le lacrime del coccodrillo sul terrorismo. Anche per questo, per l'appoggio virtuoso e “antimperialista” dei progressisti, oggi gli islamisti sono molto, ma molto più pericolosi dei fascisti.