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Ugo Volli
Cartoline
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Vergini, uva e incidenti sul lavoro 01/06/2014

Vergini, uva e incidenti sul lavoro
Cartoline da Eurabia, di Ugo Volli

Cari amici,

chi l'ha detto che i terroristi suicidi sono solo male? Qualche volta fanno anche qualche cosa di buono, ve lo assicuro. Guardate questo video per favore prima di andare avanti, sono solo 27 secondi (http://www.israelvideonetwork.com/the-greatest-thing-that-could-ever-happen-to-a-group-of-terrorists ) e poi ne riparliamo. Visto? Qualche volta esplodono da soli... e fortunatamente eliminano da sé il problema che vogliono costituire. I loro mandanti dicono che sono eroi comunque (http://www.almoslim.net/node/210723 ) e vanno in paradiso a godersi le 72 vergini promesse (http://archiviostorico.corriere.it/2001/marzo/05/premio_del_kamikaze_Paradiso_aspettano_co_0_0103055869.shtml  ma forse sono solo chicchi d'uva...(http://www.tempi.it/le-vergini-e-luva-del-paradiso). Noi diciamo: uno di meno e soprattutto dei morti innocenti di meno. Per fortuna questi “incidenti sul lavoro” capitano abbastanza di frequente. Ecco la notizia di uno di una settimana fa (http://www.israelnationalnews.com/News/News.aspx/181037 ), eccone uno di aprile (http://www.israelnationalnews.com/News/News.aspx/178247 ), uno tunisino (http://www.israelnationalnews.com/News/News.aspx/170586 ), uno ammazzato da un colpo di mortaio, con un filmato un po' confuso, ma comunque interessante (https://www.mrconservative.com/2014/05/41937-jihad-work-accident-terrorists-martyred-when-mortar-malfunctions/ ). In totale, secondo fonti arabe nei primi cinque mesi di quest'anno a Gaza sono morti 21 terroristi in consimili “incidenti di lavoro” (http://elderofziyon.blogspot.it/2014/05/another-work-accident.html#.U4n3Rfl_uSp ).
Devo dire che mi dispiace? Be' mi spiace, no, non mi dispiace affatto. Più si ammazzano da soli, meglio è. Anche perché sono acutamente contagiosi, si sono visti di recente attentatori suicidi americani (http://www.aljazeera.com/news/middleeast/2014/05/us-confirms-syria-suicide-bomber-was-american-201453151013931478.html ) e inglesi (http://www.bbc.com/news/uk-26156533 ) coinvolti nelle rivolte islamiste in Siria.
Anche se siete dei molti (fra cui quasi tutta la stampa e la classe politica europea) a cui del terrorismo contro Israele non importa granché (grave errore, naturalmente, ma ne parliamo un'altra volta), dovreste preoccuparvi del fatto che questi signori con passaporto occidentale e competenza di esplosivi, ma soprattutto con la volontà di conquistarsi le 72 vergini (o il grappolo d'uva, sai che delusione) ammazzando se stessi e tutti gli innocenti che riescono a raggiungere.
Che si ammazzino prima da sé, o magari anche che sopravvivano senza l'uso degli arti, a meditare sul male che volevano fare ad altri e si sono fatti da sé, mi sembra il minore dei mali.
Per tornare ad Israele, purtroppo non tutti sono così inavvertiti, anche se un po' stupidi sì (uno potrebbe fare l'attentatore suicida se non fosse fondamentalmente ottuso? Ne dubito). L'ultimo stupido è stato preso l'altro giorno in un importante nodo di traffico vicino alla città israeliana di Ariel, anche per la sua stupidità. Per mascherare il suo voluminoso giubbotto esplosivo non ha trovato di meglio che infagottarsi in un cappottone pesante mentre in Israele le temperature massime sono già oltre i 30 gradi. (http://www.jpost.com/Defense/Border-Patrol-stops-terrorist-en-route-to-suicide-bombing-at-Tapuah-junction-354884 ). I soldati si sono insospettiti, l'hanno fermato e hanno usato un robot per togliergli senza pericolo l'esplosivo. Devo correggermi. Ho detto che la causa dell'arresto del terrorista è stata la sua stupidità. Questa ha contribuito, ma ci sono altre due ragioni che gli hanno impedito di nuocere, di ammazzare donne e bambini come accadeva tanto spesso due anni fa, ed entrambe non hanno a che fare con lui ma con Israele. La prima è che esiste la barriera di sicurezza, il che gli ha impedito di tagliare per i campi fino ad arrivare inosservato in un centro israeliano.


Da Betlemme non entrano più terroristi a farsi esplodere a Gerusalemme

 La seconda è che ci sono i varchi di sicurezza, i check points (http://www.ilfoglio.it/zakor/1066 ). E' stato a un blocco stradale del genere che il terrorista è stato scoperto e arrestato. Non ci fosse stato, sarebbe arrivato in mezzo alla gente e si sarebbe fatto esplodere. A questo punto, per favore, fate un reverente pensiero di compatimento a tutti gli ipocriti o gli incoscienti o semplicemente gli ingenui e i malinformati, dai più stupidi e banali militanti “pacifisti” ai più elevati e spirituali visitatori ufficiali della “Terrasanta”, che non nomino perché non voglio fare polemiche personali.
Tutti quelli insomma che dicono “ponti e non muri”, che si commuovono perché i contadini devono fare dei giri per raggiungere i loro campi (come se questo non accadesse a tutte le frontiere e magari anche con ferrovie e autostrade), che lamentano “la violazione del paesaggio”.
E dite loro che se vogliono pregare davanti al “muro”, non pronuncino lamentele e scongiuri ma al contrario pronuncino una preghiera di riconoscenza, rendano grazie al Signore perché ogni sezione di cemento (nei posti in cui la barriera è davvero muro, meno del 10% della sua lunghezza), ogni rotolo di rete metallica serve a salvare delle vite; ogni check point impedisce degli assassini, ogni torretta salva dei bambini innocenti. Io personalmente che non sono affatto santo pregherei più volentieri perché i terroristi abbiano molti incidenti di lavoro come quelli dei filmini che vi ho mostrato. E perché l'uva che riceveranno sia acerba o le vergini ben dotate nel pugilato e nel krav maga (l'ottima tecnica di autodifesa israeliana a mani libere) li accolgano nell'oltretomba come meritano. Facendo loro una faccia così (per non parlare d'altro) ogni volta che provino a metter loro le mani addosso.

Ugo Volli


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