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Il viaggio del Papa: due lettere 28/05/2014

Il Prof. Ugo Volli si dichiara deluso per la visita del Papa. Io, per la verità, non mi immaginavo niente di diverso; a parte la visita al Monte Herzl, che poi non quadra con la strumentalizzazione quotidiana fatta dai palestinisti, sempre appoggiata dal mondo cattolico, e non contrastata nemmeno stavolta. Nulla di nuovo, come nelle visite precedenti, più o meno. Forse quella di Giovanni Paolo II, che veniva dopo l'altra (ahimé ben nota) di Paolo VI, aveva colpito di più delle altre. Ma per il resto, nihil sub sole novi. I vertici della Chiesa non sono famosi per brillare di coraggio, per andare controcorrente, a parte qualche dichiarazione di principio che lascia il tempo che trova, nel difendere la libertà di coscienza e i diritti conculcati di tutti; anche dei bambini allevati fin dalla nascita all'odio antisemita e alla menzogna. Il celebre discorso di Ratisbona (rara avis...), pronunciato da Benedetto XVI, del resto, fu contestato in primo luogo proprio da diversi esponenti cattolici. Quindi questa visita non lascerà particolare segno. E i cristiani, in pace e libertà nello Stato Ebraico, ma perseguitati in tutto il M.O., compresa la Giordania della glamour coppia reale (come c'informa Maurizio Molinari), non si sentiranno certo ora più appoggiati e sostenuti. Credo però che, al di là delle dichiarazioni speranzose, essi lo sapessero benissimo.

Cordialità
Mara Marantonio
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Gent.le IC,
domenica scorsa la mia mamma ha sintonizzato la tv su Raiuno per assistere alla Messa del Papa. Passando in cucina ho visto l’apparato propagandistico palestinese all’opera, tutti, incluso il coro di cui faceva parte una suora (dai tratti occidentali), con lo straccetto al collo, pardon con la sciarpetta d’ordinanza. Hanno allargato l’immagine e ho visto il vergognoso manifesto politico con il Bambin Gesù e San Giuseppe con le kefiah e non ci ho visto più. Ho detto: “Mamma, ma perché non guardi la messa su Retequattro?”, “Perché?”, mi risponde. Mia madre non segue molto le questioni politiche, le ho detto che più che una messa era una provocazione politica ed era vergognosa l’immagine alle spalle dell’altare. Mia madre, niente, vuole sentire la messa del Papa, non insisto per rispetto delle sue scelte e vado via. Dopo un po’ ripasso dalle parti della cucina e (sorpresa!), mia madre è su Retequattro. “Mamma come mai hai girato?”, non sopportava di sentire il muezzin che aveva cominciato a berciare durante la messa. La stessa cosa accadde a Giovanni Paolo II. Quattro scarabocchi su un muro valgono un servizio intero ai telegiornali e condanne indignate, tale mancanza di rispetto per chi li chiama fratelli e li invita alla pace, merita una bella censura. Guardo il Tg5 delle 13.00, la giornalista in studio accenna velocemente all’interruzione subita dal Papa, senza che ne segua un servizio che almeno approfondisca la cosa. Guardo il TG1 delle 13.30 e niente, la notizia è completamente censurata, idem nell’edizione delle 20.30. Decido quindi di boicottare tutte le edizioni del Tg1 per il prossimo mese, guarderò la concorrenza (tanto una cattiva informazione, vale l’altra). In un’edizione del Tg2 hanno fatto vedere il Papa che faceva visita a dei ragazzini, appositamente addobbati con cartelli scritti in italiano (da quel che ho potuto vedere io), uno diceva una cosa del tipo “Ho 12 anni e non ho mai visto il mare”. Mi sarebbe piaciuto che al Papa fossero mostrati altri cartelli magari scritti in spagnolo in cui qualche bambino israeliano avesse scritto “la mia sorellina non può più vedere la luce del sole” “il mio papà non può più prendermi in braccio” “la mia mamma non può più camminare” “Io non ho più la mia famiglia”, “Mio fratello è saltato in aria su un autobus”, “Mio zio è stato ucciso da un cecchino”. Mi appello a Deborah Fait, ma perché non rispondete usando le stesse strategie dei palestinesi? Perché non avete preparato cartelloni, foto e roba simile? Perché non avete trascinato il Papa nei centri di riabilitazione per le vittime del terrorismo? Perché il governo israeliano si è limitato a chiedere al Papa di voler dare una carezza a bambini cristiani? Nel servizio (non ricordo se sul TG1 o Tg2) si è detto bambini curati in un ospedale israelitico (sic!). Infine quella che mi sembra una buona notizia, letta però solo sul Televideo Rai, il Papa non si è limitato a piangere le vittime della Shoah, ha anche ricordato le vittime israeliane del terrorismo.

Cordiali saluti,
Paola Gatti

Due lettere con buoni spunti di discussione, grazie alle due nostre lettrici.
IC redazione


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