Che sia cancellato il suo nome Anouk Markovits
Traduzione di C. Spallino Rocca
Mondadori euro 19
Anche se è un romanzo, “Che sia cancellato il suo nome” racconta cose che Anouk Markovits ha conosciuto molto da vicino. Cresciuta in una famiglia hassidica satmar in Francia, un gruppo tra i più restrittivi e chiusi, ne è fuggita alle porte del suo matrimonio combinato. Il libro inizia in Transilvania, prima della II Guerra Mondiale. Due bambini ebrei orfani di due autorevoli rabbini satmar, Josef e Mila, riescono a trovare rifugio, in tempi diversi, presso la famiglia di rav Zalman Stern, che manda presto il piccolo Josef nella comunità maggiore, a Brooklyn, e cresce Mila come una sorella della sua Atara portando tutta la famiglia a Parigi. Quando Mila, che accetta in pieno la fede, andrà sposa a Josef, in America, Atara se ne andrà nel mondo e “il suo nome verrà cancellato” da Zalman. La nuova coppia newyorkese sarebbe felice, eppure la visione satmar non accetta la loro sterilità, un dramma a cui seguiranno amari disastri. Lo sguardo di Anouk Markovits non è semplicistico: in una prosa secca e elegante, riesce a non giudicare, e a mostrarci invece come anche i credenti più appassionati combattano una lotta corpo a corpo con la loro fede.
Susanna Nirenstein
La Repubblica