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Israele: l'antisemitismo cattolico 24/05/2014

Gentili amici di Informazione Corretta, vi scrivo da Motta di Livenza (Tv) recentemente salita agli onori della cronaca nazionale per una “Via Crucis per i palestinesi” segnalata anche da voi e cui anch’io mi sono vivamente opposto, ma ahimè senza risultato. Faccio parte di una associazione culturale cattolica cui è pervenuto l’invito a sostenere un “progetto di educazione alla non violenza e al rispetto della diversità culturale nella città di Jenin (Cisgiordania)” che vi allego. Ad una prima lettura mi pare impostata secondo la solita ottica anti israeliana anche se accortamente dissimulata sotto improbabili equidistanze. Chiedo il vostro aiuto – in particolare quello di Giovanni Quer che mi è sembrato particolarmente competente sugli aspetti della cooperazione internazionale - per decifrare meglio i sottintesi anti israeliani del progetto, e inoltre per conoscere iniziative alternative da proporre alla mia associazione. Purtroppo intorno a noi prosperano le iniziative di don Capovilla o comunque faziosamente orientate in direzione anti israeliana. Ci sono ONG favorevoli ad Israele con progetti analoghi? Ho sentito ad esempio l’interessante esperienza di Padre Nadaf, esistono associazioni che lo sostengono? Ringraziandovi fin d’ora per l’attenzione, vi porgo i migliori auguri per la vostra preziosa opera di controinformazione,

Maurizio Olivo

risponde Giovanni Quer:

Gent. Maurizio Olivo,

anzitutto la ringrazio per la lettera. è una piacevole coincidenza che scriva di questa iniziativa proprio in questi giorni. Da lunedì a mercoledì a Gerusalemme si terrà una conferenza organizzata dal prof. Wistrich su antisemitismo e antisionismo, ed io parteciperò parlando proprio del nuovo antisemitismo della sinistra cattolica che agisce in piena demonizzazione di Israele. L'iniziativa di cui parla, la via crucis palestinese, è una riscrittura del Calvario elaborata dal reverendo Naim Ateek, episcopale arabo israeliano e fondatore del Centro Ecumenico Sabeel, nonché firmatario della Carta Kairos Palestina (2009).
Naim Ateek, assieme ad altri vescovi e teologi cristiani di varie denominazioni, compresi Mitri Raheb (luterano) e Geries Sa'ed Khoury (cattolico) hanno iniziato un'opera di demonizzazione teologica di Israele fin dalla fine delgli anni '80. Don Capovilla, direttore di Pax Christi Italia, è tra i più operosi uomini di chiesa legati al movimento Kairos Palestina. L'ideologia che sta alla base è una revisione della teologia della sostituzione. Fino all'intervento di papa Giovanni XXIII si pensava che il patto tra Dio e il popolo ebraico fosse stato sostituito dal nuovo patto con i cristiani - da cui Antico Testamento e Nuovo Testamento.
La teologia della sostituzione ha contribuito a diffondere un'idea dell'ebraismo e degli ebrei come di un popolo obsoleto, visceralmente legato a un particolarismo legalistico che li ha resi rei di deicidio e di rifiuto del Messia.
La nuova teologia della sostituzione, elaborata scientemente dai palestinesi, opera a un doppio livello: Gesù, il perseguitato per eccellenza, ha portato amore e pace, e il messaggio cristiano è rivolto agli oppressi e ai poveri (agli "ultimi"). I palestinesi sono gli oppressi e pertanto la loro presunta sofferenza fa del popolo palestinese il nuovo Gesù.
Chi opprime i palestinesi? Gli israeliani, in virtù di una interpretazione perversa della Bibbia. Questa è la tesi di base. In particolare c'è una totale revisione dei concetti di giustizia, pace, amore e di "terra". La "terra promessa", dicono i teologi palestinesi, è da intendersi in modo spiritualistico e non letterale, come farebbero i sionisti, che si macchiano nuovamente di una visione particolaristica della scrittura.
Il popolo eletto, secondo i teologi palestinesi, sarebbe proprio il popolo palestinese, perché l'elezione di Dio è da intendersi come amore preferenziale per gli oppressi e per i poveri. Nell'interpretazione teologica del conflitto, l'occupazione diventa un "peccato" di cui si macchiano i sionisti che incarnerebbero ancora i "perfidi giudei" convinti di un'elezione biblica razziale.
Come di certo saprà è ben lontano dalla verità, ma questo è funzionale nel dipingere Israele come uno stato razzista. Non a caso sia il movimento Kairos Palestina, sia Pax Christi appoggiano e promuovono il BDS, come forma di "amore cristiano", che è inteso come messaggio non-violento di giustizia verso il nemico. Sarebbe imperativo cristiano amare il nemico, ma non soccombendo, se non "resistendo". La perversione della teologia palestinese arriva a giustificare il terrorismo palestinese. L'intero documento di Kairos Palestina (che può trovare in internet anche in italiano) e dei movimenti ad esso legati, compresa Pax Christi, hanno una cecità politica radicata in un rifiuto totale dell'idea di popolo ebraico come nazione, e di qualsiasi posizione teologica ebraica verso Israele. Secondo il sionismo religioso l'esistenza dello Stato di Israele è un'operato umano verso la redenzione (geulah), ma non solo rifiutano i teologi palestinesi questa visione, bensì negano anche qualsiasi legame degli ebrei con la Terra di Israele, preferendo rivolgersi alle comunità musulmane che dominano il Medio Oriente per costituire gruppi di dialogo inter-religioso.
I cristiani rimarranno sempre una minoranza in Medio Oriente (finché ci saranno cristiani), ma per ora sembra unanime la loro insofferenza versa l'esistenza di uno Stato che si definisce ebraico e il loro totale rifiuto di uno status minoritario in uno Stato democratico a maggioranza ebraica. Preferiscono l'ostilità musulmana crescente, la continua violenza, la persecuzione e lo spregio islamico verso i cristiani.
Mi sono dilungato troppo. Riguardo ad associazioni cristiane favorevoli ad Israele ci sono per ora solo associazioni evangeliche. So che il movimento neo-catecumenale ha posizioni pro-ebraiche e per quanto ne so anche pro-israeliane, ma non hanno una struttura politica o sociale molto attiva.
Le associazioni che costituiscono la Lobby Cristiana in Israele, guidata da Padre Nadaf, sono in disperata ricerca di un sostegno internazionale, che per ora trovano solo negli Stati Uniti. Se crede di avere idee o modo di trovare un certo sostegno, stavo pensando di organizzare un "tour" italiano rivolto alle comunità cattoliche. Spero di non esser stato troppo noioso; in proposito scriverò alcuni articoli su IC nelle prossime settimane. La ringrazio per avermi chiesto chiarimenti, fa sempre piacere sapere di suscitare interesse nei lettori. Sarei lieto di continuare la nostra conversazione.


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