Per puro caso, ieri sera su Rai2, intorno alle 23 circa nella trasmissione "2next" ho visto un sevizio dedicato alla "finanza islamica" molto di moda adesso in Europa (anche il premier inglese Cameron ne propugna lo sviluppo con l'apertura di banche adeguate). Pare che questi ricchissimi emiri e similari finanzino i più disparati settori secondo la legge del Corano, dove si dice sia proibito chiedere gli interessi. Mi piacerebbe saperne qualcosa in più..
Miriam Iliade Levi
La legge islamica proibisce il prestito a interesse. Per rendere possibilele attività finanziarie, sono allora state elaborate una serie di formule legali, incentrate per lo più sull'idea della compartecipazione ai rischi delle imprese commercali o su quella di attività no profit. (vedi: http://www.deloitte.com/view/it_IT/it/industries/financialservicesindustry/Bankingsecurities%20/FinanzaIslamica/index.htm ) L'attivismo della finanza islamica sta crescendo negli ultimi anni, e dal nostro punto di vista è preoccupante soprattutto per i condizionamenti che può imporre ad attori economici, politici, mediatici e culturali dell' Occidente. L'uso del denaro (per lo più, ovviamente, proveniente dalle rendite petrolifere) per promuovere un'agenda antisraeliana, finanziando ONG e dipartimenti universitari, è per esempio una politica dell'Arabia Saudita (vedi : http://www.fondazionecdf.it/index.php?module=site&method=article&id=985 e http://www.campus-watch.org/article/id/2433 ) Per finire, e verificare come operino le banche islamiche, è sufficiente aprire un conto e chiedere un prestito, ci si renderà conto che sono come tutte le altre !