Il potenziale del genocidio
Cartoline da Eurabia, di Ugo Volli
A destra, marcia dei vivi ad Auschwitz. Israele è la sola garanzia per gli ebrei del mondo.
Cari amici,
vi sottopongo qui di seguito alcune affermazioni, esattamente undici, che naturalmente possono essere vere o false. Fatemi un favore, dategli un'occhiata e soprattutto non meravigliatevi e non scandalizzatevi. Segnate solo se vi sembrano più probabilmente vere o più probabilmente false. Poi vi spiegherò, lo prometto. Le affermazioni sono queste:
1. Gli ebrei sono più leali a Israele che al paese in cui vivono
2. Gli ebrei hanno troppo potere nei mercati finanziari internazionali
3. Gli ebrei hanno troppo controllo sugli affari globali
4. Gli ebrei pensano di essere migliori degli altri.
5. Gli ebrei hanno troppo controllo sui media internazionali
6. Gli ebrei sono responsabili di buona parte delle guerre
7. Gli ebrei hanno troppo potere nel mondo degli affari
8. Gli ebrei non si curano di quel che succede agli altri se non i loro simili
9. La gente odia gli ebrei per quel come si comportano
10. Gli ebrei hanno troppo potere sul governo americano
11. Gli ebrei parlano ancora troppo di quel che è accaduto loro durante l'Olocausto.
Avete preso nota di quante di queste frasi vi sembrano più vere che false? Bene, scrivete il numero delle risposte positive. Immagino siano poche, visto che seguite questo sito, ma non si sa mai. Sappiate che vi siete appena sottoposti al test sull'antisemitismo globale elaborato dall'Anti Defamation Legue, l'organismo americano che si è dato la missione di combattere razzismo e antisemitismo. Secondo questo semplice test, chi ha una maggioranza di risposte positive, da sei in su, ha un atteggiamento di tipo antisemita. Vi sembrano domande un po' troppo evidenti che un antisemita appena un po' accorto cercherebbe di dribblare? Anche a me. Pure una ricerca fatta eseguire dall'ADL in tutto il mondo, con criteri statistici piuttosto rigorosi (i dettagli metodologici sono qui: http://global100.adl.org/about) mostra che il 26% degli abitanti del nostro pianeta, pari a un miliardo e novanta milioni di individui, supera la fatidica quota 6 (http://global100.adl.org/). Una percentuale pochissimo superiore (il 28%), risponde di no a tutte le domande o quasi. Gli antisemiti sono 79 milioni in Europa occidentale (il 24% della popolazione), 120 milioni (24%) nei paesi delle Americhe, 88 milioni (34%) nell'Europa dell'Est, 540 milioni (22%) in Asia), 50 milioni (22% in Africa Subsahariana) e 200 milioni, oltre a uno sconvolgente 74% in Medio Oriente e nei paesi arabi. Per quanto riguarda l'Italia, gli antisemiti giudicati in questa maniera sono il 20% della popolazione adulta, cioè circa 10 milioni. Alla domanda 1. ha risposto di sì il 51 % della popolazione (e io che pensavo che dopo le leggi razziste del '38 e il loro seguito il problema non fosse quello della lealtà degli ebrei all'Italia, ma esattamente l'inverso, quello dello Stato italiano ai suoi cittadini ebrei...); alla 2. e alla 3. e alla 6. (quelle sul mondo degli affari) poco più del 30%, alla 4. il 45% (poco meno della metà degli italiani pensa che gli ebrei parlino troppo della Shoà, e evidentemente troppo poco invece di Berlusconi o della Juventus...); il 28% approva la 5. (ci occupiamo solo dei nostri pari); il 26%, approvando la domanda 7., pensa che siamo troppo influenti sul governo americano (cioè su Obama, pensate voi); il 23% ci vede come presuntuosi (domanda 8.); il 18 % crede che dominiamo i media mondiali (domanda 9.); solo il 9 % per fortuna (ma sono sempre più di 4 milioni) ci dà la responsabilità della maggior parte delle guerre, e forse di conseguenza a tutto questo, il 17% ritiene che se la gente ci odia è colpa nostra. Il 20%, lo ripeto, ha risposto di sì ad almeno 6 domande (http://global100.adl.org/#country/italy).
Le domande che suscita questo sondaggio sono molte, ma si possono riassumere in una sola: perché? Prima di rispondere, vorrei farvi notare alcuni fatti collaterali. In primo luogo, nelle domande la politica mediorientale non c'entra. L'esistenza di Israele è solo sfiorato nella domanda 1., la politica in generale nelle domande 6. e 10. Qui si parla di ebrei, non del conflitto in Medio Oriente. Un dato significativo, perché le domande preliminari al sondaggio ha accertato anche che il 74% degli intervistati non ha mai incontrato in vita sua un ebreo e che i paesi con una comunità ebraica più grande se la cavano un po' meglio: il 22% di antisemiti contro il 28%. Tanta ignoranza non meraviglia, perché gli ebrei al mondo sono meno di 14 milioni e quindi per ogni ebreo ci sono circa 80 antisemiti Un altro dato su cui riflettere è questo: appena il 54% degli intervistati ha sentito parlare della Shoà; se si sommano quelli che non ne sanno niente e quelli che pensano che sia una truffa o una montatura, si arriva ai 2/3 del campione. E però, nonostante l'ignoranza, il pregiudizio antiebraico è massiccio e diffuso. Secondo i criteri del sondaggio, per discutibili che siano, sono antisemiti il 16% dei nigeriani, il 38% dei peruviani, il 26% dei mongoli. Ma soprattutto il 92% degli irakeni, l'88% degli Yemeniti, l'84% dei tunisini, l'87% degli algerini, l'80% dei marocchini. Perché? Perché sono così diffuse le tracce di un odio così indiscriminato e irrazionale?
Antisemitismo arabo islamico: gli ebrei come una piovra che imprigiona il mondo
Il fatto che nei paesi arabi vi sia una tale prevalenza dell'antisemitismo fa pensare certamente al conflitto in Medio Oriente . Ma perché il 35% del Kenia e soprattutto il 45% della Polonia, il 42% della Serbia, il 41 dell'Ungheria, il 37% della Francia? Anche questi dati possono essere legati al rifiuto di Israele, alla lunga operazione di delegittimazione e demonizzazione dei media, come ha argomentato Netanyahu ( http://www.israelnationalnews.com/News/News.aspx/180737). E certamente la responsabilità di giornalisti, politici, attivisti, quando diffondono falsificazioni, atteggiamenti unilaterali, calunnie non è piccola. E questo, come documentiamo qui, accade tutti i giorni. Ma bisogna chiedersi il perché di queste posizioni. La storia mostra che l'antisemitismo genera l'odio per Israele, non l'inverso. E' per antisemitismo che la sinistra europea prende sistematicamente posizione a favore di movimenti reazionari e clericali, intolleranti e violenti come Hamas e Hezbollah contro la democrazia israeliana. Certo che il rapporto fra antisemitismo e antisionismo somiglia a un cane che si morde la coda, a una valanga che si alimenta da sola scendendo dalla montagna. E ormai siamo arrivati a un punto di grave pericolo. Nei dati di questa inchiesta si vede il potenziale per nuovi pogrom e persecuzioni, rispetto a cui l'esistenza di Israele è la sola garanzia per gli ebrei del mondo. Forse anche per questo l'odio è così grande: l'opera del nazismo è lì che aspetta di essere compiuta e solo Israele – non certo la democrazia di posti in cui un terzo della popolazione o quasi è antisemita, come in Croazia, Belgio, Spagna – gli impedisce di concretizzarsi in atti di discriminazione legale e di sterminio.
Ugo Volli