Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein".
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)
Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine.
Calunnie e antisemitismo nel film di Abel Ferrara su Dominique Strauss Kahn la denuncia di Anne Sinclair
Testata: La Repubblica Data: 19 maggio 2014 Pagina: 45 Autore: Maria Pia Fusco Titolo: «Anne Sinclair sull’ Huffington 'Ferrara? Provo solo disgusto'»
Riprendiamo da REPUBBLICA di oggi, 19/05/2014, a pag. 45, l'articolo di Maria Pia Fusco dal titolo "Anne Sinclair sull’ Huffington. 'Ferrara? Provo solo disgusto' ". Le cronache del GIORNALE (a pag. 24, l'articolo di Daniele Abbiati dal titolo "Accuse di antisemitismo al film su Strauss Kahn" ) e del CORRIERE della SERA (a pag. 31, l'articolo firmato P.Me. dal titolo "Strauss Kahn senza freni. L'ex moglie: film disgustoso") riferiscono che nel film il personaggio di Devereux, identificabile con Strauss Kahn, accusa il defunto suocero ebreo (identificabile con il padre di Anne Sinclair, ex moglie di Strauss Kahn) di essersi arricchito collaborando con il regime nazista. Maria Pia Fusco su REPUBBLICA riporta la replica di Anne Sinclair a questa falsificazione storica: "Mio nonno è dovuto fuggire dai nazisti, la Francia di Vichy gli aveva tolto la cittadinanza. Mio padre è tornato nella Francia libera e ha combattuto fino alla Liberazione. Ogni altra cosa è calunnia" Sulla vera storia della famiglia di Anne Sinclair, e in particolare del nonno, il grande gallerista Paul Rosenberg, rimandiamo i nostri lettori ai seguenti link:
"Welcome to DSK” è un titolo ricorrente sulla stampa francese a commento di Welcome to New York e la previsione generale era che, dopo la visione del film di Abel Ferrara si sarebbe scatenata la tempesta giudiziaria. Previsione smentita da Anna Sinclair, ex moglie di DSK, che conclude così il suo blog sull’ Huffington Post, di cui dirige l’edizione francese: «Non farò ai signori Ferrara e Maval (produttore del film, ndr) il favore di ricorrere alle vie legali. Lo hanno detto, non aspettano che questo. Io non denuncio la sporcizia, la vomito». E la parola “disgusto” ricorre nel blog: per «l’esibizione continua del corpo di Depardieu», per «i dialoghi miseri e grotteschi», per «il modo di Ferrara di rappresentare le donne, che lascia intuire le sue stesse pulsioni».
Ma soprattutto sono le allusioni al denaro e alle origine ebraiche nel confronto tra moglie e marito a indignare la Sinclair, che difende la sua famiglia: «Mio nonno è dovuto fuggire dai nazisti, la Francia di Vichy gli aveva tolto la cittadinanza. Mio padre è tornato nella Francia libera e ha combattuto fino alla Liberazione. Ogni altra cosa è calunnia». E intanto Gerard Depardieu e Jacqueline Bisset sono stati accolti dalla folla della Croisette con l’entusiasmo dovuto a due mostri sacri. «Ho simpatia per i comportamenti compulsivi, ma non quando sfiorano la violenza», ha detto tra l’altro Depardieu, applauditissimo quando esprime «rispetto per l’intelligenza politica di DSK, soprattutto oggi che i politici, falsi e manipolatori, mancano di carisma».
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