Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein".
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)
Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine.
Siria: i jihadisti di Al Nusra tolgono l'acqua ad Aleppo la denuncia del segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon
Testata: Libero Data: 18 maggio 2014 Pagina: 18 Autore: Enrica Ventura Titolo: «I ribelli chiudono i pozzi di Aleppo. In 2 milioni senz'acqua»
Riprendiamo da LIBERO di oggi, 18/05/2014, a pag. 18, l'articolo di Enrica Ventura dal titolo "I ribelli chiudono i pozzi di Aleppo. In 2 milioni senz'acqua".
Ban Ki-moon Aleppo
Sacrificare un'intera città, cuore economico e seconda più grande del Paese, facendo morire di sete la sua popolazione civile, donne, bambini, anziani, malati, che hanno la sola colpa di vivere dalla parte sbagliata: i ribelli che stanno combattendo in si rivelano ogni giorno di più ancora pe o del dittatore da deporre, Bashar al Assad, già ricandidato alle presidenziali del 3 giugno. Ieri il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, ha denunciato l'interruzione dell'acqua ad Aleppo. «Impedire l'accesso della popolazione all' acqua potabile è una violazione di un diritto umano fondamentale», ha detto Ban, invitando «i Paesi in causa e chiunque abbia influenza sui protagonisti del conflitto a ricordare i propri doveri». Sicuramente da più di una settimana, ma è presumibile già dall'inizio di maggio, Aleppo è letteralmente ostaggio dei ribelli legati ai fondamentalisti sunnti. I miliziani qaedisti del Fronte Al Nusra, che dicono di combattere il regime del presidente e che controllano assieme ad altri insorti radicali alcuni quartieri orientali della città, hanno chiuso le condotte della stazione di pompaggio d'acqua nel quartiere periferico di Suleiman al Halabi, che di fatto assicura il rifornimento idrico dal fiume Eufrate all'intera provincia. E prima ancora che dall'Onu l'accusa era arrivata dall'ong Madam, che riunisce la società civile locale, quella che non si è piegata al fonda-mentalismo islamico imposto dai ribelli e lavora per il dialogo tra le parti in conflitto e per una "transizione democratica". «11 loro intento era quello di non far arrivare l'acqua ai quartieri occidentali, controllati dalle forze lealiste - ha dichiarato Alaa as Sayyed, membro dell'ong - La chiusura parziale ha danneggiato l'intera rete di distribuzione, lasciando a secco gran parte della città». Madam ha denunciato che miliziani hanno impedito agli impiegati della società idrica locale di accedere alla centrale e «senza gli esperti la rete idrica rischia di esser danneggiata in modo grave e di causare una catastrofe umanitaria». La conferma arriva da un video diffuso dall'agenzia France Presse in cui si vedono uomini e bambini raccogliere l'acqua dalle pozzanghere e dai canali. Aleppo era rimasta esclusa dalla guerra civile scoppiata a marzo 2011 fino all'estate 2012, quando i ribelli hanno gradualmente preso il controllo della parte orientale della città. Si tratta di gruppi qaedisti spesso in lotta tra loro, come il Fronte Al Nusra, proprio quello che ha lasciato senza acqua Aleppo e autore anche di diversi attentati in Libano, che si contrappone all'Isil (Stato islamico dell'Iraq e del Levante), che nella vicina Raqqa ha affermato di aver giustiziato sette persone, due delle quali crocifisse, e imposto ai cristiani la sottomissione all'islam. All'inizio di maggio al Nusra ha cacciato l'Isil dalla città. Ad Aleppo senza acqua ma con la guerra che continua: sul fronte dei combattimenti se ne registrano nella zona di Bur), nella parte nord della città e sul lato orientale, dove le truppe del regime di Assad tentano di riconquistare i quartieri ancora in mano ai ribelli.