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Chi sono i terroristi
Cartoline da Eurabia, di Ugo Volli Cari amici,
avete presente quel proverbio secondo cui il bue dà del cornuto all'asino? Be' succede molto spesso, specialmente se le corna del bue sono belle grandi. Per esempio, pensate alla buona Autorità Palestinese e al terrorismo. Ufficialmente l'Autorità Palestinese rifiuta la violenza, ma l'Organizzazione della Liberazione della Palestina, di cui essa è l'espressione esecutiva invece la contempla, e Al Fatah, il maggior partito dentro l'OLP, la definisce necessaria nel proprio statuto. Inutile dire che il presidente sia di Anp che di OLP che di Fatah è sempre Muhammed Abbas, che per quanto riguarda l'AP è al decimno anno inoltrato di un mandato di quattro, mentre non si conosce la scadenza dei mandati di OLP e Fatah: presidente a lunga conservazione. Comunque di fatto l'Anp finanzia i terroristi attivi o in allenamento sotto la maschera delle sue “forze di sicurezza” (che sono molto al di là dei limiti stabiliti dagli accordi di Oslo, ma questa è un'altra storia); paga loro uno stipendio quando sono in carcere e una pensione alle famiglie dei morti, per esempio di coloro che si sono ammazzati con un giubbotto esplosivo per ammazzare i civili innocenti cui erano arrivati vicino; li onora con cerimonie, dediche di piazze ed edifici, trasmissioni televisive. Mahmoud Abbas
Questo è noto. Ma la novità è che l'Autorità Palestinese, nel suo rinnovato attivismo internazionale, ha deciso di denunciare per terrorismo... gli israeliani e in particolare quei “giovani delle colline” che costruiscono piccoli insediamenti senza permesso che vengono poi spesso dichiarati fuori legge e abbattuti dall'esercito. ( http://www.jpost.com/Diplomacy-and-Politics/PA-calls-on-world-to-recognize-hilltop-youth-price-tag-offenders-as-terror-groups-351999) Capita che costoro per rappresaglia quando sono sgomberati facciano dei gesti vandalici, delle scritte ingiuriose su case e moschee, o che si rendano protagonisti di scontri agricoli con danni alle colture, e spesso ne subiscono quanto ne fanno. Queste azioni sono spesso denominate “price tag”, etichetta del costo, sulla base del ragionamento poco fondato per cui ogni danno debba essere retribuito con la stessa moneta. E' un ragionamento sbagliato, sono attività stupide e illegali che debbono essere punite in qualunque stato di diritto, ma per lo più si tratta di piccoli vandalismi come ne abbiamo a centinaia nelle nostre città italiane (pensate alle scritte sui muri). Nessuno, che io sappia, si è mai fatto del male in queste scorribande, e certamente nessuno è morto. Ma per l'Anp, che difende i terroristi sul serio (per esempio un ministro che aveva osato criticare il mese scorso l'uccisione di un poliziotto fuori servizio a Hebron ha passato dei guai seri) questo dev'essere qualificato terrorismo. Amos Oz "Price tag" Il fatto è che hanno qualche appoggio israeliano. Amos Oz, per esempio, scrittore godibile ma pessimo politico, che ha definito i giovani delle colline addirittura neonazisti ( http://www.jpost.com/National-News/Amos-Oz-Hilltop-youth-are-Hebrew-neo-Nazis-351830; http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=9&sez=120&id=53381) e si è beccato per questo una bella denuncia; e anche Tzipi Livni che ha chiesto di introdurre nel codice un apposito reato di price tag, da punire con dieci anni di carcere. Nel frattempo naturalmente le voci ostili ad Israele su questa faccenda hanno ricamato. Ma come paragonare delle scritte sui muri, per quanto sbagliate e insultanti, che certamente non rappresentano Israele e la sua apertura ai più diversi stili di vita, popoli e religioni (http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=999920&sez=120&id=53380) con il sangue del terrorismo vero, con i morti di quella specie di terrorismo diffuso che si chiama “resistenza popolare” (http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=29&sez=120&id=53361)?
E' chiara la ragione: si vuole distogliere l'opinione pubblica dai temi veri, dal pericolo reale che corre Israele, dal terrorismo vero che subisce, creando nuova simpatia per i poveri piccoli palestinesi oppressi del Golia Israele (http://blogs.jpost.com/content/david-and-goliath-syndrome). Non bisogna cadere in questa trappola. I rischi per la pace non stanno né nei giovani delle colline, che sono trattati anche con troppa rudezza dalle forze dell'ordine israeliane, né dal vandalismo spicciolo del “price tag”. Pericoloso è chi attenta alla vita altrui, terrorista chi lo fa indiscriminatamente, senza interessarsi a chi sia il suo obiettivo, pur di ferire il popolo che odia. E questo terrorismo in tutto il mondo viene quasi solo dagli islamisti, in Israele dalle varie correnti del palestinismo.
Ugo Volli |
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