A proposito dell'articolo "Domandatemi di Auschwitz", che può essere letto a questo link pubblichiamo
http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=4&sez=120&id=53371
pubblichiamo la lettera di un nostro lettore, seguita dalla nostra risposta:
Terribile. Allucinante. Da incubo. Tutto questo, ça va sans dire, riguardo alla terribile esperienza vissuta dalla signora Lassaker e da tante altre persone - uomini, donne, anziani, bambini - come loro.
Mi è venuto in mente un libro che ho letto anni fa in casa di una mia amica, "L'amico ritrovato", non ricordo l'autore. So che il protagonista era un ragazzo ebreo costretto a emigrare negli Stati Uniti (non c'era ancora Obama...), per sfuggire alle persecuzioni hitleriane. Aveva fatto amicizia con un suo compagno tedesco, ma una sera, a un concerto, questi l'aveva ignorato.
Quando, anni dopo, volle tornare a Stoccarda, rivide anche il suo vecchio liceo, tutto rifatto e rimesso a nuovo. Vide una lapide con tutti gli studenti morti per la Germania. Non vide il nome del suo compagno: ne chiese il motivo al preside, che gli rispose che per l'attentato del 20 Luglio 1944 era stato giustiziato. Se se ne fossero accorti prima che con quel pazzo non c'era altro da fare che accopparlo prima, non sarebbe stato meglio?
Shalom
lettera firmata
Condividiamo le sue riflessioni. Il libro "L'amico ritrovato", di cui consigliamo la lettura, è di Fred Uhlman, tradutto in italiano. Una osservazione: Hitler non era un pazzo, era un criminale, ma la Germania era pronta a farsi governare dai nazisti, è su questo aspetto che si deve riflettere. L'Amico Ritrovato è una eccezione, la regola è stata l'adesione di un intero paese al nazismo. Sarà opportuno andare a rivedere le responsabilità di chi l'ha preceduto, Kant, Hegel e tutta quella cultura antisemita che ne ha posto le premesse, non ultima la Chiesa cristiana.
IC redazione