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Ugo Volli
Cartoline
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Imparare ad avere tanti amici e vivere felici (per qualche attimo) 11/05/2014
 

Imparare ad avere tanti amici e vivere felici (per qualche attimo)
Cartoline da Eurabia, di Ugo Volli

a destra John Kerry, prima e dopo la plastica

Cari amici,

non saremo un po' esagerati? Non avremo la puzza sotto il naso?
Non è per questa ragione che abbiamo così deluso l'ottimo Kerry, una persona così buona, così comprensiva, così saggia che ha sempre quell'aria da funerale, poveruomo? l'avesse visto Pirandello, avrebbe dedicato a lui quella commedia intitolata "La patente"... sapete, è la storia di un certo signor Chiarchiaro (che, direi, in inglese non bisogna proprio tradurre con un ridicolo Lightlight ma per assonanza piuttosto Kerrikerri). Dato che tutti lo evitano e si toccano e gli fanno le corna dietro la schiena perché ha l'aria da jettatore, costui si presenta in tribunale e pretende una patente, un certificato ufficiale di jettatura; c'è un giudice illuminista che vorrebbe invece redimerlo e tutelare la sua immagine, ma Kerrikerri porta male anche a lui. E in fondo anche il nostro Chiarchiaro americano, con quella faccia un po' così e con quegli avvisi "se non fate così succede una catastrofe", se non cedete a Abbas, diventate uno stato di apartheid, se non continuate le trattative scoppia la rivoluzione e via gufando... anche lui in fondo meriterebbe una patente - solo che sembra non prenderci tanto... Ma forse siamo noi che non gli diamo soddisfazione, porello, è colpa nostra, del fatto che facciamo i difficili...
Per esempio, Hamas. Tutto andava benissimo, le trattative erano perfette, insomma quasi, Israele storceva il naso a pagare il suo biglietto di ingresso per il prezioso privilegio di far sedere Tzipi Livni accanto a quel bellissimo uomo (per lo più non un arabo qualunque, ma un cananeo, idumeneo, filisteo, insomma uno la cui nobile famiglia aveva posseduto manieri e moschee da quelle parti per circa 187.000 anni, o forse solo 17.800, non so, comunque da ben prima di Matusalemme, un vero gentiluomo che anche lui ha sempre la faccia di uno che soffra di emorroidi - ma questo è un altro discorso, vero?). Israele insomma non voleva lasciare andare una ventina di pluriassassini ergastolani non pentiti per la gioia di far prendere alla sua trombata candidata al posto di primo ministro un tè con Erkat... ma sono cose da persone perbene queste? Ma a parte la solita venalità ebraica, tutto andava benissimo, Abbas aveva rinunciato a riconoscere la stato ebraico, perché si sa è meglio non dare dell'ebreo agli altri e in cambio aveva accettato di fornire 5 milioni 5 di autentici profughi garantiti dall'Onu per mettere un po' a posto la situazione razziale dello Stato di Israele, che già era pronto a ribattezzare Transapalestina... quando per un eccesso di generosità, di fronte alla volgare insinuazione di Netanyahu che lui non rappresentasse proprio tutti i palestinesi fino all'ultimo, ecco che aveva deciso di superare certe vecchie ruggini con Hamas, che l'ultima volta che si erano incontrati gli aveva buttato giù una ventina di suoi ragazzotti dal più alto edificio di Gaza, così, solo per il gusto di vederli svolazzare per una decina di secondi e poi fare "pof" sul selciato... be' acqua passata, il buon Abbas aveva deciso di essere buono anche con loro e sopratutto moderato, moderatissimo, come si dice in musica quasi quasi andante.
Ed ecco che Netanyahu prende il cappello e dice: no, quelli no, alla festa non li voglio e interrompe le trattative. Capite adesso la faccia di Kerrikerri, aveva già lo spumante in fresco e i confetti per il matrimonio... praticamente come una fanciulla innamorata e rifiutata di fronte all'altare... ma si può?!
E' che noi siamo difficili, bisogna ammetterlo. Perché anche Hamas, in fondo è buono, un po' spigoloso di fuori, con tutti quei razzi e passamontagna neri e i fucili spianati... ma sotto, ammettiamolo, c'è un cuore d'oro - o almeno un cuore bello giallo, come il vomito dopo una sbornia...
Vediamo qualche caso di bontà.
Per esempio, è noto che la diplomazia israeliana è in sciopero da qualche tempo perché lo stato ebraico si trova a ridurre le proprie spese di rappresentanza. Allora che ti fa l'hamas? Trova due dei suoi sudditi che forse hanno avuto dei contatti con Israele, si rende conto che magari telefonano a carico del destinatario, insomma che possono costare troppo ai vicini  ed è così gentile, ma così delicato che non ne parla neanche... ma non vuole che i suoi sudditi provochino di queste spese, per cui zac! gli taglia subito la testa... non è segno di straordinaria eleganza questo gesto spontaneo e amabile (http://www.algemeiner.com/2014/05/07/gazas-hamas-executes-2-men-accused-of-spying-for-israel/ ) Siete meravigliati da tanta gentilezza? O magari avete in testa quelle teorie islamofobe per cui la pena di morte sarebbe sbagliata?
Riflettete a questo dato, allora: Hamas ha ammazzato un numero di suoi sudditi (scusate se insisto con questo termine un po' duro, ma quaglia così bene con la nozione di sottomissione, che è il significato originario di Islam), tanti ne ha ammazzati che sono molti di più delle perdite provocate da "Piombo fuso" (http://www.rightsreporter.org/gaza-hamas-ha-ucciso-piu-palestinesi-di-piombo-fuso-ma-tutti-tacciono/ ). E' vero che anche in Siria si sono ammazzati fra di loro in numero assai più grande dei morti di tutte le guerre fra Israele e paesi arabi e che non c'è confronto fra le vittime delle lotte interne in Iraq e quelle provocate dalle Guerre del Golfo.
Ma qui c'è in più una delicatezza, un'ospitalità tipicamente araba. Sanno che qualcuno ha criticato Israele per aver dovuto uccidere dei loro sudditi... e loro per diminuire l'imbarazzo ne ammazzano anche di più, straordinario.
E per la stessa ragione onorano anche i terroristi, perché così se ne assumono la responsabilità e dicono: quello lì, che era uno dei nostri, si è messo addosso un giubbotto esplosivo e ha ammazzato una ventina di ragazzi che non facevano nient'altro se non mangiare una pizza, per esempio in quel locale che si chiama Sbarro (? E certo, sì, ma era una persona così perbene, che dovresete essere contenti di essere stati ammazzati proprio da lui (http://palwatch.org/main.aspx?fi=157&doc_id=11381 ). Non sareste consolati, voi, se facessero grandi feste al cadavere dell'assassino di vostro figlio o di vostra sorella? Insomma, perché prendercela con Hamas e fare triste il buon Kerry?
Voglio farvi un ultimo esempio per convincervi, ma ho bisogno della vostra collaborazione. Per favore,  guardate il video che trovate nell'articolo che si apre a questo link: http://palwatch.org/main.aspx?fi=157&doc_id=11411  (oppure andate qui, https://www.youtube.com/watch?v=xsDVUVwbtfE , è lo stesso senza articolo e traduzione). Che cosa ci vedete? Il "regalo di Hamas" per il compleanno di Israele, come titola la newsletter di Gateson Institute. Un video di grande spessore artistico, in cui si vedono gentilissimi membri di Hamas (devono aver studiato da GO al Club Mediterranee) guidano i cittadini israeliani a certe navi, dicendo "avete due scelte, chi resta qui finisce sottoterra [evidente allusioni a gite speleologiche, UV] e gli altri vanno in Francia o in Germania." Certo, il contesto è alquanto bellicoso, c'è gente coi mitra dappertutto, navi da guerra, una certa aria da campo di concentramento soprattutto nei rapporti fra GO di Hamas e ospiti invitati a queste gite; ma insomma, un po' di animazione è necessaria nei villaggi vacanze, soprattutto quando si festeggiano i compleanni...
Insomma, con Hamas siamo troppo snob e così facciamo male al buon Kerry, che adesso che ci penso forse ha l'ulcera e non la patente di iettatore e anche all'ottimo Abbas, che l'ulcera ce l'ha sicuramente, oltre ai piedi piatti. Bisogna che cambiamo musica, che riconosciamo che i nostri migliori amici sono i nemici, come sostiene Obama e che insomma, "il bello è brutto, il brutto è bello", come dicono invece le streghe del "Macbeth".
Come fare? Ma, un suggerimento c'è, basta eleggere a maestri spirituali gli ebrei che impropriamente qualcuno me compreso diffama dicendo che sono affetti da "odio di sé" come J-Street e i loro imitatori italiani. Altro che odio di sé, loro sì che sanno trovare il buono e il bello in Kerry, Abbas, Hamas e anche nell'Iran, che considerano i loro migliori amici, da difendere dalla prepotenza di Israele (http://www.jpost.com/Opinion/Columnists/Column-One-A-sad-Independence-Day-351739 ). Seguiamo le loro orme e presto saremo pieni di amici, da Torquemada a Hitler, dai cosacchi del Don all'Inquisizione. Sarà bellissimo. Finché saremo ancora vivi, naturalmente.

 

Ugo Volli


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