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La Stampa Rassegna Stampa
08.05.2014 Caso Gurlitt: un testamento da invalidare
lascia le opere rubate agli ebrei a un museo svizzero

Testata: La Stampa
Data: 08 maggio 2014
Pagina: 15
Autore: Monica Perosino
Titolo: «Va al museo di Berna il 'tesoro di Hitler'»

Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 08/05/2014, a pag. 15, l'articolo di Monica Perosino dal titolo "Va al museo di Berna il 'tesoro di Hitler' "
Sul ritrovamento delle opere d'arte del "tesoro" opere d'arte di cui era in possesso Cornelius Gurlitt si veda il seguente link
http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=6&sez=120&id=51242
Il testamento di Cornelius Gurlitt, che non aveva alcun diritto a possedere le opere sottratte dai nazisti agli ebrei, è chiaramente privo di valore.
Nemmeno il museo di Berna, pertanto, ha diritto a quei beni. Essi dovrebbero essere restituiti ai legittimi proprietari o ai loro eredi.
La Svizzera si è distinta negativamente in un recente passato per il rifiuto di restituire agli eredi degli ebrei uccisi dai nazisti il denaro e i beni depositati nelle sue banche, in assenza di certificati di morte che ovviamente non potevano essere disponibili. 
Ci auguriamo che il lascito di Gurlitt a un museo svizzero non produca una situazione simile, e altrettanto inaccettabile.


Monica Perosino  Cornelius Gurlitt              Il Museo d'Arte di Berna

Ecco l'articolo:

Alla fine, poco prima di un’operazione al cuore, il suo pensiero era andato a loro, a quei 1400 capolavori nascosti nel suo appartamento malandato di Monaco. Aveva paura e aveva redatto un testamento. Ieri, parte del lascito è stato reso pubblico: Cornelius Gurlitt, il collezionista morto lunedì a 81 anni, ha lasciato tutte le «sue» opere al museo dell’arte di Berna.
Nel 2012 la polizia tedesca aveva scoperto nella sua casa tele, schizzi e quadri sconosciuti di Chagall, Renoir, Matisse, Picasso, Toulouse-Lautrec, Nolde, Courbet, Beckmann, Liebermann, Dix. Gurlitt le aveva ereditate dal padre Hildebrand, curatore e collezionista d’arte durante il nazismo, che a sua volta ne aveva preso possesso dopo i sequestri di Hitler agli ebrei, quando la guerra era anche contro la cosiddetta «arte degenerata».
Cornelius Gurlitt aveva vissuto con angoscia enorme i sigilli posti sulle tele con cui aveva sempre vissuto ma aveva raggiunto un accordo con il governo tedesco per aiutarlo a rintracciare i legittimi proprietari delle opere.
Per ora il cosiddetto «tesoro nazista» rimarrà nelle mani del governo, affinché le autorità possano controllare l’intera collezione al fine di stabilirne la provenienza.

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