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Informazione Corretta Rassegna Stampa
07.05.2014 L'ennesimo oltraggio del sindaco di Napoli De Magistris alla Pace
Commento di Daniele Coppin

Testata: Informazione Corretta
Data: 07 maggio 2014
Pagina: 1
Autore: Daniele Coppin
Titolo: «L'ennesimo oltraggio del sindaco di Napoli De Magistris alla Pace»
L'articolo di Daniele Coppin che pubblichiamo di seguito cita il giornalista Toni Capuozzo, che smentì la versione della propaganda palestinese sulla vicenda della Basilica della Natività a Betlemme, occupata nel 2002 da terroristi palestinesi armati.
Il Capuozzo cui fa riferimento Copppin è dunque quello "prima maniera", corretto nell'informare su Israele. In seguito, nel dicembre 2012, il giornalista realizzò una trasmissione, "Gerusalemme", violentemente ostile a Israele e totalmente disinformante.
Invitiamo i lettori  a leggere le critiche della redazione di IC e di Deborah Fait a quella trasmissione, cliccando sul link sottostante
http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=115&sez=120&id=47511

        
Luigi De Magistris                      Ibrahim Faltas

Ecco l'articolo di Daniele Coppin:

Il 5 maggio, mentre in Israele e nelle comunità ebraiche si celebrava Yom Hazikaron (il Giorno del ricordo dei caduti per la difesa di Israele e delle vittime del terrorismo arabo-palestinese), il sindaco di Napoli, con una scelta dei tempi che ormai non più essere considerata casuale ma chiaramente premeditata per dimostrare che lui "se ne frega" (per dirla alla Mussolini) che le sue scelte di campo possano offendere qualcuno (nel caso specifico, gli Ebrei napoletani), ha conferito a Ibrahim Faltas, sacerdote dell' Ordine dei Frati Minori - Custodia di Terra Santa, che, come si legge nel post pubblicato sulla pagina facebook di De Magistris "nel 2002 fu coinvolto nell'assedio della Basilica della Natività, a Betlemme, da parte dell'esercito israeliano", il titolo di "messaggero di pace della città di Napoli". Ma chi é padre Faltas ? E' un sacerdote egiziano (guarda un po') che non perde occasione, come molti religiosi cristiani in Medio Oriente, per gettare fango su Israele con vere e proprie menzogne. Ecco cosa affermava padre Faltas, a proposito dell'assedio della basilica di Betlemme, in un suo articolo del 2002 : "Martedì 2 aprile, alle tre del pomeriggio, stavo insieme a dei giornalisti italiani che qualche ora prima erano arrivati al nostro convento, mentre l' esercito israeliano dava l'assalto a Betlemme, quando sono entrati più di duecento palestinesi anche loro in fuga dall'offensiva israeliana. Molti sono entrati dalla porta principale del nostro convento, dopo averla forzata. Altri venivano dalla parte dei greci ortodossi. Si sono radunati tutti nella basilica della Natività , che sorge sul luogo dove è nato Gesù Non c'è stato bisogno di parole, non ci sono state spiegazioni nè esplicite richieste di asilo. La situazione si spiegava da sola. Mentre tutto il complesso della basilica veniva posto sotto assedio, abbiamo subito pensato che con quella gente avremmo dovuto dividere il nostro cibo e le nostre risorse. L'accoglienza per chi cerca rifugio nella nostra casa, chiunque sia, è scritta nella nostra storia. Tra chi ha cercato rifugio qui non ci sono solo persone armate. C'è anche il governatore di Betlemme e l'avvocato del convento, che sono accorsi all'inizio per tentare di risolvere la situazione e non sono più potuti uscire. Molti altri sono semplici cittadini di Betlemme che si trovavano qui vicino quando è cominciato l'assalto israeliano, e sono scappati per istinto verso quello che sembrava loro un luogo sicuro per chi è in difficoltà".  Insomma, si sarebbe trattato di fuggiaschi che cercavano asilo. E ancora: "Le fonti israeliane insistono nel presentarci come ostaggi tenuti sotto tiro dalle armi di chi è qui. Ma a tenerci qui è solo il desiderio di portare avanti e veder concludere bene una trattativa di pace." Quindi, secondo padre Faltas, gli Israeliani avrebbero detto il falso. Ecco invece la versione del giornalista Toni Capuozzo, testimone di quei fatti. "Dal mio punto di vista fu, banalmente, una vicenda annunciata. Si capiva che sarebbe andata così, nei giorni in cui tutti attendevano il ritorno dei carri israeliani a Betlemme, e in cui tutti si chiedevano cosa avrebbero fatto i militanti palestinesi: tutto meno che affrontarli a viso aperto. In un servizio di quei giorni feci una previsione facile facile: avrebbero cercato di mettere tra sè e gli israeliani i luoghi sacri. Fare una battaglia casa per casa sarebbe stato sanguinoso per la popolazione civile, usare i luoghi sacri avrebbe messo gli israeliani in imbarazzo davanti al mondo. E così avvenne, anche se non potevo prevedere che ci sarei finito in mezzo, costretto con altri colleghi a rifugiarmi nel convento di Santa Caterina, dove da lì a poco avrebbero fatto irruzione i palestinesi. Li vidi entrare, e capii, da come si abbracciavano che non festeggiavano un riparo improvviso raggiunto fra mille difficoltà , ma l'obbiettivo riuscito, dopo averlo immaginato, preparato, cercato. E sentii, come gli altri colleghi, gli spari dal tetto della Basilica, indirizzati verso gli israeliani, perchè  rispondessero, secondo uno schema già impiegato a Beit Jalla, da dove i miliziani sparavano, appostati nelle case delle famiglie cristiane, e poi se la davano, sperando in una cannonata che avrebbe fatto fremere l'opinione pubblica mondiale." Evidentemente la versione di Capuozzo è più veritiera di quella di padre Faltas se l'agenzia vaticana "Fides", al diciassettesimo giorno di occupazione (perchè di questo si trattò) titolava un suo dispaccio da Betlemme: "Natività , salta ancora la commissione. Colpa di Arafat?". Ancora :«Alte fonti ecclesiastiche» avevano confermato lo stesso giorno a Lorenzo Cremonesi del "Corriere della Sera": «E' Arafat che blocca tutto. Non ha impedito che i suoi uomini violassero il Luogo Santo con le armi e ora cerca di trarne profitto. Nella Chiesa c'è fortissimo disappunto nei suoi riguardi, specie alla luce delle grandi aperture che il papa ha fatto nei suoi confronti negli ultimi due decenni. Attualmente gran parte dei circa 200 armati nella basilica, gli altri sono civili, appaiono logorati da 17 giorni di assedio. Sarebbero pronti ad arrendersi, ma Arafat cinicamente si oppone». Ecco quindi chi è padre Faltas: un bugiardo schierato con i terroristi palestinesi. D'altra, a proposito di Arafat, in un'intervista a Vanity Fair pubblicata nel novembre 2004, lo stesso Faltas affermava: "Non so che cosa abbia fatto dal punto di vista del terrorismo, certo ha lavorato molto per la pace." Non c'è che dire: dopo il sostegno alla Flotilla, il conferimento della cittadinanza onoraria di Napoli ad Abu Mazen e la "condanna" della giunta napoletana per la ferrovia ad alta velocità che congiungerà Tel Aviv a Gerusalemme, il conferimento del titolo di "messaggero di pace della città di Napoli" a padre Faltas è l'ennesimo schiaffo dato, oltre che agli Ebrei e ad Israele, alla Pace stessa.


Daniele Coppin

http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90

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