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Nessuna censura, la lettera esce e anche con il commento 06/05/2014

Sul vostro sito ho visto un articolo in cui criticate l'Unità per non aver pubblicato alcune lettere, commentando che questa è una forma di censura.
In realtà anch'io ho scritto una lettera a Ugo Volli vari mesi fa e lui non mi ha mai risposto; seguendo i vostri "criteri" dovrei accusare di censura anche voi?

Clara Piccirillo

colpa nostra, non di Ugo Volli, che era in viaggio, il non averglielo ricordato, ma definire censura non le pare esagerato ? IC pubblica con la massima attenzione tutte le lettere di critica, quando è possibile rispondono anche gli autori degli articoli. Adesso Volli leggerà la sua mail (al fondo di questa)così ne sarà informato.
In quanto al contenuto della sua critica, è ovvio che ognuno può dire su Israele tutto ciò che ritiene giusto, ma non le menzogne, ed sono quelle che IC si preoccupa di contestare.
Cordialmente,
IC redazione
Ecco la mail della lettrice a Ugo Volli che non ebbe risposta:

Gentile signor Volli
le scrivo in risposta alla sua cartolina del 24-4-2012.
Io non sono assolutamente d'accordo su quello che dice, e penso che dovremmo essere in grado di criticare Israele senza essere definiti antisemiti.
Se è vero che tante persone hanno pregiudizi contro gli ebrei e contro Israele, a me sembra che nella sua lettera lei abbia pregiudizi su quelli che criticano Isarele, a prescindere.
Personalmente non approvo alcune delle decisione politiche di Israele, ma non ho mai messo in dubbio il diritto di Israele ad esistere. Inoltre non critico solo Isarele ma anche altri stati che secondo me violano i diritt umani.
Nella sua lettera lei cita la Russia, la Cina, il Sudan; io ho partecipato a campagne di Amnesty International (i.e. scritto lettere) per casi in tutti e tre questi paesi; sostengo anche una onlus che cerca di risolvere la situazione in Sudan. Ho anche partecipato ad una campagna contro Hamas, per la condanna a morte di alcuni uomini, purtroppo poi eseguita qualche giorno fa.
Questo per dirle che non tutti quelli che criticano Israele lo fanno solo per il gusto di farlo, ignorando tutti gli altri mali che ci sono nel mondo e divertendosi a dare addosso all'unica democrazia in Medio Oriente. Per favore, consideri anche l'ipotesi che alcune persone DAVVERO critichino Israele come un qualsiasi altro stato, senza considerarlo diverso dagli altri, nè in meglio che in peggio.
Grazie dell'attenzione
Clara Piccirillo

Risponde oggi Ugo Volli:

Gentile lettrice, se capisco bene la sua lettera non era stata pubblicata perchè, essendo in viaggio, non mi era pervenuta,  quindi non c'è stata nessuna censura sulle sue opinioni. La risposta dell'autore di un articolo è un suo diritto o forse un privilegio, dato che gli dà modo di parlare due volte. Ma comunque non ha nulla a che fare coi diritti del lettore. 

Nel merito, io non posso conoscere le sue attività, ma quelle di Amnesty International un po' sì, compreso l'ultimo rapporto fortemente prevenuto contro Israele (http://www.israelnationalnews.com/News/News.aspx/177886) e tendo a considerarle prevenute e determinate da una tradizione antisemita che è stata attiva in Europa per molti secoli, tanto che molti non se ne rendono conto. Non tener conto che Israele è l'unico paese nella regione dove non siano avvenute stragi di massa, dove esista un sistema giudiziario del tutto indipendente, tanto da poter condannare primi ministri, presidenti dello Stato e da poter annullare leggi incostituzionali, dove la pena di morte non sia applicata neppure ai più efferati assassini, dovrebbe dire qualcosa. E invece Israele è indicato come occupante, anche se sul piano legale non lo è, perché i territori di Giudea e Samaria sono contesi e in attesa di definizione, anche nei termini dei trattati di Oslo. Ma c'è una prova semplicissima per vedere se le critiche del governo di Israele (che in realtà sono state usate sempre contro tutti i governi democraticamente nominati dal popolo di Israele) siano o no mosse da pregiudizio contro il popolo ebraico. Lei accetta o no il diritto all'esistenza di Israele come stato nazionale del popolo ebraico? Accetta il suo diritto/dovere di difendere se stesso e i propri cittadini dalle aggressioni esterne di natura militare o terrorista? Se risponde di sì, è possibile discutere razionalmente sulle politiche del governo israeliano. Se risponde di no, sappia che consapevolmente o meno, lei sta appoggiando la distruzione dello stato del popolo ebraico, con la conseguenza sicura di un nuovo genocidio. Questa posizione, non importa come argomentata, è certamente antisemita

Ugo Volli  

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