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Sul vostro sito ho visto un articolo in cui criticate l'Unità per non aver pubblicato alcune lettere, commentando che questa è una forma di censura. colpa nostra, non di Ugo Volli, che era in viaggio, il non averglielo ricordato, ma definire censura non le pare esagerato ? IC pubblica con la massima attenzione tutte le lettere di critica, quando è possibile rispondono anche gli autori degli articoli. Adesso Volli leggerà la sua mail (al fondo di questa)così ne sarà informato.
In quanto al contenuto della sua critica, è ovvio che ognuno può dire su Israele tutto ciò che ritiene giusto, ma non le menzogne, ed sono quelle che IC si preoccupa di contestare. Cordialmente,
IC redazione
Ecco la mail della lettrice a Ugo Volli che non ebbe risposta:
Gentile signor Volli Risponde oggi Ugo Volli: Gentile lettrice, se capisco bene la sua lettera non era stata pubblicata perchè, essendo in viaggio, non mi era pervenuta, quindi non c'è stata nessuna censura sulle sue opinioni. La risposta dell'autore di un articolo è un suo diritto o forse un privilegio, dato che gli dà modo di parlare due volte. Ma comunque non ha nulla a che fare coi diritti del lettore. Nel merito, io non posso conoscere le sue attività, ma quelle di Amnesty International un po' sì, compreso l'ultimo rapporto fortemente prevenuto contro Israele (http://www.israelnationalnews.com/News/News.aspx/177886) e tendo a considerarle prevenute e determinate da una tradizione antisemita che è stata attiva in Europa per molti secoli, tanto che molti non se ne rendono conto. Non tener conto che Israele è l'unico paese nella regione dove non siano avvenute stragi di massa, dove esista un sistema giudiziario del tutto indipendente, tanto da poter condannare primi ministri, presidenti dello Stato e da poter annullare leggi incostituzionali, dove la pena di morte non sia applicata neppure ai più efferati assassini, dovrebbe dire qualcosa. E invece Israele è indicato come occupante, anche se sul piano legale non lo è, perché i territori di Giudea e Samaria sono contesi e in attesa di definizione, anche nei termini dei trattati di Oslo. Ma c'è una prova semplicissima per vedere se le critiche del governo di Israele (che in realtà sono state usate sempre contro tutti i governi democraticamente nominati dal popolo di Israele) siano o no mosse da pregiudizio contro il popolo ebraico. Lei accetta o no il diritto all'esistenza di Israele come stato nazionale del popolo ebraico? Accetta il suo diritto/dovere di difendere se stesso e i propri cittadini dalle aggressioni esterne di natura militare o terrorista? Se risponde di sì, è possibile discutere razionalmente sulle politiche del governo israeliano. Se risponde di no, sappia che consapevolmente o meno, lei sta appoggiando la distruzione dello stato del popolo ebraico, con la conseguenza sicura di un nuovo genocidio. Questa posizione, non importa come argomentata, è certamente antisemita
Ugo Volli
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