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Fiamma Nirenstein ci parla della guerra antisemita contro l'Occidente

Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein". 
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)

Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine. 



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Corriere della Sera Rassegna Stampa
03.05.2014 Il ricatto dei Pink Floyd ai Rolling Stones
Cronaca di Davide Frattini

Testata: Corriere della Sera
Data: 03 maggio 2014
Pagina: 46
Autore: Davide Frattini
Titolo: «I Pink Floyd ai Rolling Stones: non suonate a Tel Aviv»

Fra gli odiatori di Israele non mancano i musicisti. Sono pochi, in verità, Israele in campo musicale ha una fama che sovrasta la propaganda di chi odia lo Stato degli ebrei. Ora è la volta - nuovamente - dei Pink Floyd, che intimano ai Rolling Stones di non esibisrsi a Tel Aviv, dove il loro concerto è previsto per il 4 giugno. Speriamo tengano duro.
Ecco la cronaca di Davide Frattini, sul CORRIERE della SERA di oggi, 03/04/2014, a pag.46, con il titolo "I Pink Floyd ai Rolling Stones: non suonate a Tel Aviv".

Pink Floyd,foto giovanile.  Roger Waters: la squallida fine di un mito

Davide Frattini

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE -GERUSALEMME — Ricorda il padre morto ad Aprilia settant'anni fa combattendo i nazisti e la madre che lo ha cresciuto da solo senza rinunciare alle battaglie politiche. Dal 2006, da un viaggio nei territori palestinesi, Roger Waters è convinto che la sua battaglia sia contro l'occupazione israeliana. Da allora sostiene il movimento BDS (Boicottaggio-Disinvestimenti-Sanzioni) che preme per un embargo contro lo Stato ebraico, da allora incita gli altri musicisti a cancellare i concerti a Tel Aviv o Gerusalemme: Elvis Costello lo ha ascoltato, Madonna, Lady Gaga, Elton John, Alicia Keys lo hanno ignorato. Adesso ha rivolto il suo appello — attraverso la rivista online Salon — ai Rolling Stones, la loro prima esibizione nel Paese è prevista il 4 giugno. La lettera aperta è firmata assieme al batterista Nick Mason, anche lui tra i fondatori dei Pink Floyd. Paragonano suonare in Israele a tenere uno show in Sudafrica durante il periodo dell'apartheid, avvertono Mick Jagger e compagni: «Lo spettacolo sarebbe sfruttato dalla propaganda del governo israeliano per abbellire le scelte di un regime ingiusto e razzista». In febbraio Waters aveva criticato Scarlett Johansson per aver preferito il contratto pubblicitario con la società israeliana Sodastream (che produce nella zona industriale di una colonia) al ruolo di ambasciatrice per Oxfam, l'organizzazione benefica britannica. L'attrice aveva difeso la decisione («sono da sempre favorevole alla cooperazione economica e all'interazione sociale tra una democratica Israele e la Palestina») ma al musicista dei Pink Floyd non era bastato: «Scarlett, sei innegabilmente carina, ma se pensi che Sodastream stia costruendo dei ponti per la pace, stai innegabilmente prestando poca attenzione». Nella sua campagna a favore dei palestinesi, Waters si è fatto fotografare mentre scriveva con lo spray rosso «We don't need no thought control» (uno dei versi più celebri di The Wall) sui blocchi di cemento innalzati dagli israeliani come protezione contro gli attacchi suicidi: per lui quella barriera che circonda la Cisgiordania è solo un altro mattone nel muro.

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