D'accordo con F.Nirenstein soprattutto nell'inizio e nella fine del suo articolo : che non così si combatte e si elimina il terrorismo islamico e che Obama non ne abbia azzeccata una giusta. Al Sisi dovrebbe sfruttare il consenso di cui gode per fare quelle riforme che diano slancio all'economia e portino almeno un relativo benessere agli egiziani. Solo così consoliderà il consenso e non diventerà un clone di Mubarak e terrà lontane le persone dall'abbraccio alla Fratellanza e al terrorismo. Il secondo punto è condannare e reprimere esponenti della fratellanza ne fa dei martiri ? Si corre questo pericolo ; però non dimentichiamo che l'aver concesso l'esilio a Khomeini e il suo rientro a Teheran è stato il fattore scatenante l'islamismo militante con tutte le ricadute di cui paghiamo ancor oggi le conseguenze. Anche in questo caso pessima politica estera USA. Infine Obama : presidente tra i peggiori . Nessuna politica (con)vincente in M.O.; ora a mio avviso cerca una rivincita con Israele e con la Russia. Con Israele facendo inaccettabili pressioni perchè giunga a un compromesso di pace, anche solo di facciata; con la Russia scatenando una guerra economica con lo scopo , neanche tanto nascosto, di vendere il gas americano all'Europa, e forse per vendicarsi della vergognosa uscita di scena degli USA dalla Siria .
annalisa rossi
La politica estera americana ha sempre rappresentato il lato oscuro dell'intelligenza Usa. Con Obama siamo arrivati al fondo, ma non è che con i precedenti presidenti le cose andassero meglio. Il coraggio che Obama dimostra in politica internanon trova purtropppo esempi in quella estera. IC redazione