Israele stato di apartheid: una falsa accusa utile ai suoi nemici (2) Editoriale sulle dichiarazioni di John Kerry
Testata: Il Foglio Data: 29 aprile 2014 Pagina: 3 Autore: la redazione Titolo: «Kerry, Israele e l'apartheid»
Riportiamo dal FOGLIO di oggi, 29/04/2014, a pag. 3, l'articolo dal titolo "Kerry, Israele e l'apartheid"
John Kerry Israele rischia di diventare “uno stato di apartheid”. Il sinistro avvertimento non è stato lanciato da qualche militante filopalestinese di Londra o intellettuale della gauche parigina. A dirlo, nel corso di un meeting della Trilateral Commission, è stato invece il segretario di stato americano, John Kerry. Un paragone grave. Perché sarà reclutato dal movimento per il boicottaggio economico, politico e culturale di Israele. La preoccupazione di Kerry è legittima e da segretario di stato si è impegnato molto nel risollevare il moribondo processo di pace. Ma l’accostamento fra Israele e il Sudafrica dell’apartheid ha conseguenze potenzialmente devastanti. L’idea è semplice: sia Israele sia il Sudafrica a dominio bianco sono bastioni occidentali circondati da popoli maggioritari non occidentali; entrambi governano maggioranze ostili, usando la forza e negando loro i diritti per soggiogarli; entrambi sono guidati da governi nazionalisti. Ma il paragone è maligno e falso: se l’apartheid sudafricana vedeva ventisei milioni di neri guidati da sei milioni di bianchi, in Israele resta solida la maggioranza ebraica, sotto scacco da settant’anni dal mondo arabo-islamico che la assedia. Inoltre, se nel Sudafrica dell’apartheid bianchi e neri erano fisicamente separati, in Israele arabi ed ebrei condividono tutto, dai letti d’ospedale alle scuole, fino ai posti negli autobus, nei cinema e nei parchi pubblici. Dire che Israele rischia di diventare un regime d’apartheid è falso, ma serve ai suoi nemici per metterlo in mora negli organismi internazionali e slegare il suo destino da quello delle democrazie occidentali. Un segretario di stato non dovrebbe parlare come un fanatico del boicottaggio anti israeliano.
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