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Informazione Corretta Rassegna Stampa
28.04.2014 Il sostegno di Nichi Vendola al terrorista Barghouti ignorato dai giornali
ma i lettori hanno diritto a sapere che cosa ha dichiarato il leader di Sel

Testata: Informazione Corretta
Data: 28 aprile 2014
Pagina: 1
Autore: la redazione
Titolo: «Vendola in Medio Oriente andrà anche in Israele»

I giornali di oggi, 28/04/2014, non hanno giudicato significative le dichiarazioni rilasciate a Ramallah dal segretario di Sel e governatore della Regione Puglia Nichi Vendola. Articoli sono usciti solo nelle edizioni web o in pagine locali.
I lettori hanno invece il diritto di essere informati sul sostegno dato da Vendola a Marwan Barghouti, un terrorista pluriomicida, condannato per cinque efferati delitti e politicamente reponsabile di molti altri, come capo, durante la seconda intifada, della miliza terrorista dei Tanzim.

Dal sito web di REPUBBLICA, riportiamo l'articolo "Vendola in medio Oriente. andrà anche in Israele"
http://bari.repubblica.it/cronaca/2014/04/27/news/vendola_in_medio_oriente_andr_anche_in_israele-84587870/ )

         Gilad Shalit release: Marwan Barghouti left out of prisoner switch
Nichi Vendola                               Marwan Barghouti 

Ecco l'articolo:

"Totale vicinanza con il popolo palestinese e con Marwan Barghouti":  Nichi Vendola, segretario del Sel e governatore della Regione Puglia, ha chiuso con queste parole l'incontro avuto a Ramallah, in Cisgiordania, con Faddaw Barghouti, moglie del leader palestinese in carcere in Israele da 12 anni con vari ergastoli perchè accusato di essere una delle menti della Seconda Intifada.

Accanto a lei anche il figlio Sharaf, che ha rivendicato la lotta del padre, ma anche la possibilità di un dialogo con Israele. Vendola - arrivato nella regione con una delegazione del partito di cui fanno parte il responsabile esteri Arturo Scotto, il capogruppo dei deputati Gennaro Migliore e Francesco Martone del Dipartimento Esteri - avrà in questi giorni incontri sul fronte palestinese a  Ramallah, Hebron, Betlemme e su quello israeliano a Tel Aviv e Gerusalemme. Martedì prossimo, probabilmente, vedrà anche il presidente dell'Autorità nazionale palestinese, Abu Mazen. "Siamo venuti anche perchè questo - ha sottolineato Vendola, rivolgendosi a Faddaw Barghouti con al fianco l'europarlamentare Luisa Morgantini - non è un momento buono. Quando vengono meno i negoziati e la mediazione, non bisogna rassegnarsi e occorre insistere nel chiedere di riprendere entrambi". Vendola ha quindi ribadito la necessità della soluzione dei 'due Stati per due Popoli' richiamando l'Italia e l'Europa a un ruolo di maggiore spinta per la ripresa delle trattative: "I popoli europei hanno sempre avuto il cuore caldo per la libertà".

Il leader di Sel ha poi evidenziato la capacità di leadership che Barghouti, popolarissimo nei Territori anche da detenuto, rappresenta: "Conosciamo il suo carisma ed è un leader che ha guardato ai cammini di pace. Siamo cresciuti con le figure dei leader palestinesi". Faddaw Barghouti ha esordito ricordando a sua volta la Dichiarazione di Robben Island, campagna internazionale lanciata dalla prigione di Mandela nell'ottobre del 2013 in Sudafrica e firmata anche da alcuni premi Nobel per la pace, che si batte per la liberazione del marito e dei prigionieri palestinesi. E questo proposito,ha sottolineato il suo recente viaggio in Italia, dove tra l'altro a Marwan Barghouti è stata concessa la cittadinanza onoraria di Palermo.
"Mio marito - ha detto Faddaw ricevendo Vendola nella sede della campagna per la liberazione di Marwan, proprio di fronte al palazzo presidenziale palestinese della Muqata - si è battuto per convincere i palestinesi della bontà degli Accordi di Oslo.


E anche dal carcere il suo ruolo politico continua". Per Faddaw, sono gli israeliani "a non voler la pace, ne parlano ma non la vogliono". Infine - dopo aver condannato le condizioni con cui è trattato il maritoin carcere e negato con forza che lo si possa additare come un "terrorista" - ha chiesto alla comunità internazionale di intensificare le pressioni per la sua liberazione. "Mio padre - le ha fatto eco il figlio Sharaf - lotta per i ragazzi palestinesi come noi".

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