Il commento di Andrea Jarach
Dal 20/04/2014 al 26/04/2014
Andrea Jarach
A destra, il corteo del 25 aprile a Milano
Come ogni 25 aprile, scalmanati con bandiere palestinesi si intrufolano tra coloro che ricordano la liberazione dell'Italia dai nazifascisti. Non mancano mai gli sputi e le provocazioni verso chi ricorda la Brigata Ebraica.
Il gran Mufti di Gerusalemme, capo dei palestinesi portava i suoi omaggi ad Adolf Hitler, proprio mentre si svolgeva il grande dramma della Shoah.
Contemporaneamente 6000 ragazzi venuti dalla comunità ebraica del futuro Israele accorsero nelle file dell'esercito britannico combattendo e morendo anche per liberare l'Italia.
Eppure oggi c'è chi non vuole sapere. I volti di queste persone sono esasperati, folli. Li vedete nei filmati che circolano in rete, se non ci fosse di mezzo la polizia potrebbe facilmente degenare lo scontro da verbale a fisico.
Se fosse servita una ulteriore prova di quanto l'odio antiebraico vada al di là della logica e del buon senso ce la forniscono ogni anno il 25 aprile coloro che vorrebbero impedire di ricordare la Storia.
In questo mondo capovolto ieri si è inserito il messaggio di Davide Piccardo, coordinatore del CAIM, Coordinamento delle Associazioni Islamiche di Milano.
Ci auguriamo che il Comune di Milano possa comprendere che questo personaggio non è il miglior rappresentante con cui trattare le questioni relative ai rapporti tra la città e i musulmani milanesi.
Il messaggio di Piccardo
Membri della Brigata Ebraica vicino a Ravenna
Il Gran Mufti di Gerusalemme a Berlino con Adolf Hitler