Dovreste vergognarvi per il commento all'intervista ad Amos Gitai pubblicata su la Repubblica. Speravo foste una rivista un po' più seria, ma interventi come quello di cui sopra mi fanno dubitare fortemente della vostra professionalità. Cercate, cortesemente, di scrivere di argomenti che conoscete, evitate di parlare di cinema: oltre a rendervi (a dir poco) ridicoli, perdete credibilità .
Cordiali saluti,
Alberto Della Seta
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Cari amici, mi conforta sapere che non sono il solo, dopo avere retto a fatica l'intera visione del film di Amos Gitai "Kippur", ad aver pensato che il regista dovrebbe fare qualsiasi cosa nella propria vita, pur di non girare film. Se vogliamo degnare le sue "opere" del nome di film, e non di sonniferi....
Shalom,
Enrico Richetti - Vicenza
Gentile Della Seta, ma è mai possibile che per dire di non essere d'accordo con noi lei debba apostrofarci con degli insulti ? Perchè mai dovremmo vergognarci ? Perchè dovremmo essere poco professionali ? Perchè dovremmo essere ridicoli ? Ci poteva scrivere invece perchè lei trova Amos Gitai un genio, non le avremmo mai risposto nei toni che lei ha usato con noi. Il demone ideologico che inquina una certa sinistra non avrà mai fine ?
Legga l'opinone del lettore Richetti, deve vergognarsi anche lui ?
Cordiali saluti a entrambi,
IC redazione
per chi non avesse letto la pagina di IC su Amos Gitai ecco il link:
http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=4&sez=120&id=53194