Mi sembra che l'atteggiamento di Israele a riguardo degli accordi di pace con i palestinesi richiami la nota vicenda della tela di Penelope : si finge di costruirla per poi, nottetempo, distruggerla. Come giustamente ricordava Barghouti nell'intervista a "Repubblica" Israele ha sempre lamentato la frammentazione del fronte palestinese al fine del raggiungimento di un accordo di pace definitivo ed efficace. Ora che la prospettiva di costruire un tale fronte unitario si sta avverando (ai posteri l'ardua sentenza) ecco che Israele dichiara che con questo futuro interlocutore non sarà possibile alcun accordo perchè una parte di esso è costituita da terroristi (siamo alle solite). Che questo atteggiamento di Israele sia ipocrita e strumentale è evidente per chiunque sia animato da buon senso e onestà intellettuale. Purtroppo per le frange estremiste del sionismo, da voi ben rappresentate, sono i palestinesi ad opporsi alla ripresa dei colloqui di pace. Intanto però, nel silenzio generale, gli insediamenti continuano a ritmo incalzante con buona pace dei tanti ipocriti che continuano a sproloquiare di "due popoli e due stati"!
senza firma
Gentile anonimo, pubblichiamo volentieri la sua mail, la ringraziamo persino di averla scritta, perchè ha riassunto in poche righe il menefreghismo di una certa opinione pubblica verso la sopravvivenza dello Stato di israele. Per lei il fatto che Hamas abbia nella sua ragion d'essere la distruzione di Israele è un "siamo alle solite", per cui non gliene frega niente. Che quando ha preso il potere a Gaza abbia ammazzato un bel po' di palestinesi apparteneneti all'Anp di Abu Mazen , anche di questo chissenefrega, che Hamas possa ripetere gli stessi crimini, è un "siamo alle solite", non dice che è scritto nel suo statuto, insomma per lei Israele dovrebbe ignorare l'esistenza del nemico che si propone di distruggerla accettando tutte le condizioni che ne determinerebbero la fine. Ciò che lei prefigura, non ha alcuna possibilità di realizzarsi.
IC redazione