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La Stampa Rassegna Stampa
25.04.2014 25 aprile 2014: in Europa torna l'antisemitismo
commento di Riccardo Pacifici

Testata: La Stampa
Data: 25 aprile 2014
Pagina: 26
Autore: Riccardo Pacifici
Titolo: «Un 25 aprile difficile se tornano i vecchi fantasmi»

Riportiamo dalla STAMPA di oggi, 25/04/2014, a pag. 26, l'articolo di Riccardo Pacifici, presidente della Comunità ebraica di Roma, dal titolo "Un 25 aprile difficile se tornano i vecchi fantasmi"

        
Riccardo Pacifici                          

 Grecia: Alba Dorata

Se guardiamo all’Europa di oggi, mai come in questo momento dobbiamo ricordarci l’importanza di aver lottato contro il nazifascismo. Noi ebrei in Italia lo abbiamo fatto da italiani e da europei nel solco del nostro impegno per l’Unità d’Italia. Per questo oggi saremo in piazza a Roma a festeggiare il 25 aprile. Saremo dietro allo striscione della Brigata Ebraica per perpetuare il ricordo di chi, insieme ai partigiani e alle truppe Alleate, lottò per liberare l’Italia dall’oppressore nazifascista. Quest’anno, però, accoglieremo il giorno della Liberazione con maggiore cautela e profonda riflessione. Ci troviamo di fronte a una terribile domanda: l’Italia liberata, l’Europa rinata dalle ceneri di Auschwitz ha sconfitto i nazisti, ma ha debellato il nazifascismo? Non possiamo più rinviare il confronto con la realtà.
Siamo alla vigilia delle elezioni europee. Già da mesi si muovono singolarmente o con alleanze le «forze della Galassia nera» che minacciano le democrazie di alcuni stati. Penso, solo per citare gli esempi più eclatanti, all’Ungheria, alla Grecia, alla multietnica Olanda, alla Francia che alla Storia ha donato l’Uguaglianza e ora partorisce la «quenelle» o le allarmanti propagande di Marine Le Pen. In alcuni parlamenti nazionali e in molte strade delle capitali europee affiorano politiche che pongono in prima fila il pensiero euroscettico (che nulla ha a che vedere con le critiche all’Euro) in grado di diventare la locomotiva di un nazionalismo sfrenato che sfocia nel razzismo contro gli immigrati fino a toccare punte di xenofobia e antisemitismo. Questi movimenti hanno singolarmente un peso più o meno contenuto anche se ormai in aumento all’interno di alcuni paesi membri dell’Ue. Ma uniti possono gravare sulle future scelte di Bruxelles. Il pericolo di risvegliarci in un parlamento macchiato da camicie brune è reale.
Anche l’Italia rischia di contribuire allo scenario descritto. Seppur il nostro sia un Paese dove le manifestazioni d’intolleranza verbale, ma soprattutto fisica, sono ancora contenute, esiste uno strisciante e crescente sentimento antieuropeista generato dal populismo e dall’antipolitica. Alcuni esponenti del mondo della politica sono oggi irresponsabili fomentatori di odi antichi e rispolverano vecchi stereotipi. Sono da condannare nettamente le parole di Beppe Grillo quando associa gli ebrei alle lobby delle banche o fa un uso spregiudicato dei simboli della Shoàh al pari di quelle forze xenofobe. Nonostante ciò sarebbe un errore associarlo alla «galassia nera». Ma anche per questo saremo sempre vigili per arginare e denunciare in ogni sede qualunque espressione contraria ai valori dell’Italia antifascista.
Nei giorni scorsi il presidente dell’Ucei, Renzo Gattegna, ha espresso in maniera netta i sentimenti della nostra base e delle nostre comunità. Nessuna esclusa. Rincuora, nello stesso tempo, aver letto i commenti di condanna alle parole di Beppe Grillo, arrivati anche dagli stessi militanti del Movimento 5 Stelle che sappiamo non includere nel loro dna sentimenti antisemiti o xenofobi. Ogni nostro giudizio sul M5S sarà solo su i singoli personaggi ed episodi e mai generalizzato al Movimento stesso, nonostante non ci sfugga l’esistenza di frange minoritarie che sul blog esprimono posizioni inquietanti. La speranza è che militanti e simpatizzanti grillini abbiano anticorpi più forti delle urla del loro leader.
Rimaniamo fiduciosi nell’immaginare un’Europa unita e compatta che sappia soffocare ogni rigurgito xenofobo così come coraggiosamente ha fatto il governo greco dichiarando fuorilegge Alba Dorata. Trasformiamo il 25 aprile in una Festa della Liberazione che unisca tutto il Paese, quale momento d’orgoglio nazionale, e utilizziamo questi 30 giorni che ci separano dal voto al Parlamento Europeo per riaffermare il nostro impegno a combattere in Europa e dentro l’Unione Europea i «nipotini di Hitler». È un impegno dovuto. Lo dobbiamo a noi stessi e a tutti i sopravvissuti alla Shoah che grazie alle loro testimonianze ci hanno donato la capacità di diventare «Sentinelle della Memoria».

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