Shoah: le parole di cordoglio di Abu Mazen contrastano con i fatti l'Anp ricorda la persecuzione antiebraica solo per strumentalizzarla
Testata: La Repubblica Data: 22 aprile 2014 Pagina: 17 Autore: la redazione Titolo: «'Il mio cordoglio per la Shoah', la prima volta di Abu Mazen»
Riportiamo da REPUBBLICA di oggi, 22/04/2014, a pag. 17, l'articolo dal titolo "'Il mio cordoglio per la Shoah', la prima volta di Abu Mazen".
L'annunciata ( e non ancora rilasciata) dichiarazione di cordoglio per la Shoah da parte di Abu Mazen contrasta con l'uso strumentale che di quella tragedia storica fanno la proganda e la narrativa palestinesi, che indicano negli israeliani i "nuovi nazisti" e nei palestinesi le loro vittime. Una distorsione della realtà che certo non ha nulla a che fare con il rispetto. D'altro canto, il rifiuto da parte dell'Auorità palestinese di riconoscere Israele come Stato ebraico è l'espressione più chiara della mancata volontà di accettare la storia e le ragioni degli ebrei di Israele. Ricordiamo inoltre come Mohammed Dajani, docente universitario che ha recentemente accompagnato alcuni studenti dell'Università Al Quds di Gerusalemme ad Auschwitz sia stato sommerso di critiche all'interno della società palestinese. ( http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=260&sez=120&id=53079) Un episodio rivelatore di quanto siano sbagliate le illusioni su una presunta disponiblità palestinese a prendere in considerazione la memoria della Shoah.
Ecco l'articolo:
Abu Mazen Mohammed Dajani
Il presidente palestinese Abu Mazen invierà un messaggio indirizzato agli ebrei nel mondo per la Giornata della commemorazione dell’Olocausto, la settimana prossima. La notizia arriva al quotidiano israeliano Haaretz dal rabbino Marc Schneier, capo della Fondazione per il dialogo etnico. Se così fosse, scrive Haaretz, sarebbe il primo messaggio del genere da parte della leadership palestinese. Il presidente è stato al centro di polemiche per la sua tesi universitaria sulla collaborazione fra sionisti e la Germania nazista negli anni precedenti la Shoah, e per il suo apparente rifiuto di accettare il computo ufficiale delle vittime ebraiche. Schneier ha incontrato il presidente a Ramallah, parte di una serie di incontri per avvicinare le comunità ebraica e musulmana. «Abbas mi ha detto che l’Olocausto è la più grande tragedia della storia moderna», riferisce Schneier, e quest’anno prepara un comunicato con le condoglianze alle vittime innocenti uccise dai nazisti».