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Deborah Fait
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Ribelliamoci alla vergogna 19/04/2014

Ribelliamoci alla vergogna
Commento di Deborah Fait

Credevo fosse scomparsa e questo mi dava una sensazione di liberta’ e di gioia, invece eccola qua , di nuovo, presente con tutto il suo odio. Sto parlando di Luisa Morgantini, la piu’ grande odiatrice di Israele, colei che da anni scrive contro Israele con un livore che fa impressione, che diffonde menzogne e che ora riemerge dal buio per chiedere la liberazione di terroristi palestinesi assassini di civili israeliani tra cui tanti bambini.
Conoscere la Morgantini non fa un grande effetto, si presenta come una signora tranquilla, parla con voce sommessa, sorride amichevolmente, non conoscendola e’ difficile rendersi conto di avere davanti una nemica di Israele, una che odia questo Paese con tutta la forza della sua anima.
Finche’ era vivo Arafat, il terrorista seriale che per tutta la sua miserevole vita ha lottato per la distruzione di Israele, Luisa Morgantini era il suo alter ego italiano e ha avuto la capacita’ di diffondere in Italia tanto odio da riempire l’animo e il cuore di migliaia di persone tanto da contribuire a fare dell’Italia uno dei paesi piu’ antisemiti d’Europa.
Oggi la Morgantini presenta in Italia la campagna “Free Marwan Barghouti and all palestininans prisoners”, insieme al notiziario della Coop ( incominciamo a boicottare i supermercati che portano quel marchio!) e a vari sindaci conniventi cui fatico a dare un nome che sia pronunciabile, il piu’ gentile che mi viene e’ fanatici razzisti ma e’ ancora poco, praticamente un complimento. Il Marwan Barghouti e i prigionieri palestinesi che costoro vogliono liberare dalle carceri israeliane sono terroristi, sono assassini, sono sicari, sono pazzi fanatici che odiano gli ebrei e che si fanno un punto d’onore ad ammazzarne quanti piu’ possibile, senza discriminazioni, per loro ammazzare bambini, vecchi, donne, persone innocenti e’ la stessa cosa, non fa differenza, purche’ siano ebrei. Morgantini &co. stanno facendo una propaganda spaventosa per convincere gli antisemiti, gli odiatori di Israele, gli ignoranti nel senso che non conoscono la storia di Israele quindi e’ facile imbonirli con false informazioni e tante menzogne, che questi assassini siano brave persone detenute in galera a causa della cattiveria di Israele, presentato da loro come stato fascista, razzista, che pratica l’apartheid. Marwan Barghouti, che sconta 5 ergastoli, e’ stato capo dei Tanzim, una banda armata che nella seconda Intifada ha fatto stragi efferate in Israele, sempre contro civili. E’ tristemente famoso il destino di due ragazzi di Tel Aviv che, all’inizio della seconda Intifada, si erano ingenuamente recati a Tul Karem (una citta’ del nord-ovest abitata da arabi) per comprare delle piante e, prima di ritornare a casa, si erano fermati in un trattoria per mangiare un piatto di buon humus ( fiduciosi di avere ancora i loro vecchi amici arabi, incapaci di pensare a un tradimento). Il tam-tam e’ partito subito: “qui ci sono due ebrei”, sono arrivati i Tanzim di Barghouti, li hanno presi , trascinati fuori dal ristorante, messi contro un muro e fucilati in testa. Dal 2000 al 2002, data del suo arresto, Bargouti e la sua banda di criminali hanno commesso decine di attentati, sono responsabili di centinaia di morti innocenti in Israele, hanno condotto attentati kamikaze e, essendo una gang laica , non islamista, ha dato anche alle donne l’onore di fare le kamikaze, donne che fingevano di essere incinte e che portavano sotto le gonne i chili di tritolo, donne che fingevano di essere innocenti ragazzine e che entravano nei supermercati per farsi esplodere. E’ il modo palestinista di praticare la parita’ di diritti, sono molto progrediti e progressisti loro, concedono anche alle loro donne il piacere di ammazzare l’odiato ebreo. Barghouti ebbe un ruolo importante nello scatenamento della seconda Intifada, lo dice lui stesso: “nel marzo del 2000 decidemmo di condurre una battaglia sul campo.... Durante l’estate del 2000 , Fatah addestro’ giovani palestinesi in 40 campi di addestramento”. L’edizione di luglio 2000 di Al – Shuhada, mensile distribuito tra i servizi di sicurezza palestinesi, afferma: ” Dalla delegazione negoziale guidata dal comandante e simbolo, Abu Amar ( Yasser Arafat ) al coraggioso popolo palestinese , stare pronti! La battaglia di Gerusalemme è iniziata.” Tutto questo accadde mesi prima di quella che i propagandisti chiamano “la passeggiata di Sharon”(settembre 2000) ritenedolo responsabile dello scoppio dei disordini che, come si puo’ facilmente notare, era pronto dal mese di marzo! Lo diciamo e lo ridiciamo, lo scriviamo ai media, protestiamo ma non c’e’ niente da fare, non vogliono capire, non gli interessa capire e la passeggiata di Sharon rimarra’ sempre responsabile della seconda Intifada che era stata decisa 6 mesi prima. Questo e’ il potere della propaganda di cui Arafat era maestro assoluto. Dal momento in cui Arafat e Barghouti, all’epoca segretario generale di Al Fatah, decisero di invadere Israele con squadroni di kamikaze nessun israeliano fu piu’ sicuro di arrivare a casa vivo alla fine della giornata. In un anno arrivavano a fare anche 50 attentati con tante vittime e migliaia di feriti e restare ferito in un attentato significa rimanere senza arti, disabili a vita, bruciati vivi, sopravvissuti e costretti a diventare lungodegenti a causa delle infezioni, ciechi perche’ colpiti agli occhi da qualche biglia di acciaio con cui gli assassini riempivano i candelotti. Da quel momento i genitori pensarono di mandare i figli a scuola in scuolabus separati nella speranza di rabbracciarne almeno uno. Vivevamo il terrore ma lo facevamo con il coraggio che contraddistingue gli israeliani e nessun kamikaze ci teneva chiusi in casa, nessun attentato ci impediva di andare in autobus, al bar, al ristorante, dovunque. Eravamo molto attenti ma non piegati dalla paura come Arafat aveva sperato, come Barghouti tentava di ridurci. Ogni mattina accendevamo la radio col terrore di sentire la notizia di qualche attentato mortale avvenuto durante la notte, la musica che veniva trasmessa era, prima ancora di sentire la notizia dalla voce del cronista, una chiara e drammatica dichiarazione “ Pigua= Attentato”. La musica che la radio programmava, quella musica, mai la dimentichero’. Vivevamo, forse come se ogni giorno fosse l’ultimo, ma vivevamo a testa alta. Israele piange piu’ di 1000 civili ammazzati, 6000 feriti. Barghouti e gli altri terroristi che gli odiatori di Israele vogliono liberi sono i responsabili di tutto questo. La moglie di Barghouti, Fadwa, non si sa con quali soldi... beh, controllate le vostre tasse.....gira il mondo per chiedere agli amici del terrorismo di liberare il marito e tutti gli altri assassini, e’ stata ricevuta ieri dal vicesindaco di Roma, precedentemente e’ stata ospite d’onore del sindaco di Palermo Leoluca Orlando che ha consegnato a Barghouti, pluriergastolano, la cittadinanza onoraria di Palermo.
Io provo vergogna, una grande vergogna e una gran rabbia perche’ mi chiedo come sia possibile premiare un assassino, autore degli attentati piu’ vigliacchi, mandante di mostri che si facevano esplodere dovunque in Israele, che lasciavano bambini senza genitori, genitori orfani di figli, anziani sopravvissuti ai nazisti di Hitler e ammazzati dai nazisti di Arafat di cui Barghouti e’ stato esponente di spicco con la sua bestialita’, la sua ferocia, il suo odio.
La Morgantini, nel suo articolo sul Manifesto, elenca i nomi degli amici di Barghouti,, quelli che si battono affinche’ il pluriergastolano (il Mandela palestinese, lo chiamano. Non mi dispiace che Mandela sia insultato cosi’ perche’ anch’egli , in vita, era un adoratore di Arafat e complici) sia liberato dalle carceri del perfido Israele. Eccoli qua i campioni dell’odio, almeno uno tra essi e’, mi vergogno a scriverlo, ebreo o almeno dice di esserlo: Desmond Tutu, CGIL, Fiom, Arci, Libera, Rete della Pace, Don Ciotti, Gino Strada, Moni Ovadia, Andrea Camilleri, Ettore Scola. A questi nomi va aggiunto appunto Leouca Orlando, il vicesindaco di Roma e anche il sindaco Marino visto che non si e’ opposto alla vergogna e le Coop che col titolo “Liberi tutti e tutte” hanno lanciato la campagna filoterrorista attraverso la redazione Informatore UniCoop. Una settimana di sensibilizzazione ( chiamasi imbroglio) perche’ la gente creda che chiedono la liberazione di eroi maltrattati dagli ebrei cattivi e non di criminali assassini . Non si puo’ fermare questa gente, hanno potere e soldi, sono generosamente finanziati da arabi e banche ma questo non significa che dobbiamo rassegnarci. Protestiamo, amici, ribelliamoci alla vergogna, al sopruso, alla liberta’ per i nazisti palestinesi.Vogliono liberi tutti, sono complici di terroristi e assassini, vogliono i mostri pronti ad uccidere ancora. Non gli e’ bastato Hitler, non gli e’ bastato Arafat, vogliono ancora e ancora.
Morgantini, con cosa alimenti il tuo odio?

Deborah Fait


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