Riportiamo dal MANIFESTO di oggi 15/04/2014, a pag. 6, l'articolo di Luisa Morgantini dal titolo "Barghouti cittadino onorario di Palermo" e dall'INFORMATORE UNICOOP di Firenze datato 23/03/2014, a pag. 29, la breve dal titolo "Liberi tutti e tutte" (ringraziamo per la segnalazione Rebecca Sharon).
La campagna per la liberazione dei detenuti palestinesi, e in particolare di Marwan Barghouti, è presentata, sia da Luisa Morgantini, politica specializzata in campagne d'odio contro Israele, sia dal notiziario della Coop, come una causa umanitaria, ma in realtà e tutt'altro.
I detenuti palestinesi sono infatti terroristi responsabili di crimini efferati e Barghouti, in particolare, è stato condannato per cinque omicidi ed ha comandato l'efferata milizia terrorista dei Tanzim.
Sulla sua "carriera" criminale rimandiamo al seguente link:
http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=157&sez=120&id=22124
Ecco gli articoli:
Il MANIFESTO - Luisa Morgantini - Barghouti cittadino onorario di Palermo
La Campagna • Free Marwan Barghouthi and all palestinian prisioners» è stata lanciata dalla cella di Robben Island in Sud Africa, la stessa dove trascorse tanti anni della propria vita Mandela. condannato da un governo razzista, per le sue lotte. Le stesse lotte di Marwan Barghouthi che ha passato ormai 19 anni della sua vita in carcere, nella prima Intifada, incarcerato e poi deportato, nella seconda Intifada sequestrato nel 2002 e condannato da un Tribunale che Marwan si è rifiutato di riconoscere in quanto emanazione di uno Stato occupante in violazione del diritto internazionale. In Italia con questa campagna vogliamo dare voce alla causa palestinese e in modo particolare alla condizione di detenzione dei prigionieri palestinesi, fare conoscere la realtà delle migliaia e migliaia di palestinesi che vengono arrestati. torturati. Ad oggi sono 5224 i detenuti nelle carceri israeliane, 210 minorenni, 21 donne, 187 in detenzione amministrativa e che restano in carcere anno dopo anno senza processo e senza accuse. secretate per ragioni »di sicurezza». Dal 1967 sono 800.000 i palestinesi che sono stati nelle carceri israeliane, il 20% della popolazione e 73 morti sotto tortura. Ma non sono numeri sono persone con volti, con storie, relazioni. figli che non hanno mai visto crescere o che non potranno mai avere. II volto di questa campagna è quello di Marwan Barghouthi, definito da molti il »Mandela palestinese». Marwan è stato il primo parlamentare ad essere arrestato dalle forze israeliane. Nel giugno del 2004 è stato condannato a cinque ergastoli. Ha sostenuto che il popolo palestinese possa, secondo il diritto internazionale, difendersi rispondendo anche con azioni militari all'occupazione israeliana, al furto delle terre, delle risorse e delle vita, ma non ha mai difeso attacchi suicidi contro i civili. Questa campagna si ispira a quella che ha coinvolto il mondo intero per la liberazione di Mandela. Hanno già aderito cinque premi Nobel per la Pace, tra loro Desdumd Tutu, intellettuali e politici, tra cui parlamentari e ministri. In Italia alla campagna promossa da Assopace Palestina e Fondazione internazionale Basso hanno già aderito tra gli altri, Cgil, Fiom, libera, Arci, Rete della Pace, e personalità della società civile come Don Ciotti, Gino Strada, Moni Ova-dia, Andrea Camilleri, Ettore Scola. Tra le attività una settimana di iniziative con la presenza di Fadwa Barghouthi, avvocato e moglie di Marwan. Oggi a Palermo, dal sindaco Leoluca Orlando, a Marwan verrà conferita la cittadinanza onoraria. tin gesto importante, ma non deve essere il solo; obiettivo della campagna è di avere molti comuni che voteranno risoluzioni per la libertà dei detenuti e per dare la cittadinanza onoraria a Marwan. Ma c'è bisogno di fare di più. in Francia oltre 40 comuni hanno ufficializzato Marwan cittadino onorario. La pressione internazionale può ottenere grandi risultati. In occasione del lancio della Campagna in Sudafrica. Marwan ha scritto una lettera dal carcere, in cui traspare amarezza, ma soprattutto determinazione e speranza. «Quando vi verrà chiesto da che parte state - conclude Marwan - scegliete sempre la parte della libertà e della dignità contro l'oppressione, dei diritti umani contro la negazione dei diritti, della pace e della convivenza contro l'occupazione e l'apartheid. Solo cos) si può servire la causa della pace e agire per il progresso dell'umanità». Cittadini, ong e associazioni possono esercitare pressione sulle istituzioni affinché prendano una chiara posizione riguardo alla liberazione dei prigionieri e sulle violazioni dei diritti umani e del diritto internazionale e umanitario che essi subiscono costantemente. Occorre esortare il nostro governo ad adottare misure più attente alla tutela dei diritti umani del popolo palestinese, recedendo da accordi commerciali che non fanno altro che sostenere l'occupazione, la segregazione razziale e lo sfruttamento.
INFORMATORE UNICOOP - la redazione - Liberi tutti e tutte
È una campagna internazionale e nazionale per la libertà di Marwan Barghouti e tutti i prigionieri palestinesi in Israele. In Italia si è costituito un Comitato del quale fanno parte molte realtà nazionali tra cui sindacati, associazioni e partiti; inoltre hanno firmato a favore numerose personalità politiche e culturali. Anche sul territorio fiorentino ci sono associazioni attive per la Palestina e stanno lavorando alla creazione di un coordinamento a livello locale. La campagna è stata lanciata da un Comitato internazionale il 27 ottobre 2013 nella cella di Mandela a Robben Island (Sudafrica) e vi hanno partecipato oltre ad Ahmed Qatrada, compagno di carcere di Mandela, exprigionieri sudafricani, rappresentanti palestinesi, attivisti sudafricani e Luisa Morgantini, già vicepresidente del Parlamento europeo. Marwan Barghouthi è stato il primo membro del Consiglio Legislativo palestinese a essere arrestato da Israele. Ha passato oltre 17 anni in prigione, rifiutando la libertà condizionata fino a quando i prigionieri palestinesi non fossero stati liberati; è considerato un leader che unisce tutto il popolo palestinese, tanto da essere generalmente riconosciuto come il “Mandela della Palestina”. A oggi oltre 5000 palestinesi sono detenuti nelle carceri israeliane a causa della loro opposizione all’occupazione illegale, privati dei loro diritti e costretti a vivere in condizioni spesso molto critiche e difficili. Dal 13 al 17 aprile ci sarà una settimana di sensibilizzazione alla campagna e sarà presente anche Fadwa, la moglie di Marwan (il 14 mattina)
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