L'universita' che revocata la laurea ad e' l'universita Brandeis, che ha conferito lauree a Tony Kushnir, che ha detto che la creazione dello stato d'Israele e' stata un errore, e al vescovo Desmond Tutu che ha comparato Israele a Hitler. Mi domando come fa a tenersi il nome Brandeis, giudice maggiore mericano molto sionista. Ma come diceva Goethe (in un'altro contesto) "... non li sopportiamo, ma onorarsi con loro, perche' no?"
Amo Fuchs, Israele
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La revoca della laurea honoris causa alla coraggiosa Hirsi Ali per questioni di opportunismo e di vilta' ( paura delle reazioni dell'islamofascimo ) e' una vergogna che dovrebbe indignare qualsiasi persona civile. Sappiamo d'altra parte che molte universita' occidentali ricevono sovvenzioni da paesi impresentabili ( Arabia Saudita, Qatar ecc ) e dunque si rendono complici per una questione di soldi, Siamo all'abiezione ed anche al suicidio di quelle societa' che ancora si rifanno , a parole, ai valori di liberta' e rispetto della persona. A conferma della umiliante ( per noi ) vicenda che ha coinvolto Hirsi Ali, c'e un'altra vicenda ancora piu' vergognosa , per noi tutti. C'e' una ragazzina pakistana che si chiama Malala. Chi si ricorda di lei ? Le hanno sparato alla testa i talebani perche' lottava per la liberta' e solo per un puro caso e' sopravvissuta. Ha sedici anni adesso e porta i segni del grave trauma a cui e'stata sottoposta. Non la ricorda mai nessuno. Dovrebbe essere la candidata piu' naturale per il Nobel per la pace , istituzione gia' caduta nel ridicolo quando assegno' il Nobel a Obama in modo preventivo. Ma non lo faranno mai . Sempre per paura dei tagliagole islamisti. Chissa' , daranno un altro premio ad Obama , a ...consuntivo. Che speranza ha una societa' con un tale tasso di vilta' ?
Dan
Il mancato riconoscimento a Hirsi Ali, e l'oblio che ha colpito la coraggiosa figura di Malala sono in effetti segnali della mancanza di volontà, da parte delle società occidentali, di difendere se stesse e i propri valori di fronte alla minaccia islamista. Un dato preoccupante, che tuttavia non deve togliere la speranza, dato che sono ancora molti a credere nei valori dell'Occidente e a rifiutare la sottomissione al fondamentalismo. IC redazione