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Conoscendo di fama il signor Camon, la lettura del titolo del Suo articolo, pubblicato dall'Alto Adige di sabato 13 aprile, "Criticare non è antisemitismo", mi ha fatto sperare di poter leggere una esposizione di ragionamenti e considerazioni pari alla notorietà dell'autore. Purtroppo, però, la seconda metà dell'articolo mi ha profondamente deluso, perché dalle espressioni di Camon traspare un pregiudizio di fondo contrario ad Israele, poggiato in parte sull' ignoranza della storia e delle radici del conflitto. Certo, la domanda se criticare e soffrire perché si verificano episodi deprecabili a danno della popolazione palestinese sia cosa diversa dall' antisemitismo è pleonastica. Certamente lo è. Ma quando poi, proseguendo l' elencazione degli orrori, Camon scrive che gli israeliani "spianano le rovine con i cingoli per farla finita con gli eventuali feriti" entra in conflitto con quanto aveva appena asserito. Inventare orrori commessi dagli israeliani, sui quali non esistono informazioni attendibili, attribuire agli israeliani efferati omicidi commessi per motivi abietti, questo è pregiudizio, se non antisemitismo. Non mi pare che Camon abbia mai commesso lo stesso genere di arbitrio a carico dei palestinesi, che peraltro di orrori si sono macchiati ad abundantiam. Ugualmente, trasferire il ruolo di vittime dagli ebrei ai palestinesi (attenzione: non intendo la semplice affermazione del fatto che i palestinesi siano vittime , bensì la trasposizione del ruolo dagli ebrei, colpiti dal nazismo, a loro, che è cosa diversa) significa affiancarsi a certi esponenti politici che vorrebbero far credere che gli israeliani siano i nazisti di oggi, ed i palestinesi gli ebrei. E poi, le risoluzioni inapplicate dell' ONU. Si ricorda, Camon, quando l' ONU equiparò il sionismo al razzismo? E quando, nel 1978, condannò con un atto formale il trattato di pace fra Israele ed Egitto in quanto "separato"? E che dice della conferenza mondiale dell' ONU sul razzismo, tenutasi pochi mesi or sono a Durban, quando gli ebrei avevano paura ad uscire per strada? E cosa ne pensa della risoluzione dell' ONU del 1947 che divise la Palestina in due stati, e fu violata deliberatamente ed esplicitamente dagli stati arabi, che proclamarono di voler annientare Israele? Potrei continuare... La conclusione è emblematica ed esplicativa. Per non essere antisemiti è necessario "stare con" gli ebrei che criticano Israele. "Stare contro" gli ebrei che criticano Israele è antisemitismo. Camon ha, così, inventato una nuova categoria semantica ed etica, l' antisemitismo settoriale o selettivo, per cui è antisemitismo solo essere contro gli ebrei che la pensano come lui. Federico Steinhaus |
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