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Deborah Fait
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La marcia dell'ipocrisia: l'Onu condanna ancora Israele 02/04/2014

La marcia dell'ipocrisia: l'Onu condanna ancora Israele
Commento di Deborah Fait

rete, web, internet, censura, onu,             Netanyahu bis: democrazia senza opposizione Il Consiglio per i diritti umani dell'Onu                      B. Netanyahu    

“Continua la Marcia dell’Ipocrisia” ha commentato Benyamin Netanyahu alla notizia  che il Consiglio dell’ONU per i Diritti Umani ha nuovamente condannato Israele con ben  5 risoluzioni.

Mentre in Francia migliaia di francesi manifestavano urlando “Fuori dalla Francia, ebrei....la Francia non e’ vostra....Faurisson Faurisson, chambres a gaz  c’est un bidon  (molto comprensibile a tutti)...”

Mentre a Gaza decine di migliaia di arabi manifestavano per la distruzione di Israele....

Mentre il “mansueto” non piu’-Presidente dell’ANP mostrava ai giornalisti la mappa della Palestina comprensiva di Israele , naturalmente cancellato....

Mentre l’America sta costringendo Israele a liberare  altri assassini palestinesi...mentre in Libia si ammazzano, in Siria si ammazzano, in Egitto si ammazzano, mentre la Russia si mangia la Crimea...mentre l’Iran impicca a go-go tutti coloro che in un certo qual modo danno fastidio..mentre l’ANP e Gaza  sbattono in carcere i giornalisti e fanno misteriosamente sparire chi osa protestare o impiccano chi viene sospettato di essere un collaborazionista... mentre accade di tutto e di piu’ contro i diritti civili  in tutto il mondo, ecco che a Ginevra i Paesi membri decidono di sparare cinque nuove risoluzioni contro Israele e tra questi campioni di ipocrisia, che hanno votato le prime quattro,  abbiamo la Germania, la Francia, l’Italia, l’Inghilterra, l’Austria, la Romania, la Repubblica Ceka, l’Estonia e l’Irlanda.

Complimenti vivissimi!

Cosa dicono le prime 4 risoluzioni? Che noi maltrattiamo i poveri palestinesi perche’ costruiamo case sul nostro territorio, si, proprio cosi’, costruire case in Israele e’ uno dei delitti piu’ efferati contro l’umanita’, secondo l’ONU.

Vabbe’, siamo abituati a questo, lo fanno ad ogni sessione del Consiglio dal momento che Israele e’ l’unico Paese al mondo ad essere un punto  fisso nell’ordine del giorno  dell’Agenda Permanente del Consiglio per i Diritti Umani che,  in ogni sessione ordinaria durante l’anno, ha come obbligo la condanna di Israele.

Diciamo che il Consiglio per i “Diritti Umani” porta avanti  una politica di discriminazione, ostilita’ e odio nei confronti di un sola Nazione al mondo, uno standard che  viene applicato solo a quella Nazione,Israele, mentre  per gli altri 192 Paesi la musica e’ diversa, anzi non esiste proprio dal momento che nessuno li condanna qualsiasi crimine commettano.

La morale in questa vergognosa faccenda e’ che il Consiglio per i diritti Umani si macchia da anni di crimini contro  Israele, e’ colpevole di ostilita’, ingiustizia e maltrattamenti nei confronti dell’unico  paese al mondo che ha il torto di esistere e di essere una democrazia  in mezzo a un mare di abusi contro il genere umano praticati dalle dittature arabe, padrone assolute, per numero e per la forza del ricatto,  del UNHRC che  dovrebbe condannare se stesso per discriminazione razziale.


Villaggio druso in Israele

Ma veniamo alla quinta risoluzione emessa contro  Israele: violazione dei diritti umani contro i cittadini siriani del Golan.

Vediamo di cosa si tratta: i drusi del Golan sono per la maggior parte cittadini di Israele, assolutamente fedeli,  con ogni diritto, hanno i loro rappresentanti alla Knesset, raggiungono alte e prestigiose cariche  in Tsahal.

Una minoranza  tra essi e’ ancora siriana, chi per simpatia, chi perche’ tiene famiglia  in Siria e, temendo  le  ritorsioni feroci della dittatura di quel Paese, ha  sempre rifiutato di prendere la cittadinanza israeliana anche se Israele glielo ha offerto piu’ e piu’ volte.

Un’anomalia che Israele permette grazie alla sua esagerata democrazia.

Questi drusi siriani sono  cittadini stranieri residenti in Israele ma consapevoli che, essendo Il confine tra Israele e Siria  chiuso da sempre,  se attraversasser il confine  il loro viaggio sarebbe a senso unico e non potrebbero piu’ tornare. Israele e Siria sono paesi nemici quindi, anche se nessuno scaccia i siriani, nel momento in cui se ne vanno di loro volonta’, la’ restino, con tanti auguri e figli maschi.

Questo si verifica con i matrimoni, chi va in Siria per sposare un cittadino siriano poi dovra’ restare in quel paese e non potra’  portarsi il coniuge in Israele. Mi pare giusto, no? Possibile che tutto debba esser loro permesso? Vogliono restare siriani? Benissimo, nessuno li manda via ma, nel momento in cui sono essi stessi ad andarsene, allora restino fuori da Israele.

Vogliono essere siriani? Restino in Siria. O le capre o i cavoli, nessuno puo’ averli entrambi, soprattutto in mancanza di relazioni diplomatiche tra i Paesi in questione. 

Per questa situazione, dunque,  l’ONU condanna Israele!

Lo sanno gli ipocriti dei Diritti dell’Uomo che Israele cura i cittadini sirian feriti nella guerra civile di quel Paese? Lo sanno che Israele ha aperto  ospedali da campo lungo il confine per accogliere i siriani colpiti dai soldati di Assad o dai rivoluzionari? Lo sanno gli impostori razzisti dell’ONU che  gli ospedali del nord Israele curano i siriani, tutti i siriani  che riescono a  portare di qua del confine, ospitando anche  le famiglie ( se ancora vive) dei ricoverati?

Chi che farebbe tutto questo per un Paese che non lo riconosce, che e’ nemico,  che lo vorrebbe eliminare dalla faccia della terra?

Ma la cosa piu’ scandalosa, amici miei, non e’ tanto la risoluzione ONU, si sa che per quella inutile organizzazione, Israele e’ un bersaglio da colpire, sempre e senza rimorsi. La cosa piu’ vergognosa e disgustosa e’ che i nove  Paesi  che hanno votato le prime quattro risluzioni, cioe’ Germania, Francia, Italia, Inghilterra, Austria,  Romania, Repubblica Ceka, Estonia e Irlanda, di fronte a tanta palese ingiustizia, si sono astenuti!

Non hanno avuto le palle di votare contro, di rifiutare una simile aberrazione. Si sono astenuti come tutti i vigliacchi.

E il “ministro degli esteri” (permettetemi il minuscolo trattandosi di un non-ministro di una non-nazione) palestinista Riad Malki era gonfio di soddisfazione mentre confermava “la condanna del mondo intero alle violazioni dei diritti umani commesse da Israele”.

Che dire? Ormai lo schifo sovrasta tutto, l’immoralita’ non lascia spazio alla giustizia, all’etica, all’onesta’,vogliono moralmente distruggerci prima di farlo fisicamente ma non sanno che  sempre viva in noi e’ la speranza, la stessa che  che ci ha sempre sostenuto e aiutato a sopravvivere nell’esilio e che non ci abbandonera’ mai perche’ e’ per questo che Israele e’ rinato ed e’ per questo che Naftali Imber ha scritto le parole che sarebbero diventate il nostro Inno Nazionale.

non è ancora persa la nostra speranza,

la speranza due volte millenaria,

di essere un popolo libero nella nostra terra,

la terra di Sion e Gerusalemme.


Alla faccia dell’ONU e dei suoi “diritti in-civili”. 


Deborah Fait


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