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Ugo Volli
Cartoline
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Una conversazione molto pacifica 30/03/2014
Una conversazione molto pacifica
Cartoline da Eurabia, di Ugo  Volli

A destra, Israele cancellato dalla mappa

Cari amici,
 
Ecco, ci guardano in faccia un po' burberi e ci dicono “perché non fate la pace, è così semplice! Garantiamo noi per voi...” E poi ci dicono: “Se non volete fare la pace, siete proprio colonialisti e apartheidisti, insomma cattivi. Noi no, perché siamo buoni, ma certamente qualcuno vi boicotterà... e noi non potremo farci niente. E poi qualcuno si ribellerà, vi farà degli attentati... e noi non potremo farci niente. E poi vi butteranno fuori dalle istituzioni internazionali... e noi non potremo farci niente. Su, da bravi, fate la pace.” E noi andiamo alle trattative, e ci dicono. “Guardate, per fare la pace dovete raccogliere le molto ragionevoli proposte dell'Autorità Palestinese.” “Ah, sì, bene. E quali sono?" "Be' molto semplice, voi smantellate tutte le colonie, restituite Giudea e Samaria, cioè volevamo dire i territori palestinesi occupati, senza lasciarci dentro neanche un ebreo, mi raccomando. Naturalmente questo vale anche per Gerusalemme, che tanto, potete pur dire quel che vi pare, ma non è la vostra capitale, perché anche se tenete lì parlamento, ministeri, presidenza dello Stato, corte suprema e quant'altro, voi siete lo Stato di Tel Aviv.

La Conferenza di San Remo

E noi diciamo: “Ah, grazie di averci avvertiti, c'è altro?” “Sì, certo, siete in sette milioni di ebrei e un milione e mezzo di arabi, in questo momento? Bene, dovete prendervi cinque milioni di arabi che dicono di avere almeno un prozio o un quarto cugino che è passato da quelle parti in  passato. Si chiamano rifugiati, l'Onu li paga per assumere questo delicato incarico. Così fate sette milioni a sei e mezzo, ma tanto un po' di traditori filoarabi li avete, no; così loro diventano maggioranza, comandano loro e finalmente non ci rompete più le scatole. D'accordo? O per caso siete contro la pace? Guardate che vi boicottano, si ribellano, vi processano nei tribunali internazionali...” Ancora un momento, diciamo noi. Ma non si era detto, a partire dalla dichiarazione Balfour nel 1917 e dall'istituzione del mandato britannico da parte della Società delle Nazioni nel 1922, con il trattato di San Remo, con la votazione dell'assemblea dell'Onu che istituiva Israele nel '47, insomma in tutte le salse non si era detto che quello era lo Stato del popolo ebraico? Ma siete matti, rispondono loro. Uno Stato nazionale? Non si porta più, è fuori moda, dobbiamo essere tutti multiculturali. Israele Stato del popolo ebraico è proprio un'idea fascista, aggiornatevi. E poi non lo sapete che Abbas ha detto no, mille volte no? E che anche la lega araba ha detto no, mille volte no(http://www.focusonisrael.org/2014/03/27/lega-araba-non-riconosceremo-mai-israele-come-stato-ebraico/ )? Volete la pace o preferite essere boicottati, processati, ammazzati dalle rivolte arabe che verranno?


1948: residenti ebrei di Gerusalemme cacciati dalle truppe giordane

E allora chiediamo: “Eh già, ma siete sicuri che se gli diamo tutto quel che dite non ci ammazzano, non fanno pulizia etnica. Per esempio quando Gerusalemme fu occupata dai giordani, espulsero tutti gli ebrei dalle loro case, anche nel quartiere ebraico di Gerusalemme, dove stavano da sempre, e anche da Hebron li avevano cacciati sanguinosamente pochi anni prima. Secondo voi se Gerusalemme Est andasse in mano agli arabi, le altre religioni avrebbero qualche diritto? Ci sarebbero degli ebrei che potrebbero fare un giretto al Kotel, quello che voi chiamate Muro del pianto per dire qualche preghierina?” “Di muri non vogliamo sentir parlare, dicono loro. Bisogna fare ponti e non muri. Quindi li abbatteremo tutti, naturalmente col permesso delle autorità competenti islamiche. Quel che dite voi ci risulta essere stato il parking per asini di Maometto, quindi vedremo. Comunque tranquillizzatevi, Abbas è molto democratico. E ci saremmo noi a difendervi, fino a quando è ragionevole, naturalmente, poi faremo come abbiamo fatto in Somalia e in Libano, quando la partita si fa dura i duri se ne vanno. Ma fidatevi. Oppure non volete la pace e volete il boicottaggio, le rivolte e tutto il resto?”

 
Mahmoud Al- Habbash, Ministro degli affari religiosi dell'AP


Lo sceicco Taysir al
-Tamimi

A questo punto però entra in scena un nuovo interlocutore. Anzi, più d'uno. Cito da una ricerchina di PMW, che potete trovare qui (http://palwatch.org/main.aspx?fi=157&doc_id=11046): il Ministro degli affari religiosi dell'AP Mahmoud Al- Habbash: "Gerusalemme è un partimonio che la religione e la storia hanno affidato alle mani di tutti i musulmani, alle mani di questa Ummah ( nazione islamica) ... Il Muro Al- Buraq ( vale a dire , il Muro occidentale del Monte del Tempio ) è una parte autentica della  Moschea di Al- Aqsa." [ TV ufficiale dell'AP, 6 dicembre 2013]. Sheikh Tayseer Al - Tamimi , ex giudice capo della Corte Religiosa della PA: "Al - Aqsa comprende tutti i suoi cortili, fondazioni, cieli, cancelli, cupole, muri, e in particolare, il suo muro occidentale (Al - Buraq), che è a pieno titolo una sua parte " [ Al - Hayyat Al - Jadida , 17 febbraio 2014].


Mahmoud Abbas

Di conseguenza , entrambi i leader religiosi PA proclamano in nome dell'Islam che gli ebrei è vietato pregare al Muro del Pianto. "Lo sceicco Tayseer Al – Tamimi: "Allah ha decretato che la santa moschea Al- Aqsa è islamica e appartiene ai musulmani da sola ... E ' parte del credo religioso di un miliardo e mezzo di musulmani e gli ebrei non hanno alcun diritto su di essa. Nessun partito , non importa quanto potere e sostegno internazionale abbia, può cambiare questo stato di fatto , dando agli ebrei diritti su di essa, o la possibilità di pregare in qualsiasi sua parte. Al -Aqsa comprende tutti i suoi cortili ... e, in particolare , il suo muro occidentale". [ Al - Hayyat Al - Jadida , 17 febbraio 2014]. [...]La credenza religiosa che Gerusalemme deve essere solo musulmana è anche la domanda politica dell'AP .  Mahmoud Abbas [ha dichiarato] che l'assunzione di Gerusalemme da Israele è un obbligo islamico di altissimo livello, un “fard ayn " - un dovere islamico che è un obbligo personale su ogni musulmano: "Io dico ai leader della nostra nazione araba e ai suoi popoli : Gerusalemme e i suoi dintorni sono un patrimonio che Dio ci ha affidato. Salvarla dal mostro delle colonie e dal pericolo di giudaizzazione e di confisca è un dovere islamico che spetta a tutti noi." [Al - Jazeera TV , 27 marzo 2010] Se vi interessano le dichiarazioni in inglese e il filmato di Abbas in arabo, li trovate qui: http://palwatch.org/main.aspx?fi=157&doc_id=11046.

Di fronte a tanta sapienza coranica loro (gli obamiani) se ne sono stati zitti e ammirati. Noi allora chiediamo. “Ah sì, si capisce, niente diritti religiosi ai non islamici su Gerusalemme, questo è chiaro. E niente riconoscimento del diritto nazionale degli ebrei a un loro stato in Medio Oriente, quali che siano i suoi confini. E dunque nessuna dichiarazione di fine del conflitto, anche se facciamo come dite voi. E' tutto chiaro. Salvo una cosa, una volta che col vostro aiuto gli arabi avranno preso il potere su tutto questo territorio, non solo la Giudea e Samaria, abbiamo capito, ma anche la costa, che cosa accadrà di noi. Secondo voi che intenzioni hanno?” Dopo un silenzio un po' imbarazzato, si sente la voce rassicurante di Kerry, che dice: ma caspita, buone intenzioni, anzi ottime, le migliori intenzioni... perché avanzate questi dubbi? Volete fare la pace o no? O preferite essere boicottati espulsi processati bombardati? Noi siamo amici, no? Lo dico per il vostro bene...”


Yunis Al-Astal

Ed ecco però che un'altra voce televisiva si impone: è quella di Yunis Al-Astal, un deputato di Hamas che è anche una guida religiosa, una specie di imam, che potete sentire dal vivo qui (http://elderofziyon.blogspot.it/2014/03/hamas-mp-we-must-massacre-jews.html#.Uzbi3vl5OAU). Dice così: “Vorrei cominciare citando quello che Allah ha detto di loro: "La peggiore delle bestie al cospetto di Allah sono coloro che non credono sono quelli con cui ho fatto un patto, ma rompono il loro patto ogni volta." [ ... ] “La domanda ovvia è: Qual è la soluzione per questo gruppo di persone? Il capitolo Al- Anfal del Corano ci fornisce la risposta. Dopo aver detto: "Sono quelli con cui ho fatto un patto, ma rompono il patto ogni volta ," Allah ha aggiunto: "Se li catturate in una guerra, usateli per disperdere coloro che li seguono in modo che essi lo ricordino." Questo indica che dobbiamo massacrarli, per distruggerli e impedire loro di seminare corruzione nel mondo. Essi sono quelli che ancora diffondono la fiamma della guerra, ma Allah ha imposto il compito di spegnerli. [ ... ] Dobbiamo ripristinare lo stato di umiliazione imposto su di loro. Essi devono essere sudditi dhimmi. Questo stato deve essere loro imposto con la guerra. [ ... ] Tuttavia , in Palestina , dove sono occupanti e invasori , non possono avere lo status di dhimmi.”


Barack Obama e John Kerry

“Ah, capiamo bene, diciamo noi. Dappertutto ci devono ammazzare in guerra, riducendo in quella condizione di semischiavitù che chiamano dhimmi chi sopravvive. Ma qui in Israele, neanche questo è possibile, possiamo solo essere uccisi. In nome della religione, badate bene, non per contingenze politiche. E scusate, cari obamiani, perché dovremmo starci? E' possibile fare la pace con chi pensa che sia suo obbligo religioso sterminarti?” La risposta viene da una segretaria: “Ci spiace, Kerry e Obama hanno degli impegni urgenti e non hanno proprio il tempo di rispondervi. Mi hanno lasciato però un pezzo di carta importante. Il titolo è “pace”, ma non datevi da fare per cercare di leggere, è un foglio in bianco. Mi raccomando, firmate giù in basso, poi a riempirlo ci pensiamo noi. Per il vostro bene, naturalmente. Firmate, firmate. Se no vi boicottano, vi espellono, vi processano, vi bastonano. E se non ci pensano loro lo faremo noi. Prego, la penna è qui, avete non più di quindici secondi per firmare.”

Ugo Volli

PS: Nei giorni prossimi sarò in Israele in una visita organizzata da Informazione Corretta. Non farò le solite cartoline, ma un piccolo diario. Anche se non sono un visitatore di primo pelo, cercherò di raccontarvi Israele con gli occhi ingenui di chi non lo conosce, annotando anche quel che è ovvio per chi ci va spesso. Magari farà venire anche a voi la voglia di un viaggio.


Ugo Volli



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