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Pubblichiamo due lettere inviate da nostre lettrici ad Amnesty International, con le relative risposte di Amnesty. Il nostro commento a fine pagina. Citare fatti di sangue senza indicarne la cause, accusare Israele senza citare gli avvenimenti che motivino le accuse e parlare di " cinico disprezzo per la vita umana" anziché a Israele si addice purtroppo agli stati arabo-musulmani della regione, dove le stragi di esseri umani ( vedi Siria, Sinai ecc) sembra essere l'attività più esercitata. Tutto ciò è indice di pesante scorrettezza se non di peggio e non depone certo a favore della vostra attendibilità! Mi auguro che vi attiviate al più presto per propagandare la vostra organizzazione in Iran, in Siria, in Iraq, in Libia, i Russia, In Uganda, in Egitto, paesi dove è assolutamente necessario e urgente, ben di più che nei paesi democratici come il nostro. Grazie Gentile Sig.ra Alba, mi dispiace che, a seguito di un rapporto sull'uso eccessivo della forza da parte delle forze di polizia e militari israeliane, Lei abbia preso la decisione di non dedicare più attenzione ad Amnesty International. Senza la pretesa di volerLa convincere a cambiare idea, vorrei però farLe avere qualche informazione in più: 1. Il rapporto si basa su ricerche e analisi effettuate da Amnesty International dopo che le Nazioni Unite hanno registrato, nel 2013, un numero di civili palestinesi uccisi doppio rispetto al totale del 2012 e 2011. Tali ricerche e analisi hanno portato la nostra organizzazione a concludere che in buona parte dei casi si è trattato di uso eccessivo della forza e, in alcuni, persino di omicidio intenzionale. Commentando in modo franco ma certamente più informato e rispettoso il nostro rapporto, l'IDF (l'esercito israeliano) non ha smentito l'aumento del numero di morti attribuendolo all'aumento delle manifestazioni. Occorrerebbe capire perché aumentano le manifestazioni ma questo scambio è un segno di dialogo tra posizioni distanti, ma sempre un dialogo. 2. Sui paesi islamici, che secondo Lei dovremmo compiacere, c'è una nutrita documentazione a Sua disposizione sul sito www.amnesty.it: dai crimini commessi dai gruppi armati qaedisti in Siria, fino alla persecuzione dei cristiani nel nord della Nigeria, passando per tutte le monarchie del Golfo fino alle centinaia di esecuzioni l'anno in Iran e alle frustate contro le donne in Sudan, posso assicurarLe che non ci sfugge niente. 3. Diffondendo il rapporto su Israele, abbiamo menzionato anche il rapporto sulle pesanti limitazioni alla libertà d'espressione e di manifestazione che i palestinesi subiscono ad opera delle autorità di Ramallah. Per non parlare delle violazioni che la popolazione civile palestinese subisce ad opera delle autorità di Gaza e, naturalmente, delle conseguenze dell'illegale, irresponsabile e criminale lancio di migliaia di razzi negli ultimi anni contro la popolazione civile israeliana. Ciò, proprio per tutelare l'obiettività e l'imparzialità che Lei rileva siano state perdute a causa del rapporto in questione. Un cordiale saluto La vostra violenta campagna contro Israele e'inaccettabile, dovreste essere piu'obbiettivi ed intellettualmente onesti.Mi avete profondamente deluso, non sopporto le falsita', la propaganda fasulla e bugiarda, pubblicate gli elenchi di civili uccisi, dai palestinesi (terroristi senza se e senza ma) siete colpevoli e complici nel sostenere una ideologia che ha come scopo finale la distruzione di Israele.E non nascondetevi dietro "critica contro un governo" la vostra politica dei due pesi e due misure e' orrenda, si dovrebbe avere piu' rispetto per la storia e la verita'. Gentile Sig.ra Rita, mi dispiace che, a seguito di un rapporto sull'uso eccessivo della forza da parte delle forze di polizia e militari israeliane, Lei abbia preso la decisione di non dedicare pi attenzione ad Amnesty International. Senza la pretesa di volerLa convincere a cambiare idea, vorrei per˜ farLe avere qualche informazione in pi: 1. Il rapporto si basa su ricerche e analisi effettuate da Amnesty International dopo che le Nazioni Unite hanno registrato, nel 2013, un numero di civili palestinesi uccisi doppio rispetto al totale del 2012 e 2011. Tali ricerche e analisi hanno portato la nostra organizzazione a concludere che in buona parte dei casi si trattato di uso eccessivo della forza e, in alcuni, persino di omicidio intenzionale. Commentando in modo franco ma certamente pi informato e rispettoso il nostro rapporto, l'IDF (l'esercito israeliano) non ha smentito l'aumento del numero di morti attribuendolo all'aumento delle manifestazioni. Occorrerebbe capire perchŽ aumentano le manifestazioni ma questo scambio un segno di dialogo tra posizioni distanti, ma sempre un dialogo. 2. Sui paesi islamici, che secondo Lei dovremmo compiacere, c' una nutrita documentazione a Sua disposizione sul sitowww.amnesty.it: dai crimini commessi dai gruppi armati qaedisti in Siria, fino alla persecuzione dei cristiani nel nord della Nigeria, passando per tutte le monarchie del Golfo fino alle centinaia di esecuzioni l'anno in Iran e alle frustate contro le donne in Sudan, posso assicurarLe che non ci sfugge niente. 3. Diffondendo il rapporto su Israele, abbiamo menzionato anche il rapporto sulle pesanti limitazioni alla libertˆ d'espressione e di manifestazione che i palestinesi subiscono ad opera delle autoritˆ di Ramallah. Per non parlare delle violazioni che la popolazione civile palestinese subisce ad opera delle autoritˆ di Gaza e, naturalmente, delle conseguenze dell'illegale, irresponsabile e criminale lancio di migliaia di razzi negli ultimi anni contro la popolazione civile israeliana. Ci˜, proprio per tutelare l'obiettivitˆ e l'imparzialitˆ che Lei rileva siano state perdute a causa del rapporto in questione. Un cordiale saluto Front Office |
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