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Giorgia Greco
Libri & Recensioni
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Hubert Mingarelli, Un pasto in inverno 24/03/2014

Un pasto in inverno                           Hubert Mingarelli
Traduzione di Federica Romanò
Nutrimenti                                             euro 12

L’intrigo è secco, la scrittura sottile, estremamente visiva.
La storia apparentemente elementare: durante la Seconda Guerra Mondiale tre soldati tedeschi preferiscono uscire a caccia di ebrei nella campagna polacca serrata dal gelo piuttosto di essere destinati a fucilare gli ebrei già catturati. Mentre camminano, parlano di problemi della vita civile, dei figli. Ed ecco nascosto in un buco nel bosco, “l’ebreo”.
Trovato un rifugio in una capanna, i soldati si preparano un’anelata zuppa col salame. Arriva anche un polacco, brutto, scostante: l’unica cosa chiara di lui è il forte antisemitismo. Quasi per fargli rabbia quando è il momento di mangiare i tre ne offrono anche all’ebreo. Uno d’improvviso chiede agli altri perché non lasciarlo andare: si sentirebbero meglio ad averne salvato almeno uno. Anche se non finisce bene, è certo che il francese Hubert Mingarelli, classe 1956, vincitore del Prix Médicis, vuol farci vedere un barlume di umanità in quegli uomini immersi nel male. Può essere, eppure sempre più gli studi, ad esempio le lettere arrivate dal fronte, mostrano altro, un popolo accanto ai suoi leader, uomini “volenterosi carnefici di Hitler”.

Susanna Nirenstein
La Repubblica


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